Capitolo 2

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Il viaggio verso casa è silenzioso. Alla fine ho fatto come diceva ma sono ancora sconcertata per la sculacciata. Mi ha colto di sorpresa e mi è sembrata una mancanza di rispetto nei miei confronti anche se, ammetto, la sensazione che ho sentito mi è stranamente piaciuta.
La macchina si ferma davanti ad una villa bellissima
"Questa è casa tua?"
Chiedo stupita
"Si, ti piace?"
Annuisco e lo seguo fuori dalla macchina.
Percorriamo il vialetto ed entriamo in casa, davanti a me ho il salotto, alla destra c'è una cucina enorme con al centro un'isola, a sinistra un corridoio e le scale per accedere al piano superiore.
"Vieni ti mostro la tua stanza"
seguo Philip su per le scale e poi fino ad una porta che apre
"Questa è la tua stanza ma ti avverto, non spaventarti subito"
A quelle parole mi viene un groppo in gola e mi metto in allerta.
La camera è tutta rosa, la cosa strana è che al posto del letto c'è una culla ma non faccio domande, aver discusso con lui mi ha provata e per oggi non voglio altre noie.
"E dentro quella porta lì c'è il bagno" spiega,
entriamo nel bagno e noto subito un fasciatoio della mia grandezza con il ripiano sottostante pieno di pannolini, salviette umidificate, borotalco, creme varie e tutte cose che servono per cambiare i bambini mi giro confusa verso Philip
"Perché c'è un fasciatoio annesso di accessori nel mio bagno? C'è anche una culla, era di questo che non dovevo spaventarmi? Non sono una bambina" Philip mi guarda e poi prende parola
"Vieni seguimi di la"
scendiamo e ci sediamo sul divano, sopra il piccolo tavolino difronte al divano c'è un foglio Philip lo prende e me lo porge "Leggi ad alta voce per favore"

REGOLE
1)Quando siamo soli dovrai chiamarmi daddy
2)Tu sarai la mia little girl
3)Non si discutono le decisioni prese da me
4)Non puoi frequentare altri ragazzi che non sia io
5)Porterai un pannolino
6)Sarò io a scegliere i tuoi vestiti
7)Mai disubbidirmi
8)Non puoi uscire di casa senza il mio permesso
9)Ad ogni trasgressione corrisponde una punizione

PUNIZIONI
•Sculacciate
•Frustrate
•Negazione dell'orgasmo
•Qualsiasi cosa venga in mente al daddy come punizione

Non credevo a quello che avevo appena letto non poteva essere vero non volevo soddisfare questa sua fantasia ma non volevo neanche tornare in orfanotrofio, avevo paura che se non avessi accettato mi avrebbe riportato indietro. Ma se avessi accettato cosa sarebbe successo?
"D'accordo ma io di questa roba non capisco nulla, non l'ho mai fatto"
dissi titubante
"D'accordo cosa piccola?"
Mi incitò lui per farsi chiamare daddy
"D'accordo e basta per ora, non tirare troppo la corda. Direi che te la sei rischiata già abbastanza"
Philip alza un sopracciglio guardandomi storto
"Vuoi già la tua prima punizione? Sai basta chiedere"
Mi sbeffeggia
"No oggi non voglio niente e non mi metterai le mani addosso finché non avrai il mio consenso. Facciamo così: io acconsento da domani e oggi mi lasci una serata di libero arbitrio per ambientarmi. Ci stai?"
Philip o dovrei dire il mio daddy da domani mi sorride e mi allunga la sua mano per farsela stringere 
"Ci sto".

Daddy's little girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora