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Isabell

Dopo l'esibizione di Mackenzie, io e Travis, siamo rimasti finché lei non si fosse cambiata. Abbiamo passato il tempo a parlare con Dudu. Ci ha raccontato della sua nuova vita da professionista, e della sua imminente laurea.

Si è sentita sin da subito la mancanza di Duncan Dixon nelle nostre vite, Dudu per tutti noi è come il perfetto fratello maggiore, colui che guidava tutti.
I ragazzi, anche i più stronzi, difronte a lui hanno gli occhi che brillano e lo ascoltano silenziosamente. Come una divinità.
Ad esempio Bradley Cooper che non appena ha visto Dudu si è fiondato da lui con appresso i gemelli.

Il primo anno ho visto il vero Re della scuola; eccellente in ogni materia, educato e amato da alunni e professori.
Duncan Dixon è il perfetto amico e fratello.
Era così anche da ragazzino.

Sposto lo sguardo fuori al finestrino, osservando casa mia e poi mi giro verso Travis. Non ha parlato molto da quando abbiamo lasciato il palazzetto, sembra essere proprio assorto nei suoi pensieri.

Allungo una mano verso di lui e gli stringo il ginocchio, «tutto bene T?» gli chiedo dolcemente.

Gira la testa verso di me, come risvegliato da un lungo trance e annuisce, «si tutto okay, stavo solo pensando.» ricambia il mio sorriso e stringe la mia mano.

«All'esibizione di Mackenzie?» domando, girandomi completamente verso di lui.

Abbassa lo sguardo sulle nostre mani e annuisce, «ho capito il suo messaggio.» accenna un sorriso, non uno dei suoi magnifici sorrisi, sembra triste.

Schiarisco la gola e gli stringo la mano, «era vero che provasse qualcosa per te.» confermo i suoi possibili pensieri, «le ho sempre detto di dirtelo esplicitamente senza usare mezzi termini, ma la conosci no? Kenzie è fatta così.» aggiungo, giustificando, quanto possibile, le azioni di Kenzie.

«Sono stato uno stronzo vero?» alza lo sguardo verso di me.

Annuisco, stringendo le labbra, «un pezzo di merda che ha meritato i pugni di Bradley, te l'avrei dato anche io.» confermo.

Sospira alle mie parole, lasciando la mia mano, «non penso quelle cose.» mormora togliendosi la cintura.

«Non è a me che devi dirlo Travis.» lo riprendo e imito il suo gesto, scendendo poi dalla macchina.

Scende anche lui e fa il giro, fermandosi difronte a me, «vedrò che fare...» fa un cenno poi verso casa mia, «ora vai Bell, è tardi.»

Mi avvicino a lui, dandogli un bacio sulla guancia e poi mi allontano, «Buonanotte T, a domani.» gli sorrido camminando indietro.

Mi manda un bacio volante, «buonanotte piccola Bell.» ricambia il mio sorriso.

Ci guardiamo un'ultima volta prima di entrare nelle nostre rispettive case.
Casa mia come al solito è silenziosa, non c'è nessuno dei tre. Infondo è una cosa positiva, non devo avere a che fare con i miei fratelli e con Peter, specialmente con quest'ultimo.
Ho sforato il mio "coprifuoco" e penso che sappia dove fossi. Sa sempre dove sono e cosa sto facendo. Mi controlla anche se non sono sotto al suo stesso tetto o sotto il suo sguardo.

Come al solito mi sta ignorando, troppo preso dal lavoro, ma sono certa, più che sicura, che sia solo un momento di totale distrazione. Non durerà molto questo suo mutismo nei miei confronti, ben presto succederà qualcosa che a lui darà fastidio e che si sfoghi su di me. Che sia da parte mia o meno.

La luce fuori dal tunnel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora