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Mi chinai sul mio bagagliaio alla luce della luna, tirando fuori la valigia che avevo portato con me come di solito lui mi ordinava di fare in caso di emergenza mentre io mi lamentavo sotto i baffi. Ero infastidita, sì, ma più che altro irritata dal fatto che mi sarei lasciata il Messico alle spalle.

Effettivamente era divertente, vivere nelle colline ricche e nella calda stagione. La piscina con nuovi amici ogni giorno, studiare sotto le stelle. Avevo vissuto in posti stupefacenti, ma non duravano mai. Alcuni dei miei posti preferiti erano di lusso, altri erano silenziosi e piccoli. Ma finché mi fossi sentita al sicuro, non ci sarebbe stato alcun problema.

Il mio bagaglio diventò velocemente pesante per me, inciapando su di esso e cadendo sul sedere contro il calcestruzzo. "Ow," mormorai ora altamente irritata, sbuffando e alzandomi sui miei piedi un'altra volta. Adesso sentivo un lieve dolore al sedere, quindi iniziai a strofinare l'area con le mie mani per lenire il dolore.

Quando mi girai, una scura figura era in piedi a tre metri da me. Rimasi senza fiato, i miei occhi si spalancarono prima che la mia visione si focalizzasse su un Harry sorridente. All'inizio c'era a mala pena un sorriso, ma lo potevo vedere dalla curva all'angolo della sua bocca. Doveva avermi guardata per tutto il tempo. Non si era offerto di aiutarmi, non mi aveva nemmeno chiesto se stavo bene. Stava lì in piedi in silenzio, fissando il mio viso come l'uomo raccapricciante che era. Continuavo a pensare perché mio padre pensasse che questo ragazzo gli fosse così d'aiuto.

Aspra ed ancora leggermente stordita, osservai, "Perché sorridi?"

Pensavo che mi avrebbe finalmente parlato dopo un giorno intero di protezione silenziosa. Si presentava sempre dietro la porta del bagno mentre mi facevo la doccia, seduto sul divano a giocare con un coltellino da tasca mentre bevevo del tè ed in piedi contro il muro mentre facevo degli aeroplanini di carta. Mi guardava pure studiare mentre giocava con il suo anellino al labbro. Oppure ogni volta che mi muovevo, si agitava per seguirmi. Le uniche cose che mi potevo permettere di fare erano roteare gli occhi e sperare che questi tre giorni sarebbero passati in fretta.

Lamentandomi ed alzando gli occhi al cielo, raccolsi le mie valigie e camminai verso l'auto nera con -- come anticipato -- lui che mi seguiva. Mi girai, aggrottando le sopracciglia ed anche puramente infastidita. Harry si fermò bruscamente, guardandomi con la sua espressione noiosa. Sì, ero contenta che stesse cercando di proteggermi, ma non c'era bisogno che mi proteggesse da aeroplanini di carta e tè caldo. "Gesù, puoi smetterla di seguirmi!?" Gridai.

Lui non reagì. Era quasi privo di emozioni. Ogni volta che gli dicevo di andarsene, lui rimaneva al suo posto. Gli dicevo di disperdersi e lui semplicemente sorrideva leggermente. Oppure ogni volta che imprecavo contro di lui, mi fissava con la mascella tesa. Le uniche emozioni che mostrava erano quelle negative, e mi stavo veramente stancando. Era così sexy, sì, ma di emozioni ne mostrava poco e niente con un silenzio insopportabile e questo mi faceva impazzire.

Harry era lì in piedi con le braccia incrociate e guardava il retro dell'auto. Poi fece qualche passo, lo aprì ed afferrò le mie valigie. Con noncuranza, le gettò nel bagagliaio e lo chiuse con forza. Strillai e feci un passo indietro al suono, sopraffatta dalla forza che aveva usato per chiuderlo. Un'altra cosa era che lui era altamente brusco. Faceva le cose dal nulla.

Per esempio, quel giorno, mentre lui giocava con il suo coltellino da tasca ed io bevevo del tè con un libro davanti, lui lanciò il coltello in aria. Mentre esso volava, io urlai ed atterrò nel muro circa cinque centimetri vicino alla mia testa. Giuro, pensavo stesse cercando di uccidermi invece di proteggermi. Il fatto che lui avesse una buona mira era anche così sexy. Stavo avendo un mix di emozioni. Non mi piaceva la sua personalità, ma i suoi sguardi erano così deliziosi. Ecco da dove viene la frase "Ciò che conta è quello che c'è dentro".

Dust Bones (Punk Harry Styles) [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora