Capitolo 5

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Ormai sono passate due settimane da quando sono qui e non riesco a sottostare alle regole, fortunatamente ancora non sono stata punita ma penso sia perché sono qui da poco e ho fatto tutto per adattarmi alla nuova vita ma non ci riesco.
La cosa peggiore di tutti è il pannolino, per me è troppo umiliante metterlo e ancor di più usarlo, ma le altre cose non passano certo in secondo piano: l'essere imboccata, usare il biberon, i vestiti ed essere trattata come una bambina non aiuta affatto ed è per questo che ho deciso di andarmene o meglio di scappare.

Mentre finisco questi pensieri Philip si sveglia
"Buongiorno bimba"
mi dice
"Buongiorno"
rispondo.
Come tutte le mattine la prima cosa che fa è prendermi in braccio e portarmi nel bagno della mia camera per cambiarmi: mi sdraia sul fasciatoio, mi spoglia e mi apre il pannolino ma mentre lo fa assume un espressione interrogativa, alza lo sguardo e mi dice
"Delilah ho notato che in queste due settimane non sei andata mai in bagno se entro domani non ci andrai sarò costretto a farti il clistere"
Appena sento quelle parole tremo, non ne ho mai fatto uno ma ho sentito dire che è molto fastidioso, alzo lo sguardo e rispondo
"Ehm...c'è una cosa che dovrei dirti"
lui mi guarda curioso
"continua ti ascolto"
dice mentre riprende a cambiarmi
"Bhe ecco io in queste settimane al bagno ci sono andata, non sono riuscita a farla nel pannolino è stato più forte di me" continuo
Lui senza dire una parola finisce quello che aveva iniziato mi riprende in braccio e mi porta di sotto per la colazione, mi mette nel seggiolone e mi lega ben salda come sempre ma oggi i lacci sono troppo stretti e ho ancora meno libertà di movimento, lui si gira e apre la credenza sopra la sua testa
"Come lo vuoi l'omogeneizzato?"
Resto zitta alla sua domanda non capendo, perché diavolo mi vuole far mangiare un omogeneizzato? Non ne ho la più pallida idea, quando vede che non rispondo ne prende uno alla prugna e spiega
"Preferisco farti adattare alla tua nuova vita un po' per volta, ormai sono passate due settimane e questa è una cosa nuova, cibi per bambini ai bambini"
Aspetta cosa? Non starà dicendo sul serio. Apre il barattolino ed inizia a imboccarmi, cucchiaiata dopo cucchiaiata finisco la mia colazione o almeno così credevo, vedo Philip prendere il latte metterlo nel biberon e poi scaldarlo nel microonde, viene da me mi slega e io scendo dal seggiolone
"Chinati sul bancone"
mi ordina io lo guardo non capendo e lui continua
"Su avanti"
faccio come mi dice e mi chino sul bancone
"metti le mani ai lati della testa"
eseguo e lui inizia ad accarezzarmi il sedere, per pochi secondi non sento più la sua mano e poi arriva uno schiocco. sussulto
"Scusati"
ingoio a vuoto e rispondo
"Scusa deddy"
SMACK
"Scusa daddy"
SMACK
"Sc-scusa daddy"
SMACK
"Scusa daddy"
SMACK
"Scusa daddy"
"Per adesso dato che è la prima volta sono solo cinque ma la prossima non sarò buono"
dice.
Io mi tiro su e abbasso lo sguardo, Philip tira fuori il biberon lo avvita e mi prende in braccio come se non fosse successo nulla.
Si siede con me in braccio sul divano e mi chiede
"Perché non me lo hai detto? Che sei andata in bagno da sola? Non potrai fare sempre così e poi non devi mai mentirmi"
io alzo lo sguardo e rispondo
"Avevo paura ti arrabbiassi e quindi non ti ho detto niente ma a quanto pare non è servito a molto"
lui mi guarda
"Prima ti ho punito per due motivi, il primo è che non devi mai mentirmi e il secondo che non devi fare nessun passo da sola, scendendo dal seggiolone ti saresti potuta fare male"
mi spiega.

La mattina passa tranquilla, lui lavora in ufficio ed io faccio finta di giocare, all'ora di pranzo mangiamo della pasta e mentre lui sparecchia mi dice
"Sei sopravvissuta alla nuova colazione e ad una piccola punizione penso che potrai resistere anche ad un pisolino pomeridiano, vorrei che lo facessi tutti i giorni almeno sei più riposata e la sera potrai fare più tardi del solito"
io annuisco e acconsento.
Mi prende in braccio come sempre e mi porta in camera mia, mi mette dentro la culla e mi da il peluche a forma di coniglio e nel giro di dieci minuti mi addormento.

La sera ceniamo e poi ci mettiamo sul divano abbracciati a vedere la tv, verso mezzanotte decidiamo di andare a letto ma quando stiamo per entrare nella camera di Philip mi blocco
"Daddy stasera preferirei dormire nella mia stanza"
dico lui mi guarda e risponde
"Certo puoi fare come vuoi, se ti serve qualcosa sai dove trovarmi"
mi da un bacio sulla fronte e va a letto.

Ore tre. Ho aspettato apposta che lui si addormentasse per andarmene, metto il giacchetto prendo lo zaino con dentro l'essenziale ed esco dalla mia camera, per le scale faccio meno rumore possibile e appena arrivo alla porta la apro ed esco. Mentre cammino per le strade della città una macchina accosta di fianco a me
"Cosa ci fa una ragazza tutta sola alle tre di notte?"
Chiede il ragazzo
"Sono scappata di casa"
rispondo forse un po' ingenuamente
"Sai dove andare? Ti serve un passaggio?"
Continua
"Bhe mi farebbe comodo"
dico
"Su salta a bordo"
e così percorriamo le strade buie fino a casa sua.

Daddy's little girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora