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Non fate caso ai possibili errori, li sistemerò più tardi con calma♥️




Una volta arrivata a casa lascio lo zaino in camera e faccio una doccia, dopo di che mi metto a sistemare in giro. Non starò in camera a rimuginare su ciò che successo con Blake, specialmente cosa è successo quando è arrivata Hilary, non mi interessa cosa mi abbia detto lei, è l'ultimo dei miei problemi.
È lui che mi ha dato parecchio fastidio, poteva evitare di parlare.

«Stronzo.» borbotto fra me e me, calciando via una maglia di Chase. Fanculo pure a lui.

Avvio la lavatrice e poi prendo i vestiti a terra e li infilo dentro il cesto dei panni. Che si estinguessero gli stronzi presuntuosi.
Se vengo a sapere che ha detto in giro di quello che è successo gliela faccio pagare, molto male anche.

Meno male che era l'ultimo dei tuoi pensieri eh. Taci.

Lascio la lavanderia e mi avvicino alla cucina, nel frattempo sento la coscia vibrarmi, è arrivato un messaggio. Anzi in realtà è da quando sono tornata a casa e l'ho riacceso che non fa altro che vibrare.
Sospiro aspettandomi l'ennesimo messaggio di Mackenzie, ma l'unica cosa che vedo è quello di Peter. Mi blocco a metà strada e lo leggo.

Mi informa che è stato chiamato dalla scuola. Rimetto il telefono in tasca e sospiro, sapevo sarebbe successo, non mi aspetto altro che lui torni a casa e che mi chiami nel suo ufficio.

Per il resto della mattinata continuo a sistemare e poi mi metto a studiare un po', ripassando anche il progetto che dovrò esporre dopodomani insieme a Derek.
Gli ho mandato un messaggio, dicendogli che non sto bene e che è per questo che sono andata via, gli dico anche che avremmo studiato domani prima degli allenamenti.
Attivata la sera, rincasano tutti.
La cena è tranquilla, più o meno, se non fosse per Chase che impreca di tanto in tanto.
Sul viso viso noto che ha il labbro spaccato, deve sicuramente iniziato un'altra rissa, ormai non mi stupisce più nulla. Ma oltre il labbro spaccato non ha altri segni, quindi forse questa volta gli è anche andata bene.

Peter è tranquillo, troppo tranquillo secondo me, ma non ha rivolto la parola più di tanto, neanche quando la cena è finita. Mi ha ignorata e non mi ha detto assolutamente niente.
Rimango scioccata quando si siede sul divano e inizia a guardare la televisione invece.

E ti lamenti pure!? Vai in camera prima che ci ripensa. Giusto, ogni tanto dici qualcosa di sensato.

Dopo aver sistemato le stoviglie vado in camera mia, salutandolo e poi una volta in camera chiudo la porta a chiave.
Mi metto il pigiama e chiudo la finestra, inizia a fare freschetto, ottobre è alle porte. Stiamo entrando ufficialmente in autunno.
Non è la mia stagione preferita, è quella stagione di stallo fra il vento fresco lasciato dell'estate e il vero freddo che porta sempre più all'inverno. Preferisco la primavera; ne caldo ne freddo, perfetto.
Soffro il caldo e patisco il freddo, quindi è inevitabile che io preferiva la stagione migliore.

Il mio sguardo si posa sulla stanza difronte la mia, quella dell'infame, afferro la tenda e la chiudo, non voglio neanche guardare verso la sua stanza. Meno lo vedo meglio è.

Però... Buonanotte.

Lo sguardo indagatore di Kenzie non mi lascia neanche un secondo, da quando ha preso posto accanto a me che non fa altro che fissarmi. Non parla, aspetta che lo faccia io.
Non l'ho avvisata che stavo andando via, le ho scritto solo una volta che ero tornata a casa ieri, dopo di che ci siamo sentite in alternanza, perché lei o era a teatro o era al pala ghiaccio a provare; cosa che mi ha rinfacciato ieri sera dicendomi che aveva bisogno del mio aiuto per gli ultimi pezzi, ma ha dovuto chiedere a Bradley di aiutarla.

La luce fuori dal tunnel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora