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Canzone per il capitolo: blame di calvin harris ft john newman

Harry stava ancora dormendo ed era quasi mezzogiorno. Era stato così idiota da parte mia fare ciò che avevo fatto. Se una persona fosse qui per giudicarmi, riderebbe e mi tormenterebbe per anni.

Non ero una cuoca. Bollire l'acqua era una dura prova. Non avevo mai messo piede in una cucina e non mi ero mai sentita obbligata a preparare un pasto.

Oh beh, era meglio che mi ci abituassi dato che non mi potevo aspettare che Harry facesse tutto per me, specialmente con un braccio ferito.

E con tutto il sonno che aveva trascurato...dovevo imparare.

Quando ero nella Repubblica Dominicana, passavo molto tempo con la cuoca. E mi ricordai di quando fece il riso.

Il procedimento era semplice. Non dovevo stare intorno a fornelli accesi quando mi trovavo nella R.D. Le donne mi offrivano del cibo continuamente e se mettevo piede nella loro cucina, mi bombardavano di domande.

Dovevo essere intelligente, ed avevo dichiarato a Harry di essere un'intellettuale molte volte. Che figura avrei fatto se non riuscivo nemmeno a fare del riso?

Iniziai a tirare fuori gli ingredienti, facendo avanti e indietro tra i fornelli ed i mobili. Tra il frigo e l'isola della cucina. La cosa del cucinare divenne più facile mentre andavo a pari passo con ciò che avevo visto fare dalle persone intorno a me. Ero stupita del fatto che non avessi idea di come muovermi in cucina. Avrei odiato sottovalutare le donne, però. Non tutte noi siamo state fatte per stare in una cucina.

Mezz'ora dopo, feci cadere l'acqua bollente sui miei piedi e sul pavimento. Strillai e mi morsi il palmo della mano dal dolore. La pelle dei miei piedi bruciava, era rossa ed iniziava a far male. Sussultai e mi piegai per raccogliere la pentola che avevo fatto cadere.

"Stupida, stupida, stupida," scattai a bassa voce, cercando di ignorare il forte dolore ai miei piedi. Però senza avere successo dato che mi sedetti per qualche secondo con del ghiaccio sopra essi. Sospirai sollevata prima di impormi a continuare a cucinare.

Ero determinata a fare del cibo a Harry. Ero stanca di essere così sprovveduta e inutile. Tutta la mia vita era sempre stata la stessa storia. Non potevo mai fare qualcosa da sola, e credo che quello mi facesse sentire diversa ed in qualche modo piacevole.

Mescolai il riso e mi bruciai le punte delle dita quando afferrai il lato della pentola troppo vicino alla cima. Mi sfuggì un altro strillo. Ero contenta che Harry stesse dormendo pesantemente perché avevo già urlato un paio di volte e lui non si era svegliato.

Tutto questo non era successo perché ero una cattiva cuoca. Ma perché ero nervosa e stavo facendo la stupida. Harry sarebbe decisamente stato il tipo da buttarmi in faccia il piatto del mio cibo orrido.

Quando cercai di friggere il salame, l'olio schizzò sulle mie braccia e proprio sopra il mio indice, quasi cuocendo la pelle sulla mia nocca. Mi bruciai almeno cinque volte durante il processo. Cacciai un gemito di dolore e sospirai pesantemente.

"Che...stai facendo?"

Mi girai molto velocemente, le mie labbra si separarono ed i miei occhi guardarono quelli stanchi di Harry. Socchiuse gli occhi ed ispezionò la cucina, poi mi guardò con un'espressione indecifrabile. La sua voce da appena svegliato, stanca, rauca e roca incasinò le mie interiora.

Cercai di dire qualcosa, ma il salame sulla padella sfrigolò e schioccò, facendomi saltare e strillare. Con il cuore quasi in gola, deglutii e feci spallucce.

"Allora...ho provato a cucinare per te." Borbottai a voce bassa. Non penso nemmeno che mi avesse sentita.

Harry aggrottò le sopracciglia. "Cosa?"

Dust Bones (Punk Harry Styles) [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora