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Isabell

Non ho avuto il tempo di ribadire o fermarlo. Nel momento esatto che si è spostato, non ha dato ascolto al mio richiamo, e neanche il coach lo ha fermato.

In più, lo stesso Harris, mi ha detto di tornare a casa, che per me la giornata scolastica era già finita. Ho provato a dissuaderlo e ad andare da loro, dicendogli che sicuramente, si stavano già prendendo a pugni.

Non ha ascoltato le mie parole, semplicemente mi ha spedita fuori al campo. Non ho potuto fare altro che ascoltarlo.
Non capisco perché Harris non abbia fatto subito qualcosa, perché permetta loro di fare in quel modo. È risaputo che tra Blake e Chase, non scorre buon sangue, e solitamente questo, tra le mura di un complesso scolastico, è severamente punibile.

Il coach non mi è sembrato turbato.

Cosa vorrebbe insegnare con ciò? Cosa si aspetta che succeda dopo una scazzottata? Che diventino amici per la pelle?

Per quanto odio mio fratello, non voglio vedere la sua carriera scolastica macchiata dalle sue idiozie. Neanche quella di Blake.

Ha ragione Travis, quando dice che suo fratello fa le cose per noia, ma le fa bene, ho sentito spesso dire dai professori fosse un alunno capace. Con grandi opportunità se solo lo volesse.

Hai curiosato. Diciamo che non è un segreto che quel ragazzo è un piccolo genio.

Blake, rispetto a qualsiasi altro ragazzo della sua età, ha la maturità di chi è cresciuto troppo in fretta.

Potrà anche fare le solite bravate adolescenziali, ma per il resto ha un atteggiamento sempre serio.

Prima non notavo questa cosa, non arrivavo al punto di pensare ciò, l'ho sempre visto come tutti gli altri. Solo un po' più riservato.

Invece oggi, ho potuto capire, che a lui non importa effettivamente del suo futuro e di cosa sarà da adulto.
Piuttosto sembra stia aspettando qualcosa. Ma cosa? E perché questo pensiero mi stringe lo stomaco?

Vorrei sapere qualcosa di più, capire bene chi sia il vero Blake, o quale sia. Davanti ai suoi amici ha un modo di fare più distaccato, quando siamo soli, e lui è tranquillo, è un'altra persona.

Sospiro e scuoto la testa, riavviando la tracolla dello zaino sulla spalla e mi incammino verso la fermata dell'autobus.

Travis ne avrà ancora per molto con gli allenamenti, Isaac idem, mentre Kenzie è al laboratorio di teatro e finisce tardi.

Mi manca avere il mio motorino, con quello facevo tutto, andavo ovunque, anche con la pioggia. Amavo la sensazione del vento sul viso e l'adrenalina che mi saliva ogni volta che lo accendevo.

Un piccolo scooter che ho amato dal momento che Peter e la mamma me l'anno regalato per il mio quindicesimo compleanno.

L'ultimo compleanno che ho festeggiato.

Da quando la mamma non c'è più, e la situazione a casa è cambiata, non ci sono stati più alcun tipo di festeggiamenti.

Soprattutto il mio compleanno.

È passato solo un anno, dove le offerte delle mie nonne veniva declinato, ogni volta che chiamavano per dire a Peter di portarci da loro.

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