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Buon giorno e buona lettura 🖤🦋






Sono svenuta, come una cretina davanti a tutti. Ho sottovalutato il mio corpo che stava chiedendo pietà, che mi implorava di fermarmi, e come un'idiota sono svenuta. Non ricordo niente dopo essere finita a terra, non ricordo neanche il momento che il mio corpo ha ceduto. A detta di Travis sembrava che fossi diventata una gelatina tutto in un colpo, e che teme per la mia testa, visto come ha sbattuto al suolo. Ma non mi fa male, solo un leggero fastidio, per il resto tutto okay.
Mi sento meglio rispetto a prima, forse pure perché finalmente sono seduta e, sotto l'ordine del mio migliore amico, super incazzato, sto mangiando.

Non ha neanche più continuato gli allenamenti, facendosi addirittura dare un'ammonizione dal coach e che alla prima partita non avrebbe giocato. Dice che non gli interessa se resta in panchina, ma mi dispiace che per colpa mia non può partecipare e resterà a guardare il resto della squadra. Gliel'ho anche detto ma niente, per come è arrabbiato non c'è niente da fare, avere a che fare con Travis incazzato è impossibile ragionarci.
In questo momento mi sta osservando attentamente, controllando se sto realmente mangiando il panino che mi ha comprato. E lo sto facendo, giuro, ma con lui che mi fissa in questo modo mi sento in imbarazzo.

Gli ho chiesto scusa anche per questa situazione e lui ha ribadito con, «dovresti chiedere scusa a te stessa per quanto sei stupida.»

Inutile dire che non ho replicato, perché so bene che ha ragione, ma sul serio il mio stomaco non aveva fame, non ho sentito l'esigenza di sfamarmi. Non che comunque abbia digiunato da domenica mattina, ho mangiato un po' di cioccolata che tenevo nascosta in camera; altra cosa che secondo Travis è sbagliata.
Lui crede che non ho mangiato perché mi sono messa a studiare tutta la giornata e che per quello ho saltato i pasti. Almeno spero che creda a questa cazzata che gli ho detto, perché dal suo viso deduco che non sia affatto così.

Distolgo lo sguardo da lui e guardo fuori dal finestrino, osservando il campo da football. Sono stata in infermeria per mezz'ora, dopo di che volevo già uscire, i posti così mi mettono angoscia e non mi piace ritrovarmi in un letto diverso da uno normale. Preferisco di gran lunga il sedile della macchina di Travis. Poi è così caloroso stare qui dentro, tutto sa di lui e io mi sento a casa. Indosso anche la sua felpa, mi sento così piccola in questo secondo, piccola e coccolata. Questa è la vera preoccupazione che credo di meritare, non quella di Isaac, che a proposito ora sta venendo verso la macchina.

«Hai chiamato tu Isaac?» giro lo sguardo verso Travis.

Anche lui guarda verso mio fratello e poi scuote la testa, «no, forse l'ha avvisato qualcuno.» mormora, mangiando una patatina.

Beh in effetti perché dovrebbe avvisarlo? Da quello che sa, mi sono un po' allontanata da Isaac e che il nostro rapporto ormai non è più quello di prima. Ed era un bellissimo rapporto, eravamo inseparabili.
Mi sposto prima che Isaac apre lo sportello e lo guardo, accigliandomi, «che ci fai qui?» gli domando e abbasso lo sguardo sulla sua divisa da baseball.

A differenza di Chase, Isaac è la stella dell'hockey qui a scuola, per lui quello sport è una droga. Sin da bambino diceva che un giorno sarebbe diventato un professionista, e sono sicura, ancora ora, che ci riuscirà. È già stato notato dagli scout e quest'anno è importante per lui, nonostante sia ancora al quarto anno, potrebbe avere una buona opportunità, di proposta, per unirsi a qualche squadra del college, avendo così anche una borsa di studio. E poi ha proprio la faccia da professionista dell'hockey, come anche una faccia da schiaffi che vorrei dargli.

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