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Canzone per il capitolo: f*ck you all the time di jeremih (shlohmo remix)

9.32 di sera

CATALINA

Allontanò leggermente le sue labbra dalle mie e tracciò i miei fianchi con le sue dita. Spinsi via il bisogno di riavere la sua bocca sulla mia ed aprii gli occhi, guardando profondamente nei suoi.

L'uomo senza quasi nessuna emozione, che a malapena mostrava compassione, mi baciava nel modo più dolce possibile. Come se le sue azioni trascurassero le sue parole.

"Devo tornare a lavoro." Mormorò contro le mie labbra, i suoi occhi verde acqua scesero sul mio petto. La vestaglia che indossavo non nascondeva niente. Sfiorai il suo petto duro con le mie mani, sciogliendomi nervosamente sotto il suo sguardo ed il suo tocco.

"Ti aiuto?" Non lo avevo necessariamente aiutato da quando eravamo a New York. Per me, era sbagliato lasciargli tutto il lavoro e non avrei mai potuto trascurarlo, nonostante quanto insistessi, nonostante tutte le cose orribili che mi aveva detto e fatto.

E nonostante le cose orribili che io avevo detto e fatto a lui -- la maggior parte perché se lo meritava.

Harry esitò, muovendo la lingua nella sua bocca e serrando la mascella. Lo guardai inclinare la testa, accettando silenziosamente la mia offerta e mi fece cenno con la testa di diregermi verso la porta.

Mentre lui mi seguiva, strinsi il nodo davanti alla vestaglia. Mi sedetti accanto a lui, pensando per poco di sedermi sulle sue gambe. L'immagine invase la mia mente per due secondi.

Passammo quasi altre due ore a cercare di comunicare con Ray Decker, l'uomo dietro il nostro sistema. Aveva cercato di rimanere all'oscuro del problema, per paura di essere ucciso. Tuttavia, rimase per provare ad includerci di nuovo nel programma, con poco successo.

Comprensibile, ma insolito e sorprendente per qualcuno che lavorava per mio padre. Gli uomini di mio padre erano generalmente coraggiosi e audaci.

Harry si strofinò gli occhi, sembrando esausto, ed un respiro leggero lasciò le sue labbra a forma di cuore. Io continuai a scarabocchiare l'indirizzo dell'uomo. Infine, Harry ne ebbe abbastanza dei miei scarabocchi e posò la sua mano sulla mia, quasi accarezzando la mia pelle morbida con la sua appena ruvida.

Portai i miei occhi nella sua direzione. Aveva un'espressione corrucciata, come al solito. Era quello sguardo arrabbiato che portava sempre con sé, indipendentemente dai problemi che erano apparsi tra noi.

"Hai bucato la carta," disse con voce roca, la sua voce era più rauca e lenta e ciò rendeva più evidente la sua stanchezza.

"Oh." Borbottai, lasciando che mi togliesse la penna di mano, sfiorando la mia pelle con la sua.

La sorpresa occupò i miei lineamenti quando afferrò la mia mano e mi tirò il braccio. Il gesto mi spinse verso di lui, le mie gambe toccarono le sue ginocchia coperte dai jeans mentre si sedeva e mi guardò con un piccolo cipiglio.

Era impassibile. Separai le labbra con un sussulto non esistente quando premette le mani contro il retro delle mie cosce, finendo per stare a cavalcioni su di lui. Il cuoio della sedia era premuto contro i miei stinchi.

Sentii le sue grandi mani scivolare sui miei fianchi, le punte delle sue dita sfiorarono le mie cosce. Quel silenzio era diverso dagli altri. Quello era raro e sorprendentemente calmante. Una piccola pausa per le nostre menti agitate.

"Sei nervosa," affermò con tono profondo, la sua mano destra era dietro il mio collo ed avvicinò il mio viso al suo in un istante. I nostri sguardi non erano mai stati così vicini. Le nostre labbra non avevano mai avuto così tanto bisogno dell'un l'altra.

Dust Bones (Punk Harry Styles) [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora