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Non succede niente, oltre le voci di Kenzie e i ragazzi che dicono a Travis di smetterla, non succede nient'altro.
Non c'è ne stato il modo.

Travis si è avvicinato a Blake, chiedendogli più volte perché tra tutte le ragazze che poteva avere, avesse posato gli occhi su di me. Chiedendogli anche quali fossero le sue intenzioni, alzando la voce e dicendogli in più, che io non fossi esattamente come le altre che si scopava.

I due sono ritrovano faccia a faccia, mentre Travis è visibilmente nervoso e rosso in viso, Blake è tutto l'opposto, anche fin troppo calmo, fin troppo silenzioso.

«Rispondimi.» lo incita T, ancora con il tono alto.

«Non penso sia il momento per darti delle risposte Travis, in più non ti devo alcuna spiegazione.» gli risponde tranquillamente l'altro.

La compostezza di Blake mi disarma, non si sta scomponendo dalla sua posizione e mantiene tranquillamente lo sguardo del fratello, senza alcun timore, come se avesse il controllo su tutto e forse è esattamente così.
Mentre Travis no. Più lo guardo, più temo che da un momento all'altro possa fare una mossa sbagliata, il mio timore è quello che possa colpire il fratello.

Mando nuovamente un'occhiataccia ai gemelli, maledicendoli mentalmente. Per colpa loro sta per succedere nuovamente un casino, casino che si poteva benissimo evitare.
Odio quando succedono queste cose, quando non posso chiarire da sola una situazione. Come quando Travis ha scoperto dei segni.

Voglio i miei tempi, i miei spazi, per poter informare una persona su qualcosa. Voglio essere io a dirlo quando più me la sento, ma come sempre va sempre tutto al contrario.
Tutto rema sempre contro di me.

Io propongo un viaggio a Lourdes, sai com'è per sicurezza. Quasi quasi, questa volta ti ascolto.

I gemelli mi guardano dispiaciuti e poi spostano l'attenzione sui due fratelli.

«Travis, calmati dai, non è successo niente di grave.» tenta Reed, avvicinandosi al moro, prendendolo per un braccio.

Travis scansa la mano di Reed e fa un passo avanti, scontrando il petto contro Blake.

«Ti ripeto categoricamente, perché forse non lo stai capendo, che lei non è una delle tue solite galline che ti vengono dietro.» serra la mascella e lo spinge dal petto.

Non so come vedo la scena successiva, se a rallentatore o troppo veloce, quello che vedo però mi fa sussultare e richiamare Blake. Tutti lo fanno oltre me.

Un gesto veloce e Travis si trova contro il frigorifero, con le mani di Blake sulla maglia, mentre lo tiene bloccato all'anta d'acciaio. Il suo viso è ad un soffio del fratello e il suo sguardo ora ha un'espressione arrabbiata, quasi infastidita.

«Il fatto che sia la tua migliore amica, non ti da diritto di comandare sulla sua cazzo di vita, ha già qualcuno che lo fa. Quindi non rompere il cazzo con questo tuo essere protettivo, geloso o in qualsiasi modo tu voglia chiamarlo..» lo spinge nuovamente contro il frigo quando l'altro cerca di spingerlo, «stai dalla tua parte e lasciala respirare. Sei solo un fottuto bambino al quale gli si debba accontentare tutto.» aggiunge in fine, tenendo ancora il fratello contro il frigo.

Le parole di Blake scuotono qualcosa in Travis, lo noto da come serra maggiormente i pugni. Ma oltre quelle, lo sguardo di Blake sembra dirgli qualcosa di più, parole silenziose che solo il fratello capisce.

Lascio la mano di Kenzie, avvicinandomi a loro e poso una mano sulla spalla di Blake, «Blake, ora basta.» gli dico stringendogli la spalla.

Parlo direttamente a lui, e non a Travis, perché è il mio amico che voglio tutelare. So che Travis non è una persona debole, che saprebbe difendersi, ma ho visto come Blake colpisce una persona. Non usa solo i gesti ma anche le parole. E qualsiasi cosa Blake Jenkins ti dica, ti rimane in presso nella mente.

La luce fuori dal tunnel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora