Mi giro verso le porte che danno sul retro e la vedo avanzare verso l'uscita a passo felpato. Spinge una delle porte per uscire e scende le scale fermandosi poi davanti a me, ignorando il fatto che non sono solo.
I suoi occhi sono puntati su di me, vedo una scintilla guizzare in essi, non sembra molto felice di vedermi.
Inarco un sopracciglio mentre la guardo, domandandomi perché è qui e cosa vuole da me di prima mattina.«Oh ma quale onore!» mi si para davanti Reed, guardando la ragazza e le sorride.
Lei sposta lo sguardo su Reed e mette una mano sulla sua spalla, facendolo spostare di lato, «non ora Reed.» mormora.
I suoi occhi tornano su di me e per un momento mi fermo ad osservare il suo viso, memorizzandone ogni dettaglio. La conosco da così tanto tempo da vedere una minima differenza, ora non ha più il viso della bambina innocente che mi divertivo a infastidire, ora davanti ho lo sguardo di una ragazza che sa il fatto suo. Ma non smetterò comunque di vederla sempre allo stesso modo, di guardare i suoi tratti dolci.
Vedo che anche lei mi osserva attentamente e capto i momenti che sofferma il suo sguardo sulle mie labbra. Ricorda bene il bacio.«Che ci fai qui?» le chiedo, spezzando il silenzio creatosi fra di noi.
Allunga il braccio verso di me e mi porge una busta, sbirciando all'interno riconosco la mia felpa, «sono venuta a restituirti la felpa e a ringraziarti per quello che hai fatto ieri.» dice semplicemente, aspettando che prendo la busta.
Lancio una fugace occhiata verso i miei amici, ora tutti vicini a noi per godersi a pieno la scena, poi riporto lo sguardo su di lei.
«Per cosa esattamente? Ieri non ho fatto proprio niente, anzi bella la scena mentre cadi a terra.» accenno un sorrisino, canzonandola.
Alza gli occhi al cielo, incrociando le braccia al petto, mettendo anche in risalto il suo piccolo seno, «non fare l'idiota, non ti si addice. Sai bene che mi riferisco a quando mi hai portata in infermeria.» assottiglia lo sguardo indispettita.
«L'ho fatto solo per levarti di mezzo, stavi rovinando gli allenamenti, non ti credere.» scrollo le spalle e prendo un'altra sigaretta dal pacchetto.
Sento i miei amici ridacchiare e poi parlare Myles, «ora la mandi via come l'ultima volta?» mi chiede ridendo.
Riceve un'occhiataccia sia da me che da Isabell, cosa che lo fa ammutolire, senza perdere però il sorriso divertito. Riporto la mia totale attenzione alla ragazza difronte a me.
«Ah vuoi fare anche lo sbruffone ora? Non puoi semplicemente accettare un ringraziamento e basta?» alza un po' il tono della voce, guardandomi male. Scioglie le braccia dal suo petto, privandomi della totale vista della sua scollatura, «aspetta, giusto che cretina, fai così perché ci sono loro?» chiede indicando i ragazzi.
«Non ho bisogno di comportarmi in nessun modo davanti a nessuno, dovresti saperlo bene.» mantengo il suo sguardo e accendo la sigaretta.
Abbasso lo sguardo sul suo corpo; indossa una maglia bianca che le aderisce perfettamente il busto snello, jeans nero e una felpa sulle spalle. Semplice come sempre, riuscendo comunque a mettere in risalto le sue forme. Il suo viso è privo di trucco, solo le sue labbra sono leggermente rosate, forse al causa del burro cacao che usa.
Che lei sia bella lo so bene anche io, e l'ho sempre pensato.Sospira spazientita, «bah non ti capisco proprio, solo per farti vedere dai tuoi amici ti ostini a fare lo stronzo con me, credendo che ci rimango male.»
«Io stavo per venire a prenderti!» si mette in mezzo Reed.
Lei lo guarda con indifferenza, «gentile da parte tua, ma avrei rifiutato il tuo passaggio.» mormora.
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La luce fuori dal tunnel.
ChickLit𝟷° ʟɪʙʀᴏ ᴅɪ ʟʟғᴅᴛ Ogni ostacolo va superato a testa alta, senza mai farsi abbattere da ogni circostanza. Bisogna essere più forti di ogni cosa che incontreremo ogni giorno, ricordando che solo noi sappiamo chi siamo, che solo noi sapremo affrontar...