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Isabell

«Come stai?»

Come sto? A volte me lo chiedo spesso anch'io, mi domando se effettivamente io stia bene, se continuare a sopportare e nascondere le mie reali emozioni dietro un sorriso. Se la mia vita non sia una completa farsa, una maschera da portare ancora per molto. Se tutto ciò che mi circonda sia veramente quello che voglia per me, oppure se non sia io quella che non vada bene. Perché ormai non capisco cosa io voglia veramente, o come io possa sentirmi a riguardo. E' come se mi stessi prendendo in giro ogni giorno, illudendomi di continuo, credendo che il mio destino sia questo; che non ci sia altro la quale io mi meriti e di conseguenza devo adattarmi a quello che ho.. o che mi viene dato.

Accenno un sorriso, alzando lo sguardo verso la mia amica, rispondendole con una semplice alzata delle spalle. Ormai rispondo spesso così a questa domanda, o per lo meno oggi posso permettermelo di farlo, senza recare preoccupazioni in Mackenzie inutilmente o senza far parlare gli altri. Perché poche persone s'interessano veramente di come stai, a tutti gli altri interessa solo di se stessi, e parlo di quelle persone che non ti ascoltano o non capiscono quando tu chiedi, a modo tuo aiuto. L'aiuto di scappare dai tuoi mostri, dai tuoi sentimenti, da te stesso. Alle volte però spesso siamo anche noi a non farci capire dagli altri, e quando a loro serve una mano, siamo lì subito pronti ad ascoltarli, perché in qualche modo distoglie i nostri pensieri da ciò che ci incasina; che sia una cotta, un brutto voto, un litigio, delle brutte notizie. Allora ci ritroviamo a distogliere l'attenzione sull'altra persona, pure perché abbiamo il timore di annoiarli con i nostri problemi.
Non che Mackenzie mi faccia sentire così, so che lei mi ascolterebbe, lo fa sempre quando mi sforza di parlare. Proprio come vuole fare in questo momento, sa che non sto bene, mi conosce fin troppo bene. E anche se gliene parlassi, non cambierebbe niente in me, mi sentirei allo stesso modo di prima; ovvero niente, dove tutto sembra inutile per me.

«Isabell, non puoi continuare a evitare di parlarne, siamo qui per sfogarci della nostra settimana, specialmente oggi...» sospira esasperata, sa di non avere speranza con me, nessuno ne ha, come ho detto non voglio annoiare gli altri con le mie cose o semplicemente so che tanto non servirebbe a nulla.

«Lo so che siamo qui proprio per parlarne, è il nostro appuntamento settimanale ma oggi è capitato in un giorno sbagliato...» mormoro abbassando lo sguardo sul mio bicchiere di frappé alla fragola, ormai vuoto, era buono.

È una giornata no, perché è il primo anniversario della morte di mia madre, e per questo oggi non è uno dei giorni migliori per me. Parlare di mia madre è sempre stato difficile, specialmente nell'ultimo periodo, perché mi manca più che mai. Mi mancano i suoi consigli, i suoi abbracci, le sue parole dolci e mi mancano persino i suoi rimproveri. Mi manca ogni giorno che passa, specialmente quando ho bisogno di lei, di poter confidarle tutto tranquillamente. Era la mia migliore amica, la mia spalla destra, la figura più importante della mia vita. L'amore che sapeva dare ai suoi figli era imparagonabile a tutti gli altri amori che possano esserci. Era una donna meravigliosa, tutti l'adoravano, era difficile che qualcuno potesse detestarla, perché con il suo animo così buono riusciva ad entrare nei cuori anche più duri. Come quello di mio padre, la amava in un modo che tutti invidierebbero. Per lui era la sua perfetta anima gemella, la sua complice in tutto. Era colei che lo faceva sentire un uomo completo, lo rendeva una persona fiera di se stesso e dei suoi successi nella vita. Perderla per lui è stato un duro colpo e da quando lei se né andata non è più lo stesso. Nessuno è più la stessa persona che era prima.
Ed è anche questo il motivo che mi porta a pensare che ormai sia tutto inutile per me.

Rialzo lo sguardo verso la mia migliore amica quando la sento sospirare e annuire comprensiva, non chiederà nient'altro, sa che l'argomento è stato già chiuso quindi non perde tempo per cambiare discorso.

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