"Le strade nella vita sono contorte e il fatto che ci si possa perdere non esclude la possibilità di potersi ritrovare."
-Fonte: TumblrAlexis
Appena arriviamo davanti a casa di Emi, quella che lei mi ha detto essere sua madre, si alza di scatto e si avvicina a noi. Immediatamente la mia fidanzata mi stringe più forte la mano e indietreggia di un passo, come a mettere distanza tra lei e la donna, per fortuna quest'ultima sembra capire e rispettare la volontà di Esmeralda.
"Esme, possiamo parlare?" questa è la prima cosa che dice sua madre, senza nemmeno salutare o prestare la sua attenzione a me. I suoi occhi scuri restano fissi solo su quelli della figlia, mentre la esamina come se fossero passati anni dall'ultima volta che l'ha vista, e magari è davvero così.
"Non so perché tu sia qua, ma a me non va di parlarti." la voce di Esmeralda è spezzata, sembra quasi sull'orlo delle lacrime. Capisco subito che questa situazione non le sta facendo bene, ma decido di non intromettermi visto che ha detto che mi parlerà di ciò che è successo solo una volta che saremo soli. È giusto che abbia i suoi spazi e il suo tempo. "Ti sei fatta un viaggio per nulla. Noi ora andiamo."
Gli occhi della donna si posano per qualche secondo su di me, come se solo ora si fosse accorta della mia presenza, poi Emi fa per voltarle le spalle, ma lei la blocca tenendole il braccio libero. Esmeralda sussulta, quasi come se il contatto le avesse dato una scossa, liberandosi poi dalla presa della madre subito dopo.
"Esme, per favore. Mi dispiace per tutto ciò che è successo, ma non è passato un solo giorno senza che io ti pensassi. Mi manchi tantissimo e non posso più andare avanti senza di te. Sei mia figlia. Sei la mia bambina." Allunga una mano verso la mia fidanzata e le accarezza il viso. Lo fa con una dolcezza e una delicatezza unica, quella che solo una madre sa usare. La coccola come se davvero fosse ancora la sua bambina, e questo fa cedere anche Esmeralda.
Lascia che sua madre la sfiori, mentre i suoi occhi iniziano a buttare giù lacrime enormi che scivolano su tutto il suo viso. Ben presto alcuni singhiozzi la scuotono, e io devo resistere al volerla abbracciare e calmare, visto che inizia a parlare con sua madre. "Perché ora? Mi hai praticamente rinnegata quando lui mi trattava male. Mi hai praticamente fatta sentire in più e sbagliata. Mi sono sentita come se nemmeno mia madre mi volesse, preferivi lui nonostante ti mentisse e non ti amasse. Hai idea di come mi sono sentita?" riesco a percepire tutto il suo dolore anche solo da questa domanda "Hai idea di cosa voglia dire non sentirsi amati nemmeno dalla propria madre? Sono andata via da Monza per stare lontano da lui, dalle sue bugie e dalle sue urla, e tu invece ti sei auto eliminata dalla mia vita, fregandotene di me."
"Piccola... mi dispiace. Non ho una giustificazione, non c'è nulla che io possa dire per far sembrare meno grave quello che ho fatto, ma sono davvero pentita." ora anche sua madre inizia a piangere senza trattenersi, allontanando la mano dal viso di sua figlia e toccandosi il petto, all'altezza del cuore. "Da quando non ti ho più vista, giorno dopo giorno, sono stata sempre peggio. C'era un vuoto nella mia vita, ed era dato dalla tua assenza. Per un po' ho finto che non lo sentissi, ho sperato che quel dolore andasse via, ma non è successo. Perciò ho deciso di dare una svolta, rimettere in ordine la mia vita e tornare da te, per provare a farmi perdonare."
Esmeralda inizia a piangere più disperatamente, come se la sua mente stesse ripercorrendo dei momenti che le fanno estremamente male, perciò mi scuso con la madre, per il fatto che sto per darle le spalle, e mi posiziono davanti alla mia fidanzata. Afferro il suo viso con le mie mani e la obbligo a un contatto visivo, in modo tale che riesca a guardarmi e possa provare a calmarla. Mi fa male vederla ridotta così, e odio pensare che anche a causa mia abbia buttato giù tante lacrime come ora.
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Semplicità||Alexis Saelemaekers
FanfictionEsmeralda è una ragazza semplice che per mantenersi fa la cameriera in un bar di Milano. Ha una vita ordinaria e pochi amici, ma si reputa felice e soddisfatta per ciò che ha. Una notte, mentre torna da lavoro, viene seguita da dei ragazzi ubriachi...