Ps: se c'è qualche errore correggo dopo♥️
Quando rientro a casa Peter questa volta è qui, mi avvicino con cautela in cucina e mi fermò davanti a lui.
«Ciao.» lo saluto guardandolo, spero non sappia niente della lite a scuola e della punizione. Se qualcuno deve dirglielo quella devo essere io.
I miei fratelli o il preside, non gli spiegherebbero mai come sono andate veramente le cose, e che Cynthia è sempre pronta a creare scompiglio. Sa che io e lei non andiamo d'accordo, ma non sa di certo che parte delle nostre liti sfociano quando lei parla a sproposito, in questo caso nominando mia madre senza motivo o in modo sbagliato. Ma si sa che tipo di persona lei sia, stupida al punto da non capire quando c'è bisogno di chiudere la bocca.
«Ciao.» ricambia il saluto freddamente e incrocia le braccia al petto inarcando un sopracciglio, «c'è qualcosa che devo sapere?» aggiunge. Come non detto.
Annuisco e abbasso lo sguardo, «sono finita in punizione per aver litigato con Cynthia, ma prima che tu possa dire qualcosa o sgridarmi sappi che l'ho fatto per un motivo valido. Lei mi provoca spesso e lo sai, ma ultimamente non fa altro che nominare la mamma e non voglio che dalla sua bocca esca veleno, specialmente se si parla di lei. E poi è un mio diritto difendermi.» dico mantenendo la calma e rialzo lo sguardo verso di lui, attendendo una sua qualche reazione.
«Come è tuo diritto tirarle un pugno? Cos'è mancanza di sfogo? Hai bisogno di picchiare gli altri per sentirti al tuo agio?» avanza verso di me, e io di conseguenza ne faccio uno indietro.
«No non è questo, te l'ho già detto, ha parlato male della mamma. Non voglio che lei la nomini.» dico più seria e mantengo il suo sguardo.
«Quanto ti hanno dato?» si riferisce alla punizione.
«Una settimana, per due ore al giorno devo sistemare la palestra e la biblioteca della scuola. Dopo che avrò finito tornerò dritta a casa promesso.» spero non dica nulla e che accetti, nonostante io sappia quanto questa situazione gli stia dando fastidio.
Annuisce distogliendo lo sguardo da me, «okay, ma niente scherzi e sopratutto niente Mackenzie e Travis quando sei in punizione. Se vengo a sapere che fai altro oltre raccattare palle o sistemare i libri, ti giuro che l'unica punizione che avrai non sarà quella della scuola.» riporta lo sguardo su di me, inchiodandomi sul posto, il suo sguardo e il suo tono non ammettono obiezioni.
Scuoto la testa, «non lo farò, eseguirò i miei compiti e tornerò a casa. Te l'ho già detto.» asserisco.
«Bene, ora vai in camera a studiare e più tardi fai le solite faccende prima che io torni da lavoro.» ordina e poi si sposta uscendo dalla cucina e dandomi una spallata.
Mi massaggio la spalla e lo seguo con lo sguardo,«ricevuto forte e chiaro.» sussurro tra me e me.
Sospiro e vado verso le scale, andando in camera, sono già stufa di questa routine. Volevo parlargli di permettermi di frequentare almeno un corso, ma credo che glielo chiederò direttamente sta sera, se lo facessi ora mi direbbe subito di no. Anche se sono sicura che lo farebbe comunque, sia mai che io abbia una vita sociale. È già tanto che mi permette di stare con Kenzie e Travis.
Dopo lo studio e aver sistemato, visto l'assenza degli uomini Campbell ne approfitto per uscire e andare a fare un po' di spesa, che per me è più un'evasione per un po' di libertà. In casa mi sento oppressa, specialmente se non ho niente da fare. Negli anni precedenti quando ero a casa a non fare nulla, mi lamentavo spesso, stressando persino mia madre al punto da farmi cacciare da casa e da permettermi di stare fuori affinché io smettessi di rompere le scatole a lei. Ovviamente non lo faceva per cattiveria, solo che avere una ragazzina che si annoia a casa e che ti sta intorno dicendoti: "usciamo?" "Che ne diresti di andare al centro commerciale?" "E se andassimo al cinema?" era stressante e tutto questo mentre lei era indaffarata con il suo lavoro. Spesso lavorava da casa e quando io non avevo le lezioni extra ero il suo incubo.
Mi mancano anche quei momenti, sono sicura che a quest'ora lei mi starebbe cacciando di casa con almeno venti dollari in mano. Che usavo per la maggior parte per comprarle qualcosa e per chiederle scusa se l'avevo infastidita.
Ora che ho ripreso un po' della mia vita in mano, sento sempre di più la sua mancanza. In casa non si respira neanche più la stessa aria di famiglia, lei era quell'aria, lei era tutto.
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La luce fuori dal tunnel.
ChickLit𝟷° ʟɪʙʀᴏ ᴅɪ ʟʟғᴅᴛ Ogni ostacolo va superato a testa alta, senza mai farsi abbattere da ogni circostanza. Bisogna essere più forti di ogni cosa che incontreremo ogni giorno, ricordando che solo noi sappiamo chi siamo, che solo noi sapremo affrontar...