Capitolo 18

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"Amore svegliati" mi sussurra la voce di daddy, faccio un mugugno e giro la testa dall'alto lato
"Va bene faccio tutto io?" Chiede sapendo già la risposta.
Annuisco e daddy mi prende in braccio portandomi in bagno, mi lava e mi mette un pannolino nuovo.
Mi riprende in braccio e scendiamo a fare colazione, ormai è una rutine a cui sono affezionata comincia quasi a piacermi bere da un biberon.
Daddy si siede sdraiandomi su di lui e mettendomi la tettarella in bocca, mentre bevo gli accarezzo la guancia e gioco con i suoi capelli tirandoglieli delicatamente.
Mi stacco d'improvviso e daddy non perde tempo per riprendermi
"Piccola su bevi"
"P-puoi mettermi giù? Sai devo fare pipì"
"E qual'è il problema? Forza falla hai il pannolino" dice sorridendomi
"I-io mi ve-vergogno"
"Oh avanti sono solo io, facciamo così tu ti rilassi e bevi al resto ci penso io" decide
"Ma come..." non mi fa finire la frase che mi zittisce
"Su bevi"
Mi riattacco alla tettarella e daddy inizia a massaggiarmi la pancia, spalanco gli occhi e lo guardo quasi tentata di lasciare il biberon, so quello che sta facendo lo ha già rifatto
"Piccola se provi a staccarti finisci a pancia sotto sulle mie ginocchia"
Annuisco impaurita e mi libero, è inutile imporsi alla fine quella che ci rimetteva ero io. Finisco il latte e mi stacco nel frattempo daddy ha continuato a massaggiarmi la pancia
"Hai fatto anche pipì vero?" Mi chiede speranzoso, annuisco e mi metto a sedere
"Si ma non mi piace farla in braccio a te"
"D'accordo le prossime volte la farai solo in braccio a me così ti abitui ora andiamoci a preparare" mi prende in braccio e andiamo in bagno
"No daddy ti prego non farmelo fare soffro ogni volta"
"Shhh".
Ci spogliamo ed entriamo nella vasca ovviamente daddy ha tenuto i boxer anche se non capisco il perché insomma...dopo quello che è successo. Mi prende da dietro e mi fa appoggiare la schiena al suo petto iniziandomi a lavare, non mi piace essere tutta nuda davanti a lui mentre daddy può tenere i boxer in realtà non mi dispiace farmi vedere come mamma mi ha fatto ma non è giusto!
Mi giro di scatto e lo guardo appoggiando le mani sull'orlo delle sue mutande
"Non è giusto che io sono tutta nuda e tu no, ora te li tolgo" dico strattonandogli i boxer
"Delh no"
"Ascoltami bene se non te li levi prima di subito quello che finirà a novanta sculacciato sarai tu" minaccio indicandolo con il dito, daddy non si fa intimorire e con una mossa finisco a novanta con le mani ai bordi della vasca e tenuta per i capelli
"Non ho capito chi è che finisce a novanta e sculacciato potresti ripetermelo?" Dice duro con una nota di divertimento nella sua voce
"Io daddy" ammetto non potendo fare altro
"Quasi quasi mi piaci in questa posizione completamente inerme"
Inizia ad accarezzarmi il sedere e io tremo
"Daddy ti prego no, mi sto eccitando e dobbiamo andare dalla nonna" sussurro pregando che smetta e di uscire da questa vasca ma daddy ha altri progetti
"La nonna può aspettare, tirati su schiena sul mio petto e gambe ai lati della vasca" il suo tono mi fa eccitare ancora di più, faccio come dice ma non prima di baciarlo come si deve
"Bimba forza altrimenti facciamo tardi" dice staccandosi dal bacio
"I boxer voglio toglierteli" dico con il fiatone, non gli do il tempo di rispondere che glieli sfilo con un movimento rapido e mi posiziono su di lui. Daddy mi tocca ovunque, mi bacia il collo e con una mano scende fino alla mia intimità mentre l'altra stuzzica il mio capezzolo non dandogli tregua. Lo stringe, lo pizzica, lo tira e lo gira, gemo forte andando incontro al suo movimento, mi masturba sempre più forte finché non urlo
"Ancora daddy ancora" mi accontenta aumentando il ritmo e vengo. Tiro giù le gambe e mi accascio su di lui riprendendo fiato, daddy mi stringe a se e mi lascia piccoli baci sulla guancia e sulla testa
"Bimba non vorrei disturbarti ma dobbiamo uscire di qui altrimenti faremo tardi"
Annuisco e daddy mi tira fiori dalla vasca avvolgendomi in un asciugamano, fortunatamente ho lavato i capelli ieri altrimenti avremmo fatto davvero tardi.
Mentre daddy è distratto esco dal bagno e vado in camera mia ho bisogno di stare un po' da sola e poi...non deve vedere il vestito, faccio cadere l'asciugamano a terra e prendo un completino in pizzo bordeaux e lo indosso, oggi non posso mettere il pannolino si vedrebbe da sotto il vestito, mi guardo allo specchio e una lacrima riga la mia guancia, mi rifugio nella mia culla nascondendo la testa sotto il cuscino in quel momento sento daddy chiamarmi
"Delh dove sei andata?"
Non rispondo continuando a piangere silenziosamente
"Delilah dove sei?"
Continuo a non rispondere e daddy irrompe in camera
"Amore cos'hai?"
Non mi muovo e non rispondo
Daddy mi tira su e nascondo il volto nell'incavo del suo collo
"Amore parlami per favore" dice cullandomi
"I-i-io o-odio a-avere gli gli ormoni a a pa-palla, e e eccitarmi ogni du-due secondi"
"Piccola non preoccuparti mi fa piacere farti stare bene, ora basta con queste lacrimucce devi farti bella anzi devi farti ancora più bella perché già sei bellissima" arrossisco alle sue parole e gli do in bacio sulla guancia
"Mi lasci in attimo sola? Voglio farmi vedere tutta pronta" chiedo sorridendogli
"Certo piccola quando hai fatto scendi in sala".
Daddy esce dalla mia camera e io inizio a prepararmi, per prima cosa indosso il vestito poi mi trucco, faccio un trucco leggero solo un po' di fondotinta eye-liner e mascara.
Sciolgo i capelli e li pettino per bene lasciandoli sciolti, mi guardo un'altra volta allo specchio e sono pronta o quasi...non so che scarpe mettere, e ora? Apro la mia scarpiera ed esamino tutte la scarpe che ho con gli occhi, quando sto per rinunciare ed uscire il ciabatte noto un bellissimo tronchetto nero scamosciato con il tacco non troppo alto
"Perfetto" esclamo indossandoli.
Scendo la scalinata richiamando l'attenzione di daddy con un colpo di tosse
"Sono pronta" esclamo mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, daddy mi viene incontro e mi cinge i fianchi
"Sei stupenda bimba" dice baciandomi, mi prende per mano e usciamo di casa.
Suoniamo il campanello e nonna ci viene ad aprire, appena la vedo la stringo forte a me
"Oh bambina mia fatti vedere, come sei cresciuta sei stupenda" dice quando ci stacciamo
"Che sbadata non mi sono presentata piacere Marisol" si presenta a daddy tendendogli la mano
"Piacere mio sono Philip" si presenta a sua volta lui
"Venite entrate potete accomodarvi dove volete il pranzo è quasi pronto"
Entriamo in casa e seguiamo nonna in sala da pranzo
"Cos'hai cucinato di buono nonna?" Chiedo curiosa
"Il tuo piatto preferito, lasagne in bianco con funghi e salsiccia" dice sorridendomi.
Dalla cucina proviene il suono di un timer e la nonna si appresta ad andare a sfornare le lasagne
"Quella nella foto è tua madre?" Mi chiede daddy guardandosi attorno 
"Si è lei e quello accanto è Arthur il padre di Delilah, si sono messi insieme e non si sono più lasciati il loro amore era travolgente" riisponde nonna al mio posto tornando dalla cucina
"Le assomigli molto Delh" commenta daddy sorridendomi
Nella stanza cala il silenzio per qualche attimo fon quando la nonna non prende parola
"Avanti ragazzi a tavola altrimenti si fredda tutto"
La nonna mette la pasta nei piatti e iniziamo a mangiare, è buonissima sono passati mesi dall'ultima volta che l'ho mangiata e oltretutto anche di nascosto, in orfanotrofio è proibitissimo mangiare cose che non siano uscite dalla mensa
"Marisol lei è davvero un ottima cuoca le lasagne sono squisite" si complimenta daddy
"Oh grazie tante caro ma dammi pure del tu".
"Ragazzi caffè?" Chiede nonna a fine pasto
"Si grazie" risponde daddy cordiale
"Delilah e tu? Ormai sei grande puoi prenderlo"
"Si un caffè anche per me" dico guadagnandomi un occhiataccia da parte di daddy
"Ah ora sei grande e prendi il caffè? Ti sei chiesta se potevi prenderlo? Se non volessi?" Chiede daddy a bassa voce
"I-io ehm no non ci ho pensato s-scusa avrei dovuto".
Nonna torna con un vassoio con sopra tre tazzine e lo poggia sul tavolo
"Philip perché non mi raccontami un po di te? Avanti non aver timore" si rivolge la nonna a daddy
"Oh bhe, sono stato un bambino normalissimo cresciuto il una famiglia benestante, ho finito la scuola e iniziato l'università ma alla fine del secondo anno ho capito che non era la strada giusta per me e così ho deciso di lasciare tutto e di aprirmi in azienda tutta mia lavorando sodo e senza aspettative sono arrivato dove sono ora"
"E dimmi perché hai deciso di adottare Delilah?" Chiede nonna curiosa
"Bhe ci siamo sempre occupati di bambini abbandonati o del terzo mondo, una mattina mi sono svegliato e sono andato a lavorare come sempre, quel giorno dovevamo visitare alcuni orfanotrofi della città, il caso ha voluto che tutti i miei collaboratori erano fuori per lavoro e così ci sono dovuto andare personalmente, quello che dovevo fare li era vedere un po' la struttura e le stanze dei ragazzi e magari assistere da lontano ad una loro normale giornata ma quando sono entrato nell'orfanotrofio dove viveva Delilah l'ho notata subito, aveva gli occhi spenti anche se sorrideva vicino alla sua amica, ho parlato immediatamente con la direttrice ed il giorno dopo la sono andata a prendere"
La nonna rimane folgorata da quelle parole ma secondo me è più attonita da lui e dal suo essere elegante ed educato...e bellissimo.
Chiacchieriamo del più e del meno ma quando stiamo per andarcene suona il campanello
"E ora chi sarà? nessuno mi fa visita" chiede la nonna
"Vado io tu stai qui" rispondo incamminandomi alla porta.
Apro il portone e non posso credere a chi ho davanti
"M-mamma?" Dico guardandola incredula con le lacrime agli occhi
La mamma mi guarda, è sporca e malconcia come se avesse appena avuto un incidente
"Philiiip ho le visioni" urlo rimanendo immobile e fissando la figura davanti a me è impossibile che quella che ho davanti sia mia madre lei è morta da tredici anni!
"Piccola mia" dice la mamma abbracciandomi
"Evangeline?" Urla la nonna venendo a vedere cosa è successo, la mamma si stacca dall'abbraccio e corre verso la nonna
"Mamma si sono proprio io" dice stringendola a se.
Andiamo in salotto e ci sediamo tutti sul divano
"Oh mamma non posso credere che ru sia viva" dico piangendo e abbracciandola
"Tesoro devi raccontarci tutto! Tu sei morta da tredici anni per noi" supplica la nonna
"Co-cosa? Giselle mi aveva detto che quella morta sul colpo era Delilah ma fortunatamente è viva" dice la mamma
"Mamma per favore raccontaci tutto che fine hai fatto? Perché sapevo che eravate morti?" Piango disperata appoggiandomi a daddy che sta cercando di cullarmi discretamente
"Piccola shhh falla parlare" mi sussurra daddy all'orecchio
"Inizierò dall'incidente...quel giorno quando ci siamo schiantati abbiamo perso i sensi, tutto quello che ricordo è l'impatto e poi buio. Ci siamo risvegliati all'ospedale all'incirca una settimana dopo lì abbiamo trovato Giselle mia sorella che ci ha spiegato tutto, ci ha detto che Delilah era morta sul colpo e quando sono arrivati i soccorsi non c'è stato niente da fare. Quando siamo stati dimessi, quattro giorni dopo, Giselle ci ha fatto firmare il foglio per la dimissione ma ho di recente scoperto essere un foglio per l'adozione...l'adozione di nostra figlia ma ci arriverò dopo. Dicevo, abbiamo firmato e siamo usciti dall'ospedale da li siamo stati portati in una clinica...una clinica psichiatrica, siamo stati scambiati per pazzi ed effettivamente a forza di stare lì dentro pazzo ci diventavi. Quando ci hanno detto che Delilah era viva e che era stata adottata non ci abbiamo creduto subito ma se fosse stato vero dovevamo fare qualcosa dovevamo ritrovarla, così sono scappata dalla clinica ma ora dobbiamo tirare fuori anche Arthur e dobbiamo dimostrare che non siamo dei pazzi"  mamma finisce il suo racconto e io non posso credere a quello che sento
"Papà...papà è vivo?!" Esclamo con voce incredula scoppiando di nuovo a piangere
"Si amore papà è vivo e vegeto" mi conferma la mamma abbracciandomi
"Scusate l'intromissione non voglio essere invadente ma so come sistemare le cose" dice daddy
"Prima voglio presentarmi, sono Philip il tutore di Delilah ormai lei è con me da due mesi e mezzo e posso assicurare che la tratto come una principessa" alle sue parole annuisco con vigore
"Piacere Philip sono felice che tratti bene mia figlia ma come pensi di tirare fuori mio marito?" Chiede la mamma
"Delh perché non vai in bagno a darti una sciacquata al viso?" Mi intima daddy, dal suo sguardo capisco che è un ordine e che devo farlo non ho scelte , annuisco ed esco dalla sala andando in bagno.
Philip pov.
La mia piccola esce dalla stanza a testa bassa, un po' mi dispiace ma questi sono discorsi da adulti e non per una bambina anche se si tratta di suo padre non sono cose che deve sentire, ha vissuto troppi traumi nella sua vita e ora voglio solo il meglio.
"Evangeline conosco i migliori avvocati di tutto il paese lo tireremo fuori e anche a te ma prima devo sapere chi vi ha detto che Delilah era viva"
"È stato un ragazzo della clinica avrà più o meno la tua età, lui sa che noi non siamo pazzi si chiama Adam"
"Bhe siete stati molto fortunati, Adam è in mio amico di vecchia data, lo conosce anche Delilah. Tutto questo problema si risolverà entro in mese tu e tuo marito sarete liberi e Giselle sarà in prigione, l'unica cosa che non posso rifarvi avere è la custodia di Delilah, una volta firmato il modulo di adozione non si può più tornare indietro specialmente se ormai la ragazza è stata adottata ma chiaramente potrete vederla quando volete, ora dobbiamo andare abbiamo un impegno che non possiamo rimandare" sorrido cordialmente alle due donne e mi alzo intento a trovare la mia piccola.
Percorro il corridoio fino ad arrivare al bagno, busso piano alla porta e la chiamo
"Delh dobbiamo andare".
Delilah esce dal bagno con gli occhi arrossati dal pianto precedente e mi abbraccia
"Andiamo a salutare piccola" le sussurro ricambiando l'abbraccio
Delilah pov.
Abbraccio forte mia madre e poi mia nonna
"Ciao ci vediamo al più presto" dico uscendo da casa di nonna.
"Cosa dobbiamo fare daddy?" Chiedo quando siamo in macchina
"Hai una punizione da scontare e devi dormire quindi comportati bene" dice ingranando la marcia
Un attimo io ho cosa? Una punizione? No non può essere, non può punirmi proprio oggi dopo che ho scoperto che i miei genitori non sono morti, lui non lo farebbe mai ma evidentemente mi sbaglio. Sto buona e in silenzio per tutto il tragitto verso casa rimuginando su tutto quello che è successo, parcheggiamo la macchina ed entriamo in casa
"Vai in camera tua e spogliati lascia solo l'intimo arrivo tra poco"
"Si daddy" rispondo
In una situazione come questa avrei solo annuito oppure non avrei risposto ma per non farlo arrabbiare ancora è meglio rispondere. Salgo le scale andando in cameretta e mi spoglio, sistemo il vestito nell'armadio e le scarpe nella cassettiera dopo di che mi strucco e lego i capelli in una crocchia disordinata
"Vedo che ti sei messa comoda"
La voce i daddy mi fa sobbalzare sul posto
"Si si e-ecco io cominciava a darmi fa-fastidio e qu-quindi ho ho tolto tu-tutto e e e ho anche si-sistemato così hai me-meno da fare" parlo veloce con la voce tremante dalla paura, daddy si avvicina a me e mi prende in braccio portandomi nel mio bagno.
Mi toglie gli slip e mi mette il pannolino anche se non capisco il perché dato che tra non molto deve togliermelo, mi mette seduta e mi toglie il reggiseno
"Aspetta qui non scendere" tuona minaccioso
"Si daddy"
"Delh devi calmarti e stare tranquilla lo so che hai risposto solo per paura che mi arrabbiassi ancora di più di solito non lo fai mai e adesso due volte su due hai risposto"
"Ok" acconsento intimidita
"Brava bambina" dice dandomi un bacio sulla fronte.
Quando torna mi infila una maglietta rosa con dei leggins anch'essi rosa, mi riprende in braccio e scendiamo in salotto e daddy si siede con me sopra prendendo il biberon
"Daddy non per fare storie ma sono molto stanca e se mi dai il latte mi addormenterò nel mezzo della punizione"
"Bimba non ti preoccupare e bevi ora ti dico una cosa ma tu non staccarti dalla tettarella" annuisco e inizio a bere, daddy inizia ad accarezzarmi le natiche e mi guarda con il sorriso stampato sul volto
"Non voglio punirti amore e mi dispiace tantissimo averti mentito ma eri così agitata che metterti paura era l'unico modo per farti stare buona, ti chiedo scusa però sei stata molto brava quindi se per oggi non vuoi dormire va bene puoi fare ciò che vuoi " confessa daddy, mi stacco dal biberon per parlare
"Voglio le coccole posso avere delle coccole?" Chiedo facendo gli occhioni
"Certo bimba oggi tutto quello che vuoi" mi metto a cavalcioni su di lui e lo stringo a me.

Daddy's little girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora