Capitolo 27

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Questi primi giorni sono stati un po' difficili, riprendere con la solita routine non è una cosa molto semplice ma fortunatamente daddy è stato comprensivo.

******

Siamo a cena e io sono seduta sul seggiolone come sempre.
"Daddy dopo la partita le altre vanno a cena insieme" dico esprimendo una domanda sottintesa
"E?" Chiede non capendo
"Voglio andarci." Sentenzio
"D'accordo" acconsente lui

******

Ho fame.
Dalla mia stanza scendo giù diretta alla cucina
"Delilah perché sei senza pannolino e senza vestiti da little?" Mi chiede daddy
"Mi sono messa le prime cose che ho trovato nell'armadio" rispondo non filandomelo più di tanto.
Preparato il mio panino con la nutella me ne torno in camera mia.
"Chi ti ha detto che puoi mangiare cibo spazzatura?"
"Io" rispondo tirando dritta per la mia strada.

*****

Scendo le scale diretta alla mia meta: la cassetta degli attrezzi. Saltello giù per le scale
"Delilah non correre giù per le scale." Mi rimprovera daddy.
Frugo un po' nei cassetti, prendo in mano il cacciavite e me ne torno in camera mia.
Finito.
"Delilah cosa diamine hai fatto!?" Urla esasperato daddy da dietro di me
"Ho tolto una sbarra dalla culla così posso sedermi sul letto" spiego noncurante
"Ora basta Delilah sono giorni che ti comporti male e non ho intenzione di sopportare oltre. Ti meriti una bella punizione e c'è solo un posto dove potrai riceverla adeguatamente" tuona.
Ingoio a vuoto so a cosa si riferisce, la sua stanza rossa
"A-avevamo detto che ci saremmo entrati quando e-ero pronta" rispondo titubante
"Si hai ragione ma sai cosa c'è!? Tu sei mia e posso farti quello che voglio quando voglio"
A quelle parole tremo ma non posso fare altro che annuire.
Mi prende per il polso e praticamente mi trascina dentro la stanza rossa.
"Ricordati una cosa, tu qui dentro sei completamente mia e posso farti ciò che voglio."
Annuisco impaurita.
Daddy mi spoglia e mi mette al centro della stanza. L'attesa è snervante ma non dico niente.
Daddy inizia ad accarezzarmi le natiche per poi lubrificare il mio buchino, a quel contatto sobbalzo.
"Rilassati è un plug, sarà più semplice farlo entrare" mi sussurra nell'orecchio.
Faccio come dice e rilasso i muscoli per quanto sia possibile, la cosa è fattibile ma è troppo fattibile per essere tutta la punizione.
Va di nuovo dietro di me e quando trona ha in mano quattro manette di cuoio e quelle che sembrano due forcine. Mi prende i polsi e li mette dentro le manette, fa la stessa cosa con le caviglie. Come prima mi mostra quelle strane forcine
"Queste sono pinzette per capezzoli, posso regolare l'intensità con cui metterle quindi sarà meglio per te non farmi arrabbiare di più"
Annuisco ma poco dopo arriva un altro ordine.
"Piegati quasi a toccare il pavimento"
Mi piego di nuovo e lui blocca i polsi alle caviglie rendendomi impossibile muovermi.
Sono lì in mezzo alla stanza, piegata e legata completamente inerme e sottomessa al suo volere.
"Tieni bene a mente una cosa. Non sono tenuto a dirti cosa ti farò. E ad ogni colpo dovrai ringraziarmi. Tutto chiaro?"
"Si, daddy"
Il primo colpo si scaglia su di me.
La stecca, quella che fa più male.
"Grazie daddy"
SMACK
Un altro colpo
"Grazie daddy"
SMACK
"Grazie daddy"
SMACK
"Grazie daddy"
I colpi si susseguono uno dopo l'altro fino a toccare la cinquantesima steccata. Sono dolorante da tutte le parti, sia per la posizione che per il plug e di certo il sedere in fiamme non aiuta. Viene davanti a me e mi slega i polsi dalle caviglie ma la mia tregua dura poco
"Inginocchiati davanti all'armadio. Gambe aperte"
Faccio come dice e attendo nuovamente. Mi lega i polsi dietro la schiena e aggiunge altre manette che lega sui miei avambracci così che io sono costretta a protendere i seni in avanti.
"Chiudi gli occhi e non aprirli finché non te lo dirò io."
"Si, daddy"
Chiudo gli occhi e anche questa volta aspetto. Una bacchettata mi colpisce sull'intimità e sussulto. Non si ferma e continua, dopo pochi colpi mi fa aprire gli occhi e scopro che davanti a me c'è un'enorme specchio.
"Guardati, come sei bella e sottomessa a me"
Mi ammiro allo specchio con un po' di timore. Sono inginocchiata con le gambe spalancate e le braccia legate. Il mio viso è arrossato per le sensazioni e la mia intimità pulsa dolorante. Accanto a me lui, il mio daddy. Il mio dominatore.
Sono scossa dalla nostra immagine riflessa, non mi ero mai immaginata come potesse essere la mia figura mentre subivo una punizione ed ora capisco il perché daddy si eccita sempre nel vedermi. Sono molto sexy.
La tregua dura troppo poco e daddy ricomincia a frustare la mia intimità.
Se solo pensavo che la punizione fosse finita qui mi sbagliavo di grosso.
Daddy mi fa alzare e mi slega togliendomi poi le pinzette.
Mia fa andare fino alla croce di legno e mi lega ben salda su di essa.
"Ora di farò supplicare fino allo sfinimento Delilah" con queste premesse si allontana da me e va a prendere un vibratore
"Mi potresti ripetere quanti anni hai?" Chiede quando torna davanti a me
"D-diciassette"
"Bene si comincia allora".
Daddy accende il vibratore e lo porta alla mia intimità dolorante regalandomi piacevoli vibrazioni ma un pensiero aleggia nella mia testa, non vorrà mica farmi venire 17 volte? Perché non so quanto potrei resistere.
Nella stanza regna il silenzio si sente solo il rumore del vibratore e i miei gemiti, sto quasi per venire quando daddy spegne il vibratore lasciandomi con un orgasmo in sospeso. Sgrano gli occhi e riprendo fiato. Lui ricomincia ma quando sto di nuovo per venire spegne il vibratore. Va avanti così per  dieci volte fin quando non ce la faccio più ed inizio ad implorarlo
"T-ti prego" lo supplico ma non ne vuole sapere e continua la sua tortura
"Chi è che comanda qui?" Chiede
"Tu daddy tu" sussurro reprimendo un gemito
"Chi è che fa le regole?"
"Tu daddy"
"Chi è la bambina?"
"Io daddy"
"Chi è che deve comportarsi bene?"
"Io daddy"
"Di chi sei Delilah?"
"Tua solo tua"
Sono quasi all'apice del piacere quando daddy per l'ennesima volta spegne il vibratore.
"Basta così per stavolta. Sei stata molto brava e con te non ho finito"
Mi slega dalla croce, mi mette addosso una vestaglia e mi prende in braccio. Andiamo in camera sua e mi adagia sul letto dicendomi di non muovermi ed esce dalla stanza. Quando torna ha tutto l'occorrente per fare un clistere. Indietreggio sul letto ma il mio gesto non è visto di buon occhio
"Delilah ti ho appena punito e non ho neanche finito quindi mi prometti che farai la brava?"
"S-si daddy ma ma non sono sicura di di riuscirci" dico sincera
"Non preoccuparti sono qui per questo, se non ci riesci avrai un'altra punizione." Il suo tono è calmo, fermo ed esigente.
Daddy mette un asciugamani sotto di me e un cuscino sotto la mia pancia.
Quando ha appena sfilato il plug lo blocco
"Daddy il buchino fa molto male potresti lubrificarlo tanto tanto e farmi un massaggino piano piano prima di infilare la cannula?" Chiedo con vice da bambina
"Certo piccola, se ti faccio troppo male dimmelo"
"Ok daddy"

Daddy è stato molto abile ad alleviare il mio dolore e altrettanto bravo a non farmi troppo male facendomi il clistere. L'acqua è finita e daddy mi ha rimesso il plug che funge a mo di tappo. Quei dieci minuti di attesa sono i più brutti della mia vita ma finalmente finiscono e daddy mi permette di svuotarmi.
Daddy mi pulisce tutta e mi mette la crema sia sul sederino che sulla patatina
"Piccola dovrai tenere il plug ancora per un po' quindi rilassati prometto che farò piano" mi dice calmo
Annuisco e cerco per quanto mi è possibile di distendere i muscoli. Senza troppe difficoltà il plug entra e daddy con mia sorpresa prende un pannolino e fa per metterlo
"Daddy sono molto arrossata potresti..." non mi da neanche il tempo di finire la frase che la sua risposta è categorica
"No, sei una bambina ed hai bisogno del pannolino soprattutto dopo oggi. Sei stanchissima e ti si vede in faccia non riusciresti a trattenere la pipì nel sonno"
"Va bene ma non sono stanca" senza neanche combattere acconsento
"D'accordo allora"
Mi chiude il pannolino e mi riprende in braccio
"Vuoi dormire oppure giocare nel box?" Mi chiede con mia grande sorpresa
"Non sono stanca, voglio stare nel box" dico un po' stizzita
"Va bene piccola" dice portandomi in camera mia e mettendomi dentro il box
"Io sono nel mio ufficio a lavorare ci vediamo dopo"
"A dopo" dico e se ne va.
Fino ad adesso ho fatto finta di essere forte e che non fossi stanca, la realtà è che sono stanchissima e sto morendo di sonno. Mi rigiro un po' nel box e mi accorgo che c'è un ciuccio e il coniglietto in mezzo agli altri giochi. Di corsa prendo il ciuccio portandomelo alla bocca e mi rannicchio abbracciando il coniglietto.

Philip's pov

Delilah si è addormentata nel box, l'ho visto dal baby monitor e ho deciso di lasciarla lì. Aveva detto che non era stanca e anche se sapevo che non era la verità deve imparare che le azioni hanno una conseguenza.
Finito di lavorare vado in bagno e preparo un bagno caldo, dopo la punizione di oggi è il minimo che possa fare per farla rilassare. Appena la vasca è pronta sveglio Delilah.

Delilah's pov

La voce di daddy mi sveglia dal mio sonno. Svogliata apro gli occhi e lo fisso
"Ti ho preparato un bel bagno caldo" dice prendendomi in braccio.
Inevitabilmente sorrido e mi accoccolo a lui.
La prima cosa che fa è togliermi il pannolino e il plug per poi levarmi il body.
Ci immergiamo nella vasca e mi fa sedere su di lui
"S-sei stato molto rude oggi" sussurro giocando con l'acqua
"Era quello che meritavi. Hai idea di come mi sia sentito vedendo che avevo fallito come daddy? È stato orribile e d'ora in avanti non lo permetterò più. Da adesso si stringe la cinghia, ogni cambiamento di programma me lo dovrai dire ad inizio settimana entro mercoledì se questa regola non verrà rispettata la risposta sarà un no categorico. Capito bimba?"
Queste parole mi fanno male. Ho fatto sentire un fallito il mio daddy per degli stupidi capricci inutili e insensati.
"M-mi dispiace ma...quale sarebbe questo 'programma'?"
"La sera sceglierò i vestiti e dovrai fare lo zaino. La mattina senza storie ti alzerai, indosserai i vestiti che ho scelto per te e farai colazione. Durante la mattinata starai attenta alle lezioni e prenderai appunti. Per pranzo ti porterai qualcosa di sano da casa e seguirai lo sport con serietà. Tornata a casa ti farò una doccia e andrai a dormire dopodiché studierai per bene e solo dopo potrai ritenere i tuoi compiti finiti." Spiega daddy
"D'accordo, prometto che mi impegnerò" dico sincera
"E non fare mai più la brat" aggiunge serio
"Promesso"

Daddy's little girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora