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Ps: sistemerò tutti i capitoli compreso questo quando tornerò da letargo🖤🦋
Buongiorno e buona giornata a tutt*



Isaac

La sensazione che avevo nel petto era giusta, sapevo che Isabell sarebbe scappata dalla sua stanza per venire a questa fottuta festa. Per una volta ho sperato che avrebbe dato ascolto a Peter e che non si sarebbe messa ulteriormente in guai seri con lui. Ma dimentico sempre che è impulsiva quando fa le cose, e che non pensa minimamente i rischi che corre.
Quando l'ho vista entrare in casa, seguita da Kenzie, credevo di vedere male e che lei non fosse veramente lì. Quando però mi ha guardato ho capito quanto tutto ciò sia fatto di proposito. Come se per una volta non le importi delle conseguenze che ne porterà questa sua bravata.

Dovrei fregarmene, godermi la serata e lasciarle fare quello che vuole. Ma non ci riesco, non voglio sentirla piangere di nuovo a causa di Peter. Devo fare in modo che lui non viene a sapere che lei è scappata di casa e che sopratutto sia qua. Ma non è facile tenere a bada Chase è da quando l'ha vista che vuole portarla via.

Porto il bicchiere alle labbra, guardando verso mia sorella. Non mi è mai piaciuto che venisse a queste feste, non sono adatte a lei e in più mi da fastidio come tutti la guardano. Posso essere uno stronzo con lei, ma è sempre la mia Izy. A differenza di Chase a me interessa veramente di mia sorella.

«Guardala! Con che coraggio viene alla festa e si diverte come se la sua vita fosse perfetta?» biascica Chase al mio fianco, già ubriaco.

«Come ad esempio siamo anche noi alla stessa festa e fingiamo che la nostra vita sia perfetta?» gli dico ovvio e gli mando un'occhiata.

«La mia vita è perfetta fratello e a te non dovrebbe interessare di lei anzi, dovresti essere il primo a prenderla e riportarla a casa...» marca sulla parola "mia" e mi punta il dito contro avvicinandosi a me, «inizi ad avere i sensi di colpa Isaac? Lo sai che se lo merita.» aggiunge guardando nuovamente verso Isabell e beve, lanciando successivamente il bicchiere a terra.

Serro la mascella e lo afferro per il braccio prima che possa anche solo avvicinarsi a lei, «sarà un problema suo quando tornerà a casa, noi non mettiamoci in mezzo per una volta.» lo spingo indietro.

Si avvicina a me, fronteggiandomi e mi guarda dritto negli occhi, nei suoi vedo solo ira, non so quando sia andato esattamente, il suo sguardo non mi è mai piaciuto. Lo fronteggio comunque, senza tirarmi indietro o farmi mettere sotto da lui e dal suo modo di essere.

«Ora vuoi proteggerla?» mi beffeggia e scoppia poi a ridere allontanandomi con una spinta.

Mantengo l'equilibrio e lo guardo male, «non la sto proteggendo, semplicemente le lascio fare quello che vuole. Non mi rovino la serata per lei.» alzo il tono della voce e mi allontano da lui.

Sento ancora che ride ma non gli do più retta, ne ho piene le palle del suo comportamento del cazzo. Chase non sa quando sia ora di smetterla. Per lui è tutto un fottuto gioco e non gli interessa di nessuno se non di se stesso. Meno ho a che fare con lui meglio è per me, non voglio essere additato come lui, io sono diverso da Chase.

Finisco il mio bicchiere e mi sposto in cucina, prendendo un'altra bottiglia e riempiendolo. Tutta questa situazione mi manda in bestia. Forse ha ragione Chase a dire che dovrei riportarla a casa, forse dovevo farlo prima che la vedesse lui. Perché io non dirò niente a Peter, mio fratello si.
Mi appoggio al bancone di lato alle bibite e prendo una sigaretta portandola alle mie labbra, cercando di rilassarmi e non pensare a niente. Niente Isabell e sopratutto niente Chase.

La luce fuori dal tunnel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora