056

35.6K 1.8K 981
                                    

Lo guardai con una statura corrotta dall'ansia, ma con un pizzico raro di rabbia. Sentirmi costretta a dare i codici a Louis era esasperante. I miei occhi guizzarono su quelli furibondi di Harry per una piccola frazione di tempo, mentre la figura di Louis faceva qualche passo avanti.

"Toccami," iniziai a bassa voce, "E griderò così forte che non usciremo mai più di qui."

Eravamo in pubblico. Il luogo pieno di testimoni e guardie di sicurezza, era perfetto per uno scambio del genere. Niente sarebbe potuto andare male, ed in quel momento mi accorsi che forse era per questo che Harry aveva scelto l'aeroporto.

"Voglio i codici. Potresti anche andartene adesso, ma ti troverò più tardi. E poi ucciderò lui," spiegò con disinvoltura, facendo un cenno con la testa verso Harry, "Per poi risparmiarti e lasciarti soffrire."

"Crudele," borbottai. Quel coraggio veniva dalla rabbia. Dal tradimento. Mi erano state dette molte bugie, ma ciò non fermò la mia furia. Non riuscivo a stare dalla parte di nessuno. Né da quella di mio padre, né da quella di Harry, nemmeno da quella di Louis. E sicuramente non da quella di Fray. Si trattava sempre e solo di me.

La bocca di Louis si mosse in un ghigno per un secondo, prima di espirare e mormorare, "Vero. Non è neanche difficile farlo."

Harry mi posizionò di nuovo dietro di lui, la sua mano teneva la mia. Nel mio corpo, iniziò a scorrere così tanta rabbia per il suo tocco o per la sua audacia, che non cercai neanche di prendere il controllo della conversazione. Ero totalmente incazzata.

"Tutta questa chiacchierata sta risultando piuttosto irritante, non credi?" Sputò Harry con rabbia, guardandolo così male che riuscì a tagliare la tensione in tanti piccoli pezzi, solo per moltiplicarla. "Lei ti darà i codici. Poi te ne andrai. Capito, Tomlinson?"

Non c'era spazio per le mie proteste mentre Louis alzava le sue mani in segno di difesa. Quell'uomo era vestito tutto in nero, con i capelli tirati all'indietro. Il buio intensificava il suo umore crudele ed il modo in cui brillava nei suoi occhi blu.

"Questo è ciò che abbiamo pianificato," affermò. "È per questo che sono qui."

Harry si accorse che lo stavo guardando malissimo, ma non reagì. Mi spinse leggermente in avanti e Louis mi passò un blocchetto ed una penna a sfera. L'espressione arrabbiata che rimase sul mio viso si intensificò il momento in cui iniziai a scrivere i numeri.

Serrai la mascella mentre glielo ripassavo. Harry afferrò immediatamente la mia mano, tirandomi indietro. Ero furiosa e pronta a mostrare ad Harry cosa stava veramente accadendo nella mia testa dopo la sua ultima bugia. Quella era l'ultima volta che avrebbe fatto qualcosa del genere.

"Grazie," Louis ghignò felicemente, ma sembrava minaccioso e superficiale. "Spero che questi siano i codici giusti. Se c'è anche un solo errore, manderò le persone migliori che ho per uccidere qualsiasi futuro abbiate insieme voi due."

Minacciò con un sorriso. Psicopatico. Come aveva promesso, lasciò l'aeroporto mentre cercavo di calmarmi. Quando sparì completamente dalla nostra vista, tirai via la mano da quella di Harry con una quantità incredibile di risentimento.

Harry si girò e mi guardò. "Gli hai dato i codici veri, giusto?"

Assottigliai gli occhi. Non potevo credere al fatto che fosse più concentrato sui codici piuttosto che sulla bugia in cui mi aveva appena coinvolta! Inspirai profondamente e le mie narici si dilatarono brutalmente quando espirai. "Non lo so, forse sì, ma col cazzo che te lo dirò."

Mi girai frettolosamente ed iniziai ad allontanarmi.

"Hey," gridò dietro di me, seguendo i miei passi mentre giravo un angolo. "Non puoi andare da nessun'altra parte, Cata. Smettila con questa merda."

Dust Bones (Punk Harry Styles) [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora