Capitolo 32

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Ci siamo, è il momento.
Abbiamo passato tutti i controlli ed ora ci stiamo dirigendo al gate per imbarcarci.
Per salire l'aereo ha una lunga scalinata, ammetto di aver avuto un po' di paura ma con daddy che mi teneva la mano se ne è andata.
Salita sull'aereo mi guardo attorno meravigliata è tutto molto....LUSSUOSO, ovviamente daddy non ha badato a spese ma come biasimarlo...è ricco.
"Allora piccola dove vuoi metterti?" Mi chiede appena raggiungiamo i nostri posti
"Dalla parte del finestrinoooo" dico entusiasta andandomi a mettere comoda. Attorno ad ogni sedile c'è una specie di 'box' per garantire ad ogni passeggero la propria privacy, ovviamente la prima cosa che mi viene in mente è di chiudere la porticina del mio box per isolarmi....mossa non proprio saggia dato che vengo ripresa.
Sento bussare nella porticina e poi una voce conosciuta molto bene
"Delilah ti consiglio vivamente di aprire la porta"
Anche se controvoglia obbedisco e appena apro gli faccio un sorriso furbo.
"Piccola lì ci sono le tue calze e le tue ciabatte se me le passi te le metto"
A quelle parole strabuzzo gli occhi, non vorrà certo farlo davanti a tutti spero. Mi sposto per vedere se dietro di lui la porticina è chiusa e fortunatamente lo è, mi guardo attorno e noto una bustina di plastica in una tasca del box, gliela passo e con un po' di contorsioni riesco a mettere i piedi sopra il 'muretto' che ci divide.

Durante il viaggio scopro che possiamo vedere i film che vogliamo tramite il piccolo tablet che abbiamo, possiamo anche abbassare il sedile nel caso volessimo sdraiarci e dormire ma non è finita qua...veniamo serviti e riveriti, ogni nostro capriccio viene assecondato. Se abbiamo fame basta inviare l'ordine dal piccolo tablet e neanche cinque minuti dopo che lo vengono a portare.
"Oh Philip così mi vizierai troppo" commento appena mi portano la merenda, lui alza le spalle e mi guarda
"Posso farlo e voglio farlo" risponde ridendo
"Ma a te non piace che io sia viziata"
"Non preoccuparti conosco un metodo infallibile per toglierti tutti i vizi" dice facendomi l'occhiolino 
"Mi sembra ovvio, tu mi vizi e io vengo presa a cinghiate"
Scoppiamo entrambi a ridere e poi ci diamo un bacio.

Dopo quasi diciassette ore di volo e trenta minuti di macchina siamo arrivati in hotel...e che hotel!
Daddy apre la stanza ed entriamo.
Mi guardo attorno meravigliata come sempre, ovviamente ha preso la suite imperiale. Mi chiedo cosa dobbiamo farci con tutto questo spazio se staremo qui solo per cinque giorni e sei notti ma vabe.
Siamo esausti e la prima cosa che facciamo è mettete da parte le valigie per poi andarci a fare una doccia.
Inutile che lo dica, anche il bagno è gigante e stupendo.
Philip apre l'acqua per riempire la vasca e poi si gira a guardarmi, sono nuda non potevo resistere un secondo di più con i vestiti addosso.
"Si lo so avresti voluto farlo tu ma non resistevo, mi sento sporca e appiccicosa i capelli sono tutti unti e non vedo l'ora di farmi il bagno" spiego
"Tranquilla Delh il viaggio è durato molto e non hai neanche dormito un po' mi meraviglio che ancora non ai fatto i capricci per il sonno" dice mettendosi seduto su uno sgabello e prendendomi in braccio.
Mentre sto per rispondere mi ricordo che Philip non ha portato dietro ne pannolini ne vestiti ne cose da little e pensando capisco una cosa.
"Non credo che farò capricci Philip" ammetto facendo un sorrisino tirato.

Qual'è la cosa che tutti vorremmo fare dopo un lungo viaggio e una doccia? Ovviamente dormire ma non si può, da noi sarebbero le due di notte ma qui sono appena le due.
Sono sdraiata sul letto ancora in accappatoio con le braccia a perte e le gambe penzoloni
"Hai fame Delh?" Mi chiede Philip sedendosi di fianco a me
"Un po'" ammetto con voce stanca
"Sai c'è un ristorante ottimo proprio qui vicino potremmo andarci oppure potremmo ordinare il servizio in camera se sei stanca" propone.
Anche se l'unica cosa che vorrei fare è mettere il ciuccio, stringere lola il coniglietto e sprofondare in un sonno profondo decido di mascherare il mio vero intento e di andare al ristorante.
"Il ristorante va benissimo" dico sorridendo
"Perfetto allora vestiti e preparati."

Appena apro la valigia mi rendo conto ancora meglio di quello che c'è dentro: gonne, pantaloncini eleganti, top, vestiti, vestitini, tutine lunghe, tutine corte e scarpe solamente con il tacco.
L'ha rifatta. Ha completamente stravolto la mia valigia. Quando l'abbiamo fatta insieme non c'erano solamente queste cose.
Il fatto che io abbia solo questi vestiti significa che vuole vedermi tutta in tiro questi giorni e sarà quello che farò visto che l'alternativa sarebbe andare in giro in accappatoio e ciabatte.

Indosso un vestito bianco con sotto delle pumps cipria, i capelli mi cadono sulle spalle sciolti e il trucco è composto da eye-liner e rossetto.
Pronti entrambi ci prendiamo per mano e usciamo dall'hotel.

Il ristorante è molto grande e da l'aria di essere molto costoso...ovviamente cosa mi aspettavo.
Siamo seduti in un tavolinetto appartato a chiacchierare del più e del meno.
"Questo vestito è molto bello" ammetto prendendo il discorso alla larga
"Già ti sta molto bene, sei splendida" si complimenta
"Ha-hai rifatto la mia valigia" dico cercando di mantenere un tono neutrale
"Si, pensando a quello che avevamo preparato mi sono reso conto che jeans e sneakers non erano adatti"
"Avrei voluto saperlo, mi sono ritrovata dall'altra parte del mondo con una valigia che non sembrava la mia" commento stizzita
"Avrei dovuto dirtelo mi dispiace"
Qualcosa nel suo tono di voce non mi torna e ho come la sensazione che le sue scuse siano tanto per farmi stare zitta ma non ci do peso e sorrido annuendo.

Nel pomeriggio andiamo a fare un giro nel centro della città e verso sera torniamo in hotel. Anche se l'unica cosa che vorrei fare è dormire Philip vuole portarmi a cena fuori in un altro ristorante lussuosissimo e quindi dopo una doccia veloce mi ripreparo per uscire.

Indosso un vestito nero con uno scollo in pizzo sulla schiena. Raccolgo i capelli in uno chignon spettinato, metto le scarpe, un paio di tacchi neri con i lacci e afferro la clutch per poi uscire.

******

Finalmente dopo una lunga giornata come questa posso mettermi a letto e dormire.

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Questa mattina il mio risveglio è stato molto dolce, Philip mi ha svegliato facendomi trovare la colazione in camera e non ho potuto fare a meno di sorridere. Tuttavia per tutto il giorno sento la sensazione che manchi un pezzetto di me ma scaccio il pensiero e mi godo la giornata.

******

Sono le tre di notte e io ancora mi riggiro nel letto, stufa di non riuscire a dormire e della sensazione di vuoto nel mio petto mi alzo e mi vado a sedere sulla poltrona del salottino.
La mia mente non fa che vagare: la valigia cambiata, i vestiti, i tacchi, il mio comportamento da ragazza della mia età, il suo comportamento da fidanzato normale. Quelli non eravamo noi, quelli non siamo noi.
Mi piace tutto questo, le attenzioni non mi mancano ma...e proprio in quel momento mi rendo conto che l'unica cosa che voglio è il mio daddy, il mio ciuccio e le sue coccole.
"Delilah cosa succede?" Mi chiede Philip, evidentemente l'ho svegliato.

Philip's pov

Un suono fastidioso mi sveglia e mi rendo conto che Delilah non è accanto a me. Mi alzo e seguo quel pianto disperato, Delilah è rannicchiata sulla poltrona e piange cercando invano di non fare rumore.
"Delilah cosa succede?" Chiedo avvicinandomi, lei scuote la testa e cerca di soffocare l'ennesimo singhiozzo. La prendo in braccio e la porto a letto, mi metto seduto appoggiando la schiena alla testiera del letto e lei si appoggia a me continuando a piangere.
"Shhh va tutto bene Delh, sei al sicuro."
Non so per quanto tempo stiamo in quella posizione ma quando chiudo gli occhi ormai fuori è giorno.

Daddy's little girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora