Capitolo 40

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È sabato sera, io e Bri stiamo per andare a ballare.
"Delilah ma ti vuoi muovereee" mi urla Brianna dal salotto
Di tutti i vizi che mi ha tolto Philip l'unico che ancora non è riuscito a debellare è quello della ritardataria cronica infatti sono ancora in camera mia a truccarmi mentre Bri è scesa giù da un pezzo.
Mi alzo dalla sedia ed esco dalla camera
"Eccomi eccomi" dico scendendo le scale
"Allora noi andiamo...a dopo" saluto Phil dandogli un bacio a stampo
"Mi raccomando non bere troppo" mi ammonisce lui
"Tranquillo" lo rassicuro e io e Bri usciamo di casa.

Siamo al locale e la musica è pazzesca, dopo sette drink e tre shottini mi sento che posso fare di tutto
"Oh Bri quanto mi sto divertendo vorrei che questa serata non finisse maiii" sbiascico alla mia amica
"Lo so tesoro ma dobbiamo andarcene altrimenti i nostri poveri culetti verranno frustati di brutto" dice lei, io annuisco e usciamo dal locale.

Arrivata a casa suono il campanello, so che Phil mi sta aspettando ancora in piedi e infatti cinque secondi dopo mi viene ad aprire
"Ciaoo" dico abbracciandolo
"Ciao piccola, ti sei divertita?" Chiede sorridendo
Io annuisco strusciandomi sulla sua maglietta
"Hai bevuto vero?" Chiede già sapendolo
Annuisco di nuovo e lo stringo ancora di più
"Sono un po' ubriaca" confesso
"Va bene piccola, ora andiamo a mettere mi pigiama e ci strucchiamo poi beviamo un bel bicchiere d'acqua e tutti a ninna. Ok?" Dice dolcemente
"Tu daddy io ninna" sono le ultime parole che dico coscientemente per poi abbandonarmi alle sue cure e al sonno.

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Sono in cucina a fare colazione provando disperatamente di tenere gli occhi aperti ma non so quanto io realmente ci riesca.
"Delh è l'ora che vai a fare un bagno" mi dice il mio ragazzo
Io annuisco e salgo al piano di sopra.

Mentre mi rilasso dentro la vasca mi vengono alla mente dei ricordi di ieri sera: ragazzi e ragazze che si strusciano tra di loro per poi stancarsi e passare ad altre persone, tutti i ragazzi che si sono avvicinati a Bri e che lei ha dovuto rifiutare e i fine tutti quelli che ci hanno spudoratamente provato con me...io non ho mai avuto questo tipo di esperienze se non con Eliot e bhe ovviamente con Philip.
"Hey piccola perchè piangi?" Mi chiede preoccupato Philip
Ero talmente assorta nei miei pensieri che non mi ero accorta di star piangendo e che Phil fosse entrato in bagno.
Giro la testa nella sua direzione e inizio a guardarlo, è davvero splendido ma sono pronta a fargli la confessione che dovrei fargli? E lui è pronto a sentirla?
Decido si buttarmi...in fondo lui deve sapere
"Ieri sera mi sono divertita molto ero senza restrizioni e potevo fare letteralmente quello che mi pareva.
Molti ragazzi si strusciavano l'uno sull'altra, altri erano di fuori a scambiarsi baci pieni di saliva, altri ancora ci provavano con me e con Bri...quello che voglio dire è che non ho mai avuto esperienze di questo tipo e mi chiedo se poi da grande non me ne pentirò. Non ho mai avuto un vero corteggiamento, non ho fatto le cose che tutte le ragazze della mia età fanno ed hanno fatto ne ho mai avuto una storia seria prima della nostra" Concludo il mio discorso e Philip è visibilmente provato.
Annuisce e mi invia ad uscire dalla vasca avvolgendomi nel mio accappatoio
"Preparati perché ti porto dai tuoi" dice solo con tono amareggiato e dandomi un bacio in fronte.

Quando sono pronta scendo in salotto dove lui è seduto sul divano a guardare il vuoto
"Puoi chiamare i tuoi e dirgli che oggi sarai da loro? Se puoi fai anche finta di niente e se te lo chiedono di che va tutto bene tra di noi capito?"
"Si va bene" rispondo io.

Philip's pov

Esco in giardino per andare alla macchina e mettere il seggiolino nel porta bagagli, lei deve scordarsi di questa vita e non deve vedere il seggiolino.

Quando Delilah è pronta usciamo e la porto a casa dei suoi genitori
"Ti passo a prendere verso le 15.40 fatti trovare pronta, sai che non mi piace aspettare"
"Va bene a dopo Phil" dice e si sporge verso di me lasciandomi un bacio sulla guancia.
Percorre il vialetto a testa bassa ma mi convinco che è la cosa giusta da fare, aspetto che entri dentro casa e poi me ne vado.

Quando arrivo a casa prendo il seggiolino e lo porto dentro mettendolo nella cameretta di Delilah.
Vado in camera da letto e sposto la culla, non sarebbe mai dovuta stare qui. Prendo anche il fasciatoio dal mio bagno che fa la fine della culla. Faccio sparire il seggiolone dalla cucina e lo metto in quella che era la camera di Delilah insieme alle altre cose.
Non deve restare traccia neanche dei bavaglini, dei biberon, degli omogeneizzati e tantomeno di piatti e posate da little.
Quando ho finito di riporre tutte le sue cose da bimba nella sua cameretta passo ai giochi nella mia camera: fruste, frustini, paddle, corde ecc.. va a finire tutto nella stanza dei giochi.
Finito di sistemare chiudo a chiave sia la stanza dei giochi che la cameretta di Delilah.

Vado nella sua seconda cameretta quella 'normale' come la definiva lei e tiro giù da sopra l'armadio la valigia con la quale è venuta, strano a dirsi ma è ancora intatta Delh non ha preso niente da qui dentro da quando è arrivata. Scaccio dalla mente il ricordo vivido di quando l'ho presa con me e continuo con quello che stavo facendo, apro l'armadio e a capo della miriade di vestiti appesi c'è la sua uniforme dell'orfanotrofio mi fa quasi strano vederla e toccarla ma dopo oggi dovrò farci l'abitudine.

******

L'ora di andare a prendere Delh è arrivata così la chiamo.
Dopo un solo squillo risponde

"Ehy Delh tra dieci minuti ti passo a prendere, preparati"

"Oh...va bene a dopo"

"A dopo"

Carico in macchina la sua valigia e l'uniforme che è costretta a portare in orfanotrofio.

Quando arrivo fortunatamente è già in corrile quindi appena mi vede si fionda in macchina
"Se non ti dispiace vorrei che stessi dietro...dovresti cambiarti in macchina" le dico cercando di non essere troppo freddo
Lei annuisce e si va a mettere dietro.
Vedo subito dalla sua espressione che sa cosa sta pre succedere ma era inevitabile e prima o poi sarebbe dovuto succedere, abbiamo avuto troppe crisi e non si può far fare la sottomessa a chi di natura non è obbediente.
Lentamente si cambia e sistemati quelli che sono ormai i suoi vecchi vestiti metto in moto la macchina.

Parcheggio l'auto nel parcheggio di quell'orfanotrofio segnato dal tempo.
Scendiamo e per cortesia prendo la valigia di Delilah, almeno questo glielo devo.
Arrivati davanti all'ingresso poso la valigia a terra e Delilah alza lo sguardo per guardarmi dritto negli occhi
"Grazie di tutto, non ti dimenticherò mai e spero che qualche volta verrai a farmi visita" dice con le lacrime agli occhi
"Grazie a te Delh ricordati sempre di lottare"
Ci stringiamo in un abbraccio e poi lei si gira dando inizio ad una nuova vita.

Daddy's little girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora