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Travis

Dimentico sempre quanto mia madre può risultare impertinente, che le sue parole possono essere dette in modo sbagliato.
Le ho sempre detto di evitare di parlare della madre di Isabell, davanti a lei, ma sembra non capirlo mai. Anche papà la ferma sempre quando ne parla anche solo qui in casa.

Ma come al solito sembra non capire. Mi dispiace per Isabell, ho subito notato come non la stesse più ascoltando, non appena mia madre ha iniziato a parlare.
Ho visto come il suo viso si è spento, come ha anche smesso di mangiare, non ha più detto una parola per il resto della cena.
Ho voluto lasciarle un po' di spazio, restando con mio padre sul divano, ma più penso a lei più voglio raggiungerla e scusarmi per come si è comportata mia madre.

Quando l'ho vista salire volevo subito seguirla, ma non l'ho fatto, non subito almeno, so che molto spesso vuole restare sola con i suoi pensieri.
Non parla quasi mai neanche con me, di sua madre, e io non la forzo mai a farlo, anche se delle volte vorrei che scaricasse un po' dei suoi pensieri su di me, darmi modo di aiutarla per quanto posso.
Posso non essere la persona più indicata con cui parlarne, perché infondo non potrò mai apprendere a pieno il suo dolore, anche se la scomparsa di Ashley ha devastato anche me, come tutti.

La vedo sempre con un sorriso che non le appartiene, un modo di fare che non le appartiene. Mi manca la mia vecchia Isabell; così solare, così piena di vita, ribelle e tutte le sue sfaccettature. Nell'ultimo anno l'ho vista crescere sotto un nuovo aspetto, ho visto quei muri che sta inalzando giorno dopo giorno.
La mia paura più grande è sempre stata quella di perderla, quella di non riuscire più a raggiungerla, quella di non poter più essere un suo punto di forza, di sfogo.
Specialmente nell'ultimo periodo.

Non sono uno che non nota le cose, almeno non le noto subito, ma ho captato qualcosa che non andava già da un po'.
Il comportamento insolito di Kenzie me l'ha fatto pensare; anche alla festa, dopo averla raggiunta, ho notato che non fosse affatto tranquilla.
Non mi ha detto perché, l'unica cosa che mi ha detto è stata quello che ha fatto Cynthia e il fatto che i suoi fratelli l'avessero riportata a casa.

Cynthia prova sempre a infastidire Isabell, è una cosa che ha sempre fatto, ma nell'ultimo periodo sembra proprio che voglia affondare Isabell, colpirla con le sue parole. Il fatto che però la mia amica non glielo permette mi rende fiero, perché rimane sempre quella persona forte e pronta a difendere se stessa, anche con le cattive.
Se non mi fossi allontanato dalle ragazze, alla festa, quella lite non sarebbe avvenuta. Vengo visto come il classico pacifista, ma se vedo o sento qualcosa che non mi va a genio, sono tutto purché pacifico.

«La mamma ha esagerato sta sera.» commenta mio padre al mio fianco.

Giro il viso verso di lui e vedo il suo sguardo di disappunto, anche a lui non è piaciuto come si sia comportata la mamma a tavola.
So bene che erano tutti amici sin da ragazzini, e neanche per lui è stato facile superare anche questa perdita.

«Le avevo detto di non farlo, ma lei non ascolta mai.» sbuffo infastidito e lancio un'occhiata al soggetto del nostro discorso, che si trova ancora in cucina.

Il tatto? Non è nel vocabolario di Lesly Jenkins.
È mia madre si, ma non la sopporto quando fa così... con nessuno.

«Puoi dirglielo tutte le volte che vuoi figliolo, ma tua madre è fatta così...» fa una smorfia e mi da una pacca sulla spalla, «quando torna tuo fratello? Pensavo venisse a cena sta sera, non ci sarò per il resto della settimana.» aggiunge cambiando rapidamente discorso.

Sospiro e scuoto la testa, «non lo so papà, non penso che verrà prima che tu vada a dormire.» gli dico e lo guardo, sul suo viso si dipinge uno sguardo dispiaciuto.

La luce fuori dal tunnel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora