2. Hamburger

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"Il mondo lo farei a piedi con te che, sei il mio colpo di scena il mio colpo di fulmine."

-Graffi sulla Pelle, Mose

Prendo una patatina dal contenitore e poi la inzuppo nella maionese, mentre ascolto Alexis parlare della sua passione per il cibo. Ammetto che è abbastanza divertente vederlo mentre narra del suo amore per gli hamburger come se stesse parlando di una persona cara che ama incondizionatamente. Abbiamo parlato di tante cose da quando siamo in auto, dalla passione per la musica a teorie strane su argomenti che non so nemmeno come siamo arrivati a toccare, ma nulla gli fa brillare lo sguardo come ciò che sta dicendo in questo momento.

"Ti giuro sono stato in fissa per mesi con un hamburger che fanno qua a Milano, poi con la maionese non puoi capire la bontà." si bacia le dita come per indicare che è qualcosa di troppo delizioso "Dovresti provarlo, ti piacerebbe. Poi ho anche scoperto questa pizzeria, e come avrai potuto notare si mangia benissimo e i proprietari sono molto gentili."

"Bene, posso dire che hai buon gusto per quanto riguarda il cibo." sorrido, mentre lui annuisce fiero "Comunque da quanto tempo sei in Italia?"

"Perché, si sente che non sono italiano? Pensavo di nasconderlo bene." scherza, appoggiando la testa al sedile "Quasi da due anni, mi trovo davvero bene qua." parla con aria tranquilla, facendo trasparire seriamente tutta la sua serenità.

"Di dove sei?" per un attimo mi guarda in modo strano, quasi confuso, poi muove appena il capo e si riprende, tornando in sé, anche se non capisco il motivo della sua occhiata indecifrabile.

"Arrivo dal Belgio." una nota malinconica lo tradisce, per la prima volta il suo tono di voce sembra un po' triste. Mi sento in colpa nel vedere il suo umore cambiare, perciò decido di scusarmi per la mia troppa curiosità. In fin dei conti non lo conosco, e non sapendo la sua storia non posso immaginare come mai si trovi in Italia.

"Mi dispiace, non volevo essere invadente..."

Lui sgrana immediatamente gli occhi e scuote la testa in segno di negazione, mentre rinizia a sorridere in modo dolce e subito ogni traccia di tristezza sembra essere sparita dal suo viso. "Assolutamente no. Non c'è mica bisogno che ti scusi. Non è colpa tua. A volte ho mancanza di casa, solo questo. Però qui sto benissimo, ho dei buoni amici e ho anche il cibo che mi tiene compagnia." mi schiaccia un occhiolino e io scoppio immediatamente a ridere sentendo le sue parole. D'ora in poi non sottovaluterò più il potere della roba da mangiare. "Tu invece, sei di Milano?"

"No, sono di Monza, ma due anni fa mi sono trasferita a Milano per lavorare e ora vivo stabilmente qua." avevo assolutamente bisogno della mia indipendenza e di stare lontana da casa mia, e appena ho trovato lavoro mi sono trasferita. In famiglia le cose non andavano più bene e io avevo bisogno di staccare, ero stufa di piangere e di sentirmi incompresa. "Anche io sto bene. Ho conosciuto la mia migliore amica nel bar in cui lavoro e lei, a sua volta, mi ha presentato un'altra amica. Siamo un buon trio, sono delle ottime amiche."

"Quindi stavi tornando davvero da lavoro quando prima ti sei avvicinata a me?" il suo tono di voce è curioso, mentre continua a mangiare le ultime patatine. Io mi limito ad annuire per rispondere alla sua domanda e lui continua a parlare "Mi dispiace che una ragazza non possa essere libera di tornare a casa senza essere infastidita, e sono felice di essere capitato nel posto giusto al momento giusto."

Anche io sono felice di questo, non molte persone sarebbero così gentili da aiutarti e poi preoccuparsi anche che tu stia bene dopo aver vissuto un episodio simile. "Ha ragione il pizzaiolo, sei un bravo ragazzo, Alexis."

"Da quando sono a Milano non avevo mai conosciuto una ragazza che si chiamasse Esmeralda. Però mi piace, è particolare." si pulisce le dita con un fazzoletto che aveva sulle gambe, poi rinizia a parlare prima che io abbia la prontezza di rispondere "Comunque io domattina dovrei alzarmi abbastanza presto, quindi tra non molto dovrei rientrare. Vuoi un passaggio a casa?"

Semplicità||Alexis SaelemaekersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora