Capitolo 25

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A lungo ho pensato sul da farsi. Per la precisione due settimane.
Ormai è entrato dicembre e sono tre mesi che io sto con i miei. In questi mesi ho vissuto una vita da normalissima adolescente, forse troppo normale. In questo ultimo periodo ho capito chi sono veramente e per farlo ho dovuto allontanare la persona a me più cara, Philip.

Le gambe mi tremano e indugio sul posto, non so se farlo oppure no. Faccio un respiro profondo e suono il campanello, passano dei secondi che sembrano interminabili e Philip mi viene ad aprire
"Ciao...posso entrare?" Chiedo abbassando lo sguardo
"Certo" risponde facendomi segno con la testa
"I-io vorrei parlarti" dico con voce incerta
"D'accordo mettiamoci sul divano così stiamo più comodi" acconsente mettendomi una mano sulla schiena
"Delilah devi rilassarti sei un fascio di nervi"
Non rispondo e mi siedo sul divano iniziando a giocare con le mani, Philip mi segue a ruota mettendosi vicino a me, mi schiarisco la voce e inizio il mio discorso
"Dunque...in questi mesi sono successe molte cose, molte volte mi sono ritrovata destabilizzata e fuori dalla mia comfort zone ed è proprio questo il punto. Io...rivorrei la mia vita di prima, con ciò intendo che vorrei tornare ad essere la tua little e tu il mio daddy, vorrei avere come unico problema il sedere rosso per le sculacciate e non tutte le piccole cose che si accumulano ogni giorno" mi azzittisco e prendo fiato sperando che lui dica qualcosa
"Ovviamente bimba, per te questa sarà sempre casa tua e ti aspetterò sempre ogni volta che te ne andrai" afferma sorridendomi.
Alzo lo sguardo perdendomi nei suoi occhi, mi tende la mano e io mi fiondo su di lui abbracciandolo.
Ci stacchiamo e ci baciamo, è un bacio casto ma al contempo bisognoso
"Hai fatto colazione?" Chiede severo staccandosi
"No" dico sincera
Fa un risolino e scuote la testa
"Non sei cambiata per niente eh"
Non rispondo e lo seguo in cucina.
si mette a preparare il latte ma io continuo ad essere in uno stato di ansia
"Sono agitata" confesso guardandolo
"Per cosa?"
"Per tutto questo...è come se fosse la prima volta" rispondo con voce assente
"Ti ricordi la prima volta che ti ho punita?" Chiede sorridendo
"Si ma cosa c'entra?"
"Vieni qui"
Faccio il giro dell'isola e mi metto davanti a lui
"Piegati sull'isola, adesso" ordina accarezzandomi la schiena
Faccio come dice e mi piego su di essa, Philip mi toglie i pantaloni e dice una cosa che non mi sarei mai aspettata
"Se ti faccio troppo male fermami"
"Va bene" acconsento.
Il primo colpo si abbatte su di me...sta usando il mestolo, o mio dio fa male ma è così eccitante non posso credere che sto pensando ad una cosa del genere. Il mestolo si abbatte di nuovo su di me e stavolta è più piacevole della prima.
SMACK
E poi pausa
SMACK
Lancio un gridolino più di piacere che di dolore e sento Philip ridere
"Vedo che ti faccio sempre lo stesso effetto" dice per poi tirarmi un'altra sculacciata.
In tutto sono quindici, le ho contate nella mia testa una ad una con grande piacere e le ho assaporate ancor di più sul mio sedere. Mi è piaciuto e anche tanto a tal punto che stavo quasi per dirgli di continuare ma poi sarebbe stato troppo anche per me. Non è stato rude come quando mi puniva ma molto dolce ed attento a non farmi male.
Mi ritiro su e mi ricompongo
"Ora va meglio?" Chiede sorridendomi
"S-si g-grazie" dico imbarazzata
"Ehy piccola che cos'è tutta questa timidezza improvvisa?" Chiede preoccupato venendomi ad abbracciare
"I-io non lo so s-spero che passi" ammetto stringendolo a me.

Daddy chiude il biberon e mi prende in braccio. Si stende sul divano con me sopra e avvicina la tettarella alla mia bocca
"Da brava bimba, finisci tutto"
Io annuisco e inizio a bere. Mai avrei pensato di desiderare così tanto bere da un biberon in braccio al mio fidanzato ma a volte le cose non vanno come ce le saremmo aspettate.

"Piccola i tuoi sapevano che saresti venuta da me con le intenzioni di restare?" Mi chiede daddy andando a prendere i cappotti
"Si certo ma perché prendi i cappotti?
"Perché andiamo a prendere la tua roba. No?!" Dice quasi ovvio.
Faccio un sorrisone e gli salto in braccio abbracciandolo.
"Piccola non essere sorpresa, non vedevo l'ora che tornassi" mi sussurra all'orecchio, procurandomi un brivido che percorre la mia spina dorsale.
Mi mette giù e mi infila il cappotto per poi fare lo stesso.

In macchina daddy ha tolto il seggiolino per essere sicuri che i miei non lo vedano.
"Delh ma come hai fatto a dirlo ai tuoi?" Mi chiede daddy d'un tratto.
"Bhe ecco..."

"Mamma,papà vorrei parlarvi di una cosa" dico con lo sguardo basso
"Oh tesoro che succede?" Chiede mia madre preoccupata
"Con voi sto benissimo e sono stati i mesi più belli della mia vita ma...vorrei ritornare a casa con Philip" dico tutto d'un fiato
"Tesoro se è quello che vuoi vai noi non ti fermeremo di certo, siamo i tuoi genitori e accetteremo sempre ogni tua decisione giusta o sbagliata che sia" mi riassicura mia madre
"Grazie, allora dopo pranzo andrò a preparare la valigia e poi andrò da Philip sperando che accetti"
"Tesoro sono sicura che accetterà" afferma mia madre.

"E così è finita" concludo il mio racconto
Daddy annuisce e si concentra sulla strada.

Suoniamo il campanello e ci viene subito ad aprire mia madre.
"Eccovi, vi aspettavo a momenti. Ho portato giù la valigia così da non farvi sprecare tempo" dice mia madre troppo velocemente
"Grazie mamma" la ringrazio abbracciandola.
Daddy prende la valigia con il borsone e li carica in ma china per poi ritornare. Nel frattempo ci ha raggiunti anche mio padre e daddy è entrato in casa.
"Allora ciao Delilah" dice mio padre dandomi un rapido abbraccio
"Ciao papà" saluto a mia volta
"Ciao tesoro"
"Ciao mamma"
Ci stringiamo forte forte e poi ci accompagnano alla porta.

Saliamo in macchina diretti a casa. La nostra casa. Pronti a ricominciare più forti di prima.

Daddy's little girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora