23. Tormento

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"Tormento. Non è solo una parola.
È una specie di evento atmosferico. E' come stare in mezzo al vento, al sole, alla pioggia, alla grandine, al cielo e alla sua mancanza, tutto quanto insieme."
-Fabrizio Caramagna


Esmeralda

"Secondo me stai sbagliando tutto." Doriano, che fino a questo momento era rimasto in silenzio ad ascoltarmi, decide di intervenire, così alzo lo sguardo su di lui "Lui ci sta provando davvero a recuperare, e tu stai cercando di allontanarlo."

"Lui sta provando a fare cosa, scusami?" mi siedo composta, facendo allontanare Eva che mi stava accarezzando i capelli per farmi calmare "Mi ha preso per il culo e pensi che possa risolvere tutto in questo modo?" sento nuovamente una forte rabbia ammontare in me, ma stavolta a causa delle parole del mio migliore amico.

"Penso che Alexis abbia sbagliato, ma ora abbia ragione a pensare che hai paura di sbagliarti e scoprire che in realtà lui ci tiene davvero ed è pentito di averti mentito." parla velocemente, come se non ne potesse più di tenersi dentro questo pensiero "Tu stai paragonando le sue bugie alla tua famiglia..."

Sussulto sentendo le sue parole e immediatamente gli punto un dito contro, come per rimproverarlo per ciò che ha detto. "Dori, non sai quello che dici."

Lui ride nervosamente sentendo la mia risposta e annuisce in modo beffardo. "Ti conosco, Esme. Ti conosco abbastanza per capire ciò che stai facendo. Alexis ha sbagliato, non lo metto in dubbio e non lo giustifico, ma quel ragazzo è pazzo di te, altrimenti non si sarebbe presentato qua oggi, non sapendo che tu ce l'hai con lui e avresti potuto reagire male. Ma tu te ne freghi, almeno all'apparenza, perché paragoni questo a tutto ciò che il tuo patrigno vi ha fatto passare."

Sentirlo dire ciò apertamente, mi fa provare un dolore lancinante al petto. Non mi piace ricordare ciò che ho passato e non mi piace che qualcuno me ne parli così. Se sono andata via da Monza, è proprio per lasciarmi il passato alle spalle, perciò direi che no, non ho minimamente pensato a tutto ciò quando ho scoperto che Alexis mi ha mentito.

"Non c'entra nulla. Le due cose non sono correlate." quasi ringhio per la rabbia e mentalmente mi schiaffeggio. Mi devo assolutamente dare una calmata. Ultimamente sono fin troppo infastidita da ogni minimo dettaglio. "Voglio solo dimenticarmi di Alexis, voglio che mi stia lontano e che entrambi ci dimentichiamo ciò che abbiamo vissuto."

"Lo sai anche tu che non funziona così. Credo che lui si sia innamorato di te e credo che la cosa sia uguale per te." trasalisco sentendo le sue parole quasi come se avessi preso la scossa "Ora mi dirai che non è così, già lo so... ma questo non cambierà il fatto che non riuscirai a dimenticarlo perché è diventato troppo importante per te, in poco tempo."

Deglutisco all'istante e una leggera nausea mi toglie persino la capacità di parlare. Non so cosa rispondere, vorrei solo mettermi a piangere sperando che le mie lacrime portino fuori questo malessere che mi schiaccia il petto e ogni giorno mi impedisce di respirare normalmente. Lui mi ama? Come fa Doriano a dire una cosa del genere? E da cosa l'avrebbe dedotto? Forse dalla volta che abbiamo cenato tutti insieme e Alexis ha mentito a tutti senza preoccuparsene? Questo non può essere amore, assolutamente... chi è innamorato di te non ti inganna, chi è innamorato di te non riesce a guardarti negli occhi e mentire.

Abbasso il capo e osservo alcune lacrime cadermi sulla stoffa dei pantaloni. Mi perdo a osservarle come se fossero la cosa più interessante di questo mondo, mi perdo a osservarle concentrandomi su quelle, cercando di non perdermi nel turbinio di pensieri che vorrebbe inghiottirmi. Vorrei solamente staccare la testa e non pensare più ad Alexis e a ciò che il mio migliore amico mi ha appena detto. Vorrei che tutto questo mi fosse indifferente, ma non è così, assolutamente... mi sento così piccola rispetto a tutto ciò, mi sento come se gli eventi mi stessero schiacciando e io non potessi fare nulla per sfuggire.

Ho sicuramente perso il momento in cui sono diventata così dipendente da Alexis, ho perso il momento in cui il mio umore è diventato dipendente da lui. Ho perso il momento in cui ho iniziato ad avere bisogno di lui per stare bene... ma ora non conta più, devo solo tenerlo lontano e dimenticare ogni cosa. Devo tornare quella che ero prima di incontrarlo.


*****


Alexis

"Non è servito, ok?" alzo la voce, fermando la mia camminata nervosa e girandomi verso Olivier che è accomodato sul divano di casa mia "Lei non vuole darmi una seconda possibilità e io ho fatto solo la figura del patetico coglione." sospiro nervosamente e sento crescere in me quella sensazione di rabbia e voglia di spaccare qualcosa.

"Ale, non hai fatto nessuna figura da coglione, lei è solo ferita... ma ci tiene, e si vede."

Inarco un sopracciglio sentendo le sue parole, sentendomi leggermente confuso "E tu come lo sai? Nemmeno la conosci, non puoi dire una cosa del genere, e io sono stufo di illudermi."

Olivier si accarezza la barba in modo nervoso e poi scrolla le spalle, sorridendo con aria leggermente colpevole. "Perché sono andato dove lavora per parlarle." lo confessa come se avesse paura della mia reazione "Volevo provare ad aiutarti perché odio vederti stare così male... lei mi è sembrata presa da te, ma spaventata dall'idea di stare ancora male."

"Sei stato da lei quando? Perché non me ne hai parlato?" non sono arrabbiato, capisco le sue buone intenzioni, solo non capisco perché non me l'abbia detto... avrebbe potuto parlarmene tranquillamente. Lui può dirmi qualunque cosa, e lo sa bene.

"Perché pensavo di risolvere qualcosa ma non ci sono riuscito. È arrivato il momento di raccontarti una cosa." batte la mano nel cuscino accanto a sé, invitandomi così a sedermi, quasi con aria paterna, e io lo raggiungo immediatamente, posando poi i miei occhi nei suoi. Sembra leggermente agitato, come se ciò che sta per dirmi lo mettesse di cattivo umore. "Ho fatto una cazzata poco dopo la nascita della mia prima figlia... e me ne vergogno terribilmente, ma voglio raccontartelo per farti capire una cosa."

"Dimmi, Oli, ti ascolto."

"Io ho tradito mia moglie, eravamo sposati da poco, era appena nata la bambina, e io l'ho tradita. Non ho nessuna giustificazione per averlo fatto, niente di niente... mi sono pentito immediatamente e ancora oggi mi pento, ma il punto non è questo." penso di non averlo mai visto parlare in modo così confusionario "Il punto è che ho provato a farmi perdonare e lei, all'inizio, non voleva saperne nulla. Quando poi l'ha fatto, dopo tempo, le cose erano comunque tese. Lei non si fidava più e, piano piano, ho cercato di ricostruire tutto... ci è voluto tempo e mi sono dovuto impegnare profondamente per riprendere da dove avevo distrutto ogni cosa. Ma ora siamo qua, siamo sposati da anni e abbiamo 4 bellissimi bambini. Capisci quello che ti voglio dire?"

Analizzo mentalmente il suo racconto e annuisco comprensivo. Non so perché, ma le sue parole mi calmano e mi fanno nuovamente sperare che possa succedere qualcosa del genere anche a me. Per l'ennesima volta cambio idea su quello che potrebbe succedere tra me ed Esmeralda. Un minuto prima mi sembra tutto perduto e mi sento in balia di emozioni negative che non so nemmeno descrivere, un minuto dopo tutto il contrario. Mi è bastato sentire il racconto di Olivier per far riaccendere una piccola speranza.

È da un mese che mi sento come se fossi su una montagna russa. È da un mese che cambio umore continuamente e mi sento giù come non mai. È da un mese che spero che tutto torni al proprio posto. Solo ieri mi sentivo come se fosse tutto perso per sempre, ed ero terribilmente incazzato, ora mi sento sciocco per averlo anche solo pensato. Cosa dovrei fare? Non posso continuare a sentirmi così, non posso continuare a provare così tante emozioni contrasti... rischio davvero di impazzire.

Tutto quello che voglio è stringerla nuovamente tra le mie braccia. Voglio sentire il suo profumo. Voglio sentire il suo sapore. Solo lei sarebbe in grado di spegnere il mio tormento.

Semplicità||Alexis SaelemaekersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora