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Quando arrivo a casa trovo Peter in cucina che beve il caffè, silenziosamente mi avvicino e lo saluto avvisandolo di essere tornata.

«Com'è andato il primo giorno?» chiede alzando lo sguardo verso di me, anche se penso che non gli interesso affatto in realtà.

«Tutto bene... vado a studiare, ci hanno lasciato già molte cose per domani.» lo liquido prima che possa dirmi altro e vado subito in camera.

Lascio la borsa vicino alla scrivania e vado a stendermi un po' nel letto, sospirando. A quest'ora sarei nel laboratorio del giornale della scuola a elaborare nuovi progetti, esporre le idee insieme agli altri e valutare quelle migliori. Invece no, devo stare in questa stanza per il resto della giornata.
Non è vero che ho molto da studiare, in realtà quasi niente e l'unica cosa che mi viene da fare è portarmi solo avanti. Sono solo le quattro dopo tutto, prima che arrivi la sera ci vorrà molto e già mi sto annoiando.

Guardo il soffitto e sospiro di nuovo, «deve passare anche questo giorno.» mormoro tra me e me osservando le stelline attaccate sopra la mia testa.

Le ho messe lì quando ero piccola, a quei tempi mi piacevano tanto, ricordo che le avevo viste a casa di una mia compagna di scuola e ho rotto le scatole a mia madre per una settimana per farmele comprare. Alla fine la mamma mi ha fatto una sorpresa facendomele ritrovare già messe e io le avevo notate solo una volta che mi ero messa a letto.  Ricordo ancora il suo sorriso mentre mi guardava saltare sul letto dalla contentezza e di come mi ha stretta fra le sue braccia quando sono corsa da lei a ringraziarla.

Mi manca tanto, ogni giorno e ogni minuto che passa.

Per non pensarci e non deprimermi, mi alzo dal letto decidendo di darmi una mossa. Studio un po' così domani sarò già pronta e poi dopo sistemerò un po' casa. Tra poco Peter andrà via per il turno di pomeriggio e io ho casa tutta per me.
Vado verso la scrivania e mi siedo prendendo tutto l'occorrente che mi serve e metto gli occhiali da vista.

«Forza Isabell, mettiamoci sotto e non mandiamo anche questa sessione di studio a puttane.» mi incoraggio e prendo il primo libro della fila.

• • •

Due ore dopo mi lascio andare contro la sedia e mi stiracchio, per fortuna ho finito tutto quello che avevo per domani e non è andata poi così male.

Neanche così bene visto che hai sclerato più di una volta

Dettagli.
Mi alzo dalla sedia e accendo lo stereo mettendo uno dei miei cd preferiti. Li dentro ci sono tutte le mie canzoni preferite, che ascolto sempre e che mi fanno mood diversi ogni volta. Alzo il volume a massimo e mentre Bring me to life di Evanescence parte, io mi metto una tuta e poi inizio dalla mia stanza con le pulizie.

Canto insieme a lei e porto le mie lenzuola a lavare, prendendone poi di pulite e rifacendo il letto. Mi immedesimo talmente nella canzone che mentre sistemo il letto faccio pure scena, imitando il video della canzone, allungando maggiormente i tempi per rifare il letto.
Finisco quello dopo aver buttato i cuscini sopra senza sistemarli bene e poi vado a sistemare anche il casino che ho fatto nella scrivania e togliendo anche i vestiti sparsi qua e là.

Dopo di che inizio a spolverare ovunque, isolandomi da tutto il resto, ora ci siamo solo io e la musica. Niente pensieri, niente Peter, niente Chase, Niente Isaac... neanche Blake.

Anche se quest'ultimo non è proprio difficile da togliere dalla mente. Oltre quello che è successo ho sempre avuto una curiosità nei suoi confronti; il suo modo di fare e di rapportarsi con gli altri mi ha sempre incuriosito.
Ma forse sarebbe meglio non averci a che fare. Sì, meglio farmi i fatti miei.

La luce fuori dal tunnel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora