Capitolo 26

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Sono un salotto sdraiata nel box a colorare quando vedo arrivare daddy che fino a pochi istanti fa era nel suo ufficio a lavorare.
"Delh che ne dici di invitare Emery e le tue amiche qui a casa nostra?" Propone sorprendendomi.
A quel nome abbasso lo sguardo e una lacrima scende sul mio viso
"Ehy piccola che succede" mi chiede preoccupato. Scuoto la testa e mi guardo le mani. Daddy mi mette due dita sotto il mento, mi fa alzare la testa e mi toglie il ciuccio. Davanti a quegli occhi non riesco a mentire e lui lo sa bene, decido di dirgli tutto dato che è la cosa migliore da fare e magari può anche darmi dei consigli.
Prendo un bel respiro profondo e inizio a parlare.
"Da quando sono andata a vivere con i miei Emery era sempre più distaccata fin quando non è venuta a farmi una sfuriata davanti al mio armadietto. Mi ha detto che..." scoppio in un pianto non riuscendo a finire il racconto
"Sshh ci sono qui io, con calma piccola" mi conforta daddy.
Annuisco e proseguo
"Mi ha ha detto che s-sono una troia perché mi faccio scopare dal mio tutore e mi ha d-detto che s-sono una falsa e che f-f-faccio schifo." Butto fuori
"Oh piccola mia" dice daddy stringendomi a se
"Sei stata bravissima, era una cosa che ti faceva soffrire ma ti sei lasciata andare fidandoti di me. Sei una ragazza stupenda e una little fantastica"
Le sue parole mi fanno toccare il cielo con un dito. Lo amo, lo amo tantissimo.
Mi fiondo addosso a lui abbracciandolo
"Oh Philip tu sei stupendo e fantastico"
Rimaniamo abbracciati per qualche minuto finché lui si stacca
"Piccola devi essere premiata" dice sorridendomi
"Sono tutta orecchie" rispondo curiosa
"Stasera ti porto al mc"
Non posso credere alle sue parole. Daddy mi fa mangiare sempre sano e il mc è assolutamente vietato se non per qualcosa di importante o qualche altra eccezione.
Gli salto nuovamente addosso e lo stritolo dall'entusiasmo.
"Alla luce dei fatti andrò a decidere cosa mettere" dico staccandomi dall'abbraccio ed alzandomi
"Vengo ad aiutarti" mi blocco sul posto e inizio a guardarmi le mani
"Ehm...ecco...io..." non so come dirlo se lo facessi ho paura che si sentirebbe escluso o mancato di rispetto
"Fammi indovinare vuoi scegliere i vestiti da sola, Delilah basta dirlo non c'è nessun problema"
Mi ha letto nel pensiero ed io non potrei esserne più felice.
Gli sorrido e mi giro diretta alla mia stanza.

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Indosso un jeans semplice con sopra una felpa rosa cipria, vista da fuori posso sembrare una ragazza qualunque e questo era il mio intento.
Scendo le scale saltellando a piedi scalzi.
"Delh non correre giù per le scale e non camminare a piedi nudi" mi rimprovera daddy.
Mi vado a sedere sul divano prima di replicare
"Non ho i piedi nudi, ho i calzini" dico mostrandogli i fantastici calzini rosa che mi ha comprato lui stesso.
Daddy scuote la testa e mi infila le scarpe, gia nuova fissa di daddy le scarpe me le deve infilare lui. Non so per quale strano motivo ma a me va bene dato che sono pigrissima e non ho mai voglia di fare niente. Infilate le scarpe mi mette il giubbotto e poi usciamo.

La grande m torreggia su tutta la via.
Entriamo e andiamo subito ai tablet per ordinare. Al contrario di tante altre little io preferisco i menù normali rispetto all'insulso panino dell'happy meal. Finito di ordinare daddy mi manda al tavolo mentre lui fa la fila per pagare, normalmente non mi avrebbe mai mandata sola e so che per lui è un grande sforzo.
Mi siedo in un tavolo con i divanetti e poggio il numero del servizio al tavolo sul tavolino difronte a me.
Tiro fuori il telefono dalla tasca ma dopo pochi secondi mi accorgo che non c'è nessuna nuova storia da vedere così alzo lo sguardo e mi scruto attorno.
Dall'altra parte del locale vedo Emery con le sue due fidate amiche Amber e Ginger, appena mi vedono Emery si alza e viene nella mia direzione.
Distolgo lo sguardo ma ormai è troppo tardi, Emery è difronte a me.
"Cosa hai da guardare sgualdrina che non sei altro?" Sputa acida guardandomi con disprezzo
"Nulla mi stavo guardando in giro e vi ho notate" rispondo cercando di non scoppiare a piangere. Emery si gira per vede qualcosa dietro di se e quando torna a guardarmi il suo sguardo è più cattivo di quello di prima.
"Vedo che è il tutore da cui ti fai scopare che ti porta a mangiare qui. Certo che è lui e chi altri...i tuoi genitori!? Che hanno finto il loro incidente e la loro morte perché non ti volevano" non posso credere alle sue ultime parole, non è così non può essere così
"Quello che dici non è assolutamente vero"
"Ah no? Ne sei proprio sicura? Perché mi hanno detto fonti piuttosto certi che le cose sono andate in questo modo" combatto contro me stessa per non crederle e per non scoppiare a piangere. Si gira nuovamente e quando vede Philip avvicinarsi mi da la botta finale
"Non farti sfondare troppo stasera troia" dice prima di uscire dal locale seguita dalle sue amiche.

Daddy mi raggiunge preoccupatissimi di quello che è appena successo.
Mi abbraccia forte e mi sussurra all'orecchio di calmarmi
"Cosa ti ha detto?" Mi chiede quasi impaurito di sapere la risposta
"C-che i m-miei hanno inscenato t-tutto perché non...non mi volevano e di...di...di non f-farmi sfondare troppo stasera" scoppio a piangere e mi rifugio nel petto di daddy, la mia roccia.
"Ssh piccola non piangere, non crederle sai che non è vero. Ascoltami so che ora è l'ultimo dei tuoi pensieri ma che ne dici di farci imbustare tutto e andare a casa?"
Annuisco impercettibilmente e daddy mi prende in braccio andando alla cassa. Sono una ragazza di diciassette anni in braccio al suo ragazzo di venticinque anni in mezzo al mc. In questo momento non me ne importa niente dell'immagine che possiamo dare, l'unica cosa che voglio è il mio daddy.

Arrivati a casa daddy si prende attentamente cura di me. Mi poggia per terra per togliermi il giubbotto e appenderlo nell'appendiabiti. Mi riprende in braccio e mi porta nel bagno di camera mia, mi fa sedere sul fasciatoio e mi leva le scarpe seguite dai calzini. Mi toglie la felpa poi la maglietta e in fine il reggiseno. Mi infila un body, mi toglie i pantaloni e le mutandine. Mi fa stendere e mi mette il pannolino per poi chiudere il body e infilarmi una tuta. Stiamo in silenzio per tutto il tempo, io a sguardo basso e daddy facendo tutto lentamente con una delicatezza tale come se stesse toccando una cosa che sta per rompersi. Torniamo in salotto e daddy mi fa sedere sopra di lui
"Grazie" sussurro rompendo il silenzio diventato ormai assordante
"non c'è bisogno che tu lo dica piccola, è il mio compito" dice sorridendomi
"Mangiamo?" Chiedo per cambiare discorso
"Solo se prima mi fai un sorriso vero"
Mi giro a guardarlo e inevitabilmente sorrido, sorrido sempre quando sono con lui.

Daddy's little girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora