9. Rimanerci male

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"Le illusioni cadono una dopo l'altra come le bucce di un frutto, e il frutto è l'esperienza. Ha un sapore amaro; ma ha qualcosa di aspro che fortifica."
-Gérard de Nerval


Osservo attentamente Doriano, il mio migliore amico, e sorrido trovandolo cambiato in un modo impressionante. I suoi capelli sono più lunghi di come li ricordavo e sono schiariti da delle meches bionde, mentre il suo fisico sembra essere più asciutto e tonico, come se avesse passato gran parte del suo tempo in palestra. Lo trovo in splendida forma e devo ammettere che mi era mancato tantissimo, era un anno che non lo vedevo, da quando è partito a studiare in Canada. Anche se ci siamo sentiti su Skype o per messaggio, non è stato come vederlo e viverlo ogni giorno come facevamo una volta.

"Ma sei sicuro di non essere stato in California? Hai più l'aspetto di uno che ha passato le giornate sulla spiaggia che di uno che è stato in Canada." rido sentendo le parole di Eva, mentre Fabiola, l'altra nostra amica, annuisce trovandosi d'accordo.

"Sicuro, ma anche il Canada può offrire tanti divertimenti se uno sa cercare bene." ci regala un occhiolino, facendo delle allusioni, poi ci guarda tutte in viso, una per una, come se ci stesse analizzando per bene. "E voi, invece? Nessuna novità?"

Eva si gira automaticamente verso di me, sentendo la domanda di Doriano, così in poco tempo l'attenzione di tutti i presenti si concentra su di me. Io alzo gli occhi al cielo, arrossendo leggermente, mentre il mio migliore amico mi punta un dito contro e vedo sul suo viso la classica espressione ricca di curiosità di chi vuole sapere ogni singolo dettaglio. "Che bella migliore amica che sei! Hai dei segreti con me? Avanti, come si chiama?" mi lancia un'occhiata maliziosa e io sposto lo sguardo, iniziando a osservare la cucina di casa di Fabiola come se fosse il posto più interessante del mondo.

Inutile dire che, immediatamente, il viso di Alexis mi appare davanti agli occhi, e non riesco a fare a meno di sorridere come una cretina. Cosa mi abbia fatto questo ragazzo da quando lo conosco io non l'ho ancora capito. "Non ti ho detto nulla perché lo conosco quasi due settimane, nemmeno Fabiola ne sapeva ancora nulla. Comunque si chiama Alexis, tutto qua."

"Tutto qua?" mi fa eco come deluso dall'assenza di dettagli nel mio racconto "Nient'altro? Ha almeno un cognome questo Alexis?"

Annuisco con fare ovvio "Certo che lo ha, ma non penso tu lo conosca visto che non è italiano, viene dal Belgio. Ma comunque mi ha detto che non ha nemmeno Instagram, quindi non posso fartelo vedere, è un tipo molto riservato." annuisce immerso nei suoi pensieri, poi mi viene in mente di mostrargli le foto che mi ha mandato su Whatsapp, perciò afferro il telefono e glielo mostro "Ho queste, però. Fattele bastare."

Gli passo il mio telefono e sia lui che Fabiola iniziano ad analizzare le foto con attenzione. Mi viene quasi da ridere davanti alle loro facce, mi sembra quasi mi debbano dare un voto a qualche esame che sto sostenendo.

"Madonna, ma è proprio bono." scoppio in una fragorosa risata mentre sento il commento di Fabiola, poi annuisco leggermente. "Ok perché non l'hai invitato stasera? State facendo sul serio?"

"Sì." ammetto mentre i miei pensieri si perdono nelle immagini dei nostri corpi intrecciati e dei suoi occhi chiari accesi dalla passione, un brivido mi percorre dalla testa ai piedi e mi obbligo a riportare i piedi sul pianeta Terra. Se non è fare sul serio questo, mi chiedo cosa altro lo sia. "Non poteva stasera, aveva già un impegno, ma comunque presto si potrà organizzare qualcosa, soprattutto ora che è tornato Doriano e il nostro gruppo è di nuovo riunito."

Proprio il mio migliore amico annuisce mentre mi ripassa il cellullare "Ha un aspetto familiare, come se l'avessi già visto da qualche parte."

"Può darsi." faccio spallucce perché in effetti potrebbe anche essere "Lavora in un distributore, ed è qui a Milano da due anni, quindi potresti averlo visto là." ok che Milano è una grande città, ma alla fine ognuno che vive qua frequenta delle zone ben precise, ha i suoi locali e posti preferiti, una routine, quindi non è una cosa strana che qualche volta si siano incontrati.

"Può darsi, non lo so, ma comunque sono abbastanza certo di conoscerlo, magari quando ce lo presenterai dal vivo mi verrà in mente se l'ho visto dove lavora o meno." gli regalo un sorriso per fargli capire che sono d'accordo, così lui rinizia a parlare "Ma hai capito la nostra Esmeralda, io vado a studiare fuori e quando torno la trovo fidanzata e fa pure la misteriosa?! Sappi che quando lo vedrò gli dovrò fare un bel discorso per fargli capire che se ti spezza il cuore io gli spezzo le gambe." mi rivolge un sorriso fintamente innocente, mentre io reprimo una risata. Spezzare il cuore? Alexis? Sono certa che non lo farebbe mai.

"Quando lo conoscerai capirai che non c'è bisogno di nessun avvertimento, è la persona più dolce che io abbia conosciuto..." e lo so che è strano fidarsi in questo modo di qualcuno che si conosce solo da circa due settimane, ma non ci posso fare niente. Non posso combattere quello che sento per lui e nemmeno voglio farlo.

Doriano si passa la mano tra i capelli e fa un gesto sbrigativo con la mano "Glielo auguro, sennò sono affari suoi e delle sue gambe." alzo gli occhi al cielo sentendo le sue parole, ma non posso comunque fare a meno di sorridere sapendo che i miei amici, seppure siano solo loro tre, mi staranno sempre accanto e saranno sempre pronti a proteggermi in qualunque circostanza.



*****


"Com'è andata la cena?" nonostante sia l'una e mezza di notte, Alexis ha insistito per videochiamarmi e questo mi scalda davvero il cuore. I suoi occhi chiari mi osservano attenti attraverso lo schermo e io mi perdo a pensare a quanto siano belli.

"Bene, Doriano mi era mancato tantissimo... a proposito, gli ho fatto vedere una tua foto e ha detto che gli sembra di conoscerti. Magari ti avrà incontrato a lavoro." sentendo le mie parole quasi sussulta, mentre il dolce sorriso sul suo viso si spegne, quasi congelandosi. La sua espressione si fa seria e io non capisco cosa abbia detto di sbagliato da farlo reagire così. "Alexis, tutto ok?"

"Mmmh? Sì, tutto ok. Mi è solo venuto in mente che dovevo fare una cosa, ma ormai è tardi per farla... comunque scusami, ritornando al tuo amico, sì, è possibile. Non penso mi abbia visto in nessun altro posto perché a parte i miei soliti amici non conosco e frequento nessuno."

Annuisco sentendo le sue parole, nonostante il suo atteggiamento mi sembri un po' strano. Per la prima volta non mi trasmette serenità, direi tutt'altro. "Sei sicuro di stare bene? Puoi parlarmi di qualunque cosa, se ti va."

Lui sbuffa nervosamente e annuisce con fare alterato "Ho già detto che è tutto ok." sentendo il nervosismo nella sua voce, mi pento per avergli fatto questa domanda e per essere stata, in qualche modo, invadente. Anche se non capisco come possa essere stata invadente per essermi preoccupata per lui, dopo quello che c'è stato tra noi poi...

Abbasso lo sguardo, mentre lui sospira come se fosse pentito della reazione esagerata che ha avuto "Scusami, Emi... sono solo molto stanco e me la sono presa con te che non c'entri assolutamente nulla." ora il suo tono è tornato dolce come sempre, ma questo non fa comunque svanire questa sensazione di disagio che ora mi sento addosso.

"Tranquillo." alzo nuovamente lo sguardo in direzione del telefono "In effetti è molto tardi, ed è meglio se andiamo entrambi a riposare. Ti auguro una buonanotte, Alexis."

Lui mi scruta attentamente, con il senso di colpa che gli colora il viso, poi annuisce leggermente, anche se non sembrerebbe d'accordo con la mia decisione di chiudere qua la telefonata. "Buonanotte, Emi. A domani." mi costringo a sorridergli, anche se quella che mi esce assomiglia più a una smorfia, poi premo il tasto rosso e la sua immagine sparisce da davanti al mio sguardo.

Per qualche secondo rimango ferma, cercando di capire cosa sia davvero successo, e perché si sia arrabbiato tanto per una semplice domanda, ma poi mi passo le mani sul viso con fare frustrato, non riuscendo a darmi delle risposte.

Il suo atteggiamento stanotte era strano, e questo non me lo toglie nessuno dalla testa... in me, non so perché, inizia a suonare un campanellino d'allarme, mentre nella mia mente rimbomba la possibilità che forse stiamo correndo troppo, stiamo bruciando le tappe, e probabilmente questa ne è la prova.

Semplicità||Alexis SaelemaekersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora