Capitolo 7

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Inutile dire che il viaggio è totalmente in silenzio, Philip è infuriato si sente dal suo respiro e dai sospiri che manda. Io tengo lo sguardo basso o guardo fuori dal finestrino, verso metà strada appoggia una mano sulla mia coscia e io alterno lo sguardo tra mano che mi accarezza su e giù e su di lui che mi sta guardando.
Nel suo sguardo non c'è rabbia ma...delusione, ho deluso Philip teoricamente il mio tutore è praticamente la persona che mi ha portato via da quel postaccio, il mio daddy. Di colpo quello che ho fatto mi sembra così stupido insomma sarei potuta capitare con un pazzo e ora chissà che fine avrei fatto. Arriviamo a casa e lui mi dice
"Entra e fatti trovare in camera mia sul letto"
impaurita rispondo
"Si daddy"
lui mi guarda e fa un mezzo sorriso
"Vedo che qui qualcuno sta imparando a rispondere come si deve, brava"
mi dice
Quella frase mi sa tanto di biscotto al cane quando fa quello che gli dici e la cosa non mi piace, salgo le scale vado in quella che è la nostra camera e mi metto seduta sul letto con le gambe incrociate.
Circa dieci minuti dopo arriva Philip con in mano uno scatolone con dentro una spazzola, uno sculacciatore, una cinghia e quella che sembrerebbe una stecca.
Ni guarda e mi dice
"Oh piccola in questo momento non sai quanta voglia abbia di sculacciarti per la tua bravata"
ingoio a vuoto non rendendomi conto a pieno di quello che mi aspettava.
"La cinghia e la bacchetta sono le più dolorose quindi fai la brava e non le userò"
continua, io annuisco ma poi mi ricordo che forse è meglio rispondere
"Si daddy"
"Vieni qui, alzati in piedi"
mi dice e io eseguo, scendo dal letto e mi metto in piedi davanti a lui. Philip posa la scatola sul comodino e avanza nella mia direzione mi toglie prima i pantaloni e poi il pannolino, io d'istinto mi copro e lui scuote la testa, si siede sul bordo del letto e mi fa sedere sulle sue ginocchia
"Delilah sai perché lo faccio?"
mi chiede io annuisco e mi guardo le mani trovandole in quel momento molto interessanti, Philip mi alza il viso e mi chiede
"Perché lo sto facendo? Voglio una risposta"
la sua voce è calma troppo calma e non penso sia buon segno
"Perché sono scappata"
rispondo sussurrando
"E cosa poteva succederti?"
Continua il suo interrogatorio,
dio spero solo che non sia sempre così non mi piace rispondere a domande ovvie e non mi piace essere trattata come una bambina, so che lo fa apposta per mettermi in difficoltà e per farmi vergognare ancora di più
"Potevo capitare con un malintenzionato" rispondo
"Bene prenderai venti sculacciate con la spazzola e trenta con lo sculacciatore se ti muovi aumenteranno capito?"
dice mentre mi gira a pancia sotto, io annuisco e mi arriva una sculacciata molto forte al centro del sedere
"Quante"
SMACK
"Volte"
SMACK
"Ti"
SMACK
"Ho"
SMACK
"Detto"
SMACK
"Che"
SMACK
"Devi"
SMACK
"Rispondermi"
SMACK
Ad ogni parola mi sculaccia con forza tenendomi le mani dietro la schiena e le gambe ferme con la sua gamba
"Si daddy ho capito"
sussurro
"Adesso inizia la tua punizione voglio che ti scusi ai primi dieci"
ordina
io stupidamente annuisco e mi becco altri cinque sculacciate molto forti
"Ancora a non rispondere? Quante sculacciate extra vuoi beccarti?"
Mi chiede arrabbiato
"Si daddy mi scuserò e no non voglio altre sculacciate extra"
rispondo.
Philip mi accarezza con delicatezza il sedere prima con la mano poi con la spazzola, l'aria si sposta e mi arriva la prima sculacciata
"Scusa daddy"
SMACK
"Scusa daddy"
SMACK
"Scusa daddy"
SMACK
"Scusa daddy"
SMACK
"Scusa daddy"
SMACK
"Scusa da-daddy"
SMACK
"Sc-scusa daddy"
SMACK
"S-scusa daddy"
SMACK
"Scu-scu-scusa daddy"
SMACK
"S-s-scusa d-d-daddy"
Dopo i primi dieci colpi scoppio a piangere e sono solo all'inizio.
"Piccola ora voglio che mi ringrazi"
mi ordina,
cosa? ringraziarlo? Non può dirlo sul serio
"Dovrei ringraziarti? Sul serio?" Commento
"Ti stai per caso rifiutando durante una punizione? Avrai venti sculacciate in più e saranno con la cinghia"
dice
"Si mi sto rifiutando"
ribatto provandomi ad alzare ma lui non me lo permette
"Non puoi dirmi un semplice no durante una punizione, ma questo te lo spiegherò più in là. In più stavi provando ad alzarti senza il mio permesso, sapevi come erano le regole aggiungi trenta sculacciate al totale"
ringhia
ingoio a vuoto, non posso essere stata tanto stupida
"Ringraziami e se non lo fai continuerò finché non usciranno dieci grazie dalla tua bocca"
il suo tono non vuole sentire repliche, continua a sculacciarmi e io mi scuso ad ogni colpo
"Abbiamo finito con la spazzola ora prendo lo sculacciatore non dovrai fare niente solo stare ferma"
mi dice
"Va bene daddy"
rispondo.
I colpi continuano e io ho iniziato a piangere dalla prima sculacciata con lo sculacciatore, trenta colpi sono tanti e ne mancano ancora altri cinquanta. Prima che potessi rendermene conto prende la cinghia e inizia ad abbatterla sul mio sedere ma dopo quindici colpi inizio a lamentarmi
"Ti prego ti prego basta, prometto che farò la brava scusa scusami non lo farò più non riesco a sopportare altri copi"
lui si ferma appena inizio le mie lamentele, posa la cinghia e inizia a massaggiarmi il sedere. Sussulto al contatto con le sue mani
"Non resisti più eh, sai che la tua punizione non è ancora finita vero?"
mi dice lasciandomi i posi
"Si lo so che non è finita ma non ce la faccio mi brucia troppo il sedere, ti prego perdonami sono stata una stupida dovevo parlartene prima"
continuo il mio discorso sperando che funzioni
"Mi sono fermato durante una serie di sculacciate e ti sto ascoltando cosa che non avrei dovuto fare dammi un buon motivo per non continuare a punirti"
dice,
non so cosa rispondere mi ha presa in contropiede
"Se ci tieni a me se mi vuoi un pizzico di bene ti prego non continuare a punirmi" azzardo lui sospira e prende parola
"Tira indietro le braccia e apri le gambe" come sospettavo non avrebbe ceduto ma la cosa più brutta è che non mi vuole bene a me non ci tiene altrimenti avrebbe smesso all'istante
"Voglio che ti scusi e mi ringrazi ad ogni colpo e non basterà un semplice scusa e grazie" mi avverte
"Ok" rispondo
SMACK
"Mi dispiace daddy non lo farò più, grazie che mi stai punendo"
SMACK
"Perdonami daddy continua a punirmi è quello...."
mi blocco di scatto pensando a quello che stavo per dire 'è quello che mi merito' davvero voglio che continui a punirmi? No non può essere
"Continua la frase è quello..." mi incita
Ingoio a vuoto non so se voglio dirlo
"Stavi per dire 'è quello che mi merito' ho ragione?" Mi chiede
"Si daddy" sussurro
"Piccola avanti continua la frase" mi dice dolcemente
"Continua a punirmi è....è quello che mi-mi merito"
SMACK
"Pensi veramente di meritartele queste sculacciate?" Mi chiede
"Si daddy mi sono comportata male"
Mi preparo per un altro colpo ma non arriva sento la cinghia cadere a terra e i miei polsi liberarsi, Philip mi prende in braccio e mi sdraia sul letto a pancia sotto
"Non muoverti di li torno subito"
ordina.
Non so cosa pensare, sono molto dispiaciuta perché non si è fermato e ora chissà cosa vuole farmi. Quando torna ha in mano un tubetto, si mette seduto accanto a me e mi guarda poi guarda il mio sedere probabilmente viola
"Questa é crema devo mettertela altrimenti non potrai sederti per una settimana"
spiega
Mi mette la crema e mi massaggia le natiche con delicatezza finché non mi calma.

Daddy's little girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora