Capitolo 35

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Entriamo in casa e faccio in tempo solamente a togliermi il giacchetto e posare il borsone per terra.
"Vieni qua Delilah" ordina Philip
Lo raggiungo davanti il vivano e lui mi spoglia completamente
"In ginocchio con le gambe aperte, le mani sulle cosce e lo sguardo a terra"
Eseguo senza batter ciglio
"Brava ragazza" dice accarezzandomi la testa
"Aspetta qui e non ti muovere"
"Si, signore"
Philip esce dalla stanza per poi tornare poco dopo, deduco sia andato in cucina dalla birra e dagli stuzzichini che appoggia sul tavolinetto di vetro.
"Sai sei proprio brava a stare ferma immobile...quasi quanto un cagnolino" parla calmo e lentamente non smettendo di accarezzarmi la testa. No! Non può paragonarmi ad un cagnolino non sono un cagnolino!
"Non sono un cagnolino signore" ribatto cauta
Ma se mi da tanto fastidio il suo appellativo perché sento la mia intimità inumidirsi?
"Si invece sei una stupenda cagnetta e se farai la brava, come hai fatto prima, ti darò un croccantino... ma ad una condizione, devi ammettere chi sei"
La sua voce...è incredibilmente sexy e mi spingerebbe a fare qualsiasi cosa per lui e per compiacerlo.
Mi arrendo al mio destino e alla realtà
"Sono una cagnetta signore" dico in un flebile sussurro
"Brava, tira su la testa" ordina
Eseguo guardandolo dritto negli occhi
"Apri la bocca" dice tenendo in mano la vaschetta con li stuzzichini.
Obbedisco e mi mette in bocca prima uno e poi un'altro stuzzichino.
"Adesso gattona fino al lato della tv e rimettiti in posizione, mi raccomando le gambe devono essere ben aperte"
Eseguo senza fiatare e non appena vedo che accende la televisione e che stappa la birra capisco che l'attesa sarà lunga.

Dopo non so quanto inizio a tremare, sono preoccupata ed eccitata, non so cosa ha intenzione di farmi ma sono certa che non ci andrà leggero.
"Delilah ma stai tremando" dice venendo da me
"Si, signore. Scusi, signore." Mi affretto a dire
"Perché tremi?" Chiede abbassandosi alla mia altezza
"Sono agitata signore." Confesso
"Oh bene. Rimani qui. Non ti azzardare a muovere un solo muscolo. Sono stato chiaro?" Tuona
"Si, signore" rispondo sicura.

Philip torna ma non riesco a vedere niente se non le mie mani sulle mie cosce.
"Vieni qua" ordina sedendosi sul divano
Gattono fino a lui mettendomi in ginocchio ai suoi piedi
"Sali sul divano. Metti la tua fighetta sul mio ginocchio e il sedere ben in alto."
Obbedisco all'istante compiacendolo
"Ma che brava cagnetta che abbiamo qui, ti comporti bene per essere premiata di nuovo?"
"Mi comporto bene per lei signore. Se le lo riterrà opportuno mi premierà signore"
Cosa mi ha fatto quest'uomo? Non sono mai stata così accondiscendente, così piegata al suo volere e ora sembra che io non so fare altro.
"E tu da quando sei così disciplinata?" Chiede stupito
"Non lo so, signore. Mi ha educata molto bene, signore. Se sono così è grazie a lei, signore" rispondo sincera.
Mi accarezza dalla schiena alle natiche soffermandosi su quest'ultime
"Non perdiamoci in chiacchiere Delh" sentenzia dando inizio alla mia punizione.
SMACK
SMACK
SMACK
SMACK
SMACK
Le cinghiate si susseguono veloci e senza sosta, nonostante il dolore sento che tutto ciò mi piace e la mia intimità scaldarsi. Non mi lascio trasportare dalle sensazioni piacevoli e mi concentro sul dolore che devo provare, sul dolore che mi merito.
SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK SMACK
Cinquanta. Cinquanta cinghiate e si ferma di botto.
"Delilah alza il tuo sedere bello in alto" tuona furioso
Eseguo sperando che non si sia accorto di quello che penso
"Delilah girati. Adesso!" Ordina
Mi giro e sui suoi pantaloni vedo una chiazza...una chiazza di bagnato, la mia eccitazione.
"Ti sei eccitata durante una punizione?" Chiede ben sapendo la risposta
"Si, signore. Mi dispiace"
"Quindi non sei solo una cagnetta ma una cagnetta in calore" mi prende in giro ghignando.
Mi sento morire dentro, che cosa ho fato? Perché ho avuto questa reazione alle sculacciate? E adesso?
Philip non ci mette molto a trovare una soluzione alle mie domande inespresse
"Cosa dovrei fare ora?"
"Punirmi, signore" rispondo sincera
"Si da il caso che già lo stessi facendo ma evidentemente stavo sbagliando metodo...oppure zona"
Le ultime due parole non presagiscono nulla di buono per me
"È la tua fighetta da cagnetta che si è eccitata ed è lei che dovrà pagare per i suoi errori. Sdraiati a gambe aperte."
"Con la cintura lì!?" Chiedo allarmata
"Te le sei andata a cercare, te le meriti e lo sai anche tu" risponde 
"Si, signore. Ha ragione come sempre" dico arrendendomi.
Non sono legata e di conseguenza non muovermi e non chiudere le gambe é molto ma molto difficile.
Philip non si è risparmiato e non si è dato un ritmo più lento anzi le cinghiate sono aumentate di forza e di velocità. Sono allo stremo ma cerco in tutti i modi di sopportare e assorbire la mia punizione super meritata.
"Signore grazie che mi sta punendo per la mia mancanza ma non ce la faccio più, il dolore è diventato insopportabile" dico tenendomi ancora più forte le gambe
"Bhe deve essere insopportabile almeno non rifarai lo stesso errore ma facciamo così, se dirai ciò che voglio sentire potrei scontare la tua pena"
No non questo, ti prego ora di che stai scherzando che la punizione è finita che mi ami tanti e non mi lascerai mai. Inutile dire che le parole che IO volevo sentire non arrivarono, arrendersi in queste situazioni è la miglior cosa da fare e mi chiedo ancora per quale motivo io cherchi sempre di non farlo all'istante.
"Grazie signore che sta punendo questa cagnetta eccitata, la prego di continuare. È quello che mi merito"
Philip non se lo fa ripetere e inizia a colpirmi sempre più forte. Dal suo sguardo capisco che non basta, vuole che io brami la punizione come se fosse una cosa che mi viene concessa solo poche volte. Vuole che io desideri ardentemente di essere punita severamente.
"La prego signore faccia più forte, questa cagnetta eccitata deve capire i suoi errori" le parole mi bruciano in gola mi sto tradendo con le mie stesse mani. Lo guardo e capisco che neanche questo basta, vuole che lo preghi, che lo supplichi e che lo implori.
"Signore ancora più forte la prego"
Le lacrime iniziano a sgorgare e non mi permettono di vedere chiaramente
"Avanti continua, non ti sarai già stancata vero?" Dice ghignando
"Scusi, signore. No non mi sono stancata, signore. Io la scongiuro di fare più forte, ho sbagliato e mi merito tutto questo".
Gli unici rumori della stanza sono quelli della cinghia sulla mia pelle e le mie suppliche. I 'più forte signore' non sono certo cessati anzi sono aumentati notevolmente e ad ogni richiesta lui faceva come gli dicevo, lo sforzo era talmente tanto che si è dovuto alzare dal divano e prendere la 'rincorsa' mettendo il braccio dietro le spalle. Il suo sguardo cambia e capisco che vuole portarmi al limite, vuole che io sbagli un'altra volta per potermi punire ancora.
"Philip cazzo più forte" sbotto sfinita
Altre due cinghiate e poi si ferma buttando la cintura a terra.
Mi prende in braccio e scoppio a piangere
"Sssh è finito tutto finito, sei stata bravissima" dice cullandomi.
Appena smetto di urlate straziata saliamo di sopra, entriamo nella mia stanza e mi sdraia sul fasciatoio.
"Piccola ora ti farò un po' male ma prometto che finirà presto" mi sussurra e io gli prendo le mani.
Per quanto sia delicato a spalmare la crema lenitiva mi ha fatto uscire due urletti di dolore.
Finito di spargere la crema anche sul sedere e infilatami la maglietta scendiamo di nuovo di sotto e si siede con me accoccolata sopra avvolta in una coperta.
"Delh nonostante tu sia stata bravissima devi cedere prima, la tua resistenza ti ha fatto uscite il sangue nella tua intimità e prima o poi ti ci potresti fare molto male a resistere per troppo tempo"
"Ho ceduto appena mi sono resa conto. Insegnami ad arrendermi prima sai che sono molto testarda"
"Va bene piccola, ora rilassati e lasciati andare"

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