Intorno a noi era scoppiato il caos. E la cosa mi aveva tipo messo di cattivo umore. Ero già ansiosa ed anche il più piccolo pensiero su un incidente causato da acqua o strade scivolose, peggiorava le condizioni in cui mi trovavo.
Qualche ora dopo, mi ero trasferita nella camera da letto perché il mio interesse stava interferendo con il sonno. Dentro quella stanza, tutto ciò a cui riuscivo a pensare erano Harry, il suo tocco e la sua fragranza. Ed a quanto sarei stata dannata se queste cose fossero scomparse.
Infine mi addormentai. Piuttosto improvvisamente, però, mi svegliai nel silenzio. Quella traccia di tranquillità mi fece venire la nausea. Mi alzai e forzai il mio corpo a lasciare il materasso, sospirando pesantemente. Il cattivo sapore che avevo nella bocca indusse il bisogno di lavarmi i denti.
Lasciando il bagno, mi misi a camminare lungo i corridoi silenziosi. Al piano di sotto, gli uomini erano ancora attaccati agli schermi, trattenendosi sorprendentemente in piedi nonostante si fossero svegliati presto.
"Signorina, pensavo le avessimo detto di dormire?" Disse Marco dietro di me mentre me ne stavo in mezzo a tutto ciò che era stato sistemato.
Mi guardai intorno, avvolgendo le braccia attorno al mio corpo. "L'ho fatto. Che ore sono?" Chiesi, la mia voce suonava più rauca.
I miei occhi stanchi vagarono per la stanza, e sentii una leggera ondata di sollievo nel vedere che nessuno sembrava allarmato. Marco affermò, "Sono le dieci e ventisette del mattino. Ha dormito per quattro ore."
"Quattro ore sono abbastanza," risposi con un sospiro e gli occhi focalizzati sui monitor. Diedi un'occhiata veloce al ragazzo che era al comando della microspia di Harry. Sembrava noncurante e rilassato. Bene.
Passò un minuto di silenzio prima che sentissi, "Sembra che le importi veramente di Harry."
In quel momento, mi girai di scatto verso di lui e dissi velocemente, "Si è preso cura di me. Gli sono grata."
"Immagino. È stato davvero coraggioso," commentò con noncuranza e poi aggiunse, "Guardi, Signorina Gates, non sono un idiota. So dove l'amore è e dove non è. Gratitudine ed amore sono due cose molto diverse."
"Amore?" Biascicai, colta di sorpresa come se tra me ed Harry non ci fosse ancora niente. "Non c'è mai stato amore tra di noi."
Ma lui non ci cascò. Marco mi guardò. I suoi occhi verdi erano più accesi di quelli di Harry ed esprimevano un uomo più amichevole e allegro. Allo stesso tempo, teneva molto al rifiutare il dolore.
"Sì. Prima non c'era, ma ora sì. Non deve nascondermi niente," disse quasi in un sussurro, facendomi capire che la conversazione fosse più che privata. "Voi due mi trasmettete questa sensazione. È molto ovvio, ma tutti gli altri sono immuni a qualsiasi cosa ai giorni d'oggi. Hanno occhi solo per i soldi."
Alzai le sopracciglia ed iniziai a chiedermi se avessi dovuto dire qualcosa in risposta. Rimasi in silenzio perché tendevo a rovinare quasi tutto. Spostai via lo sguardo da Marco, serrando la mascella da una parte per il rifiuto e dall'altra perché mi aveva scoperta.
"Ne sono convinto. Non penso che vada bene, ma allo stesso tempo penso che vada totalmente bene."
Fece un cenno con la testa e se ne andò. Lo guardai per un momento, immergendomi nei miei pensieri. Non sapevo se allarmarmi per il fatto che sospettasse qualcosa o se sentirmi sollevata per il fatto che almeno qualcun'altro lo sapesse. Ma dalle sue parole, capii che non potevo fare altro che accettare.
"Okay," annunciò uno degli uomini davanti al monitor. Erano passate esattamente tredici ore e dieci minuti. L'orologio leggeva le due del pomeriggio. Intorno a me c'erano mio padre e i suoi 'complici'.
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Dust Bones (Punk Harry Styles) [Italian translation]
FanfictionLavorando per un leader mondiale della mafia, Harry sa come uccidere, come cercare le sue vittime, e come evitare compagnie di qualsiasi tipo. Lui è il migliore in ciò che fa. Ed ogni cosa che fa diventa problematica quando gli viene assegnato di pr...