29. Quasi una psicanalisi

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"Odiare qualcuno per il male che ci ha fatto. Ma odiare ancor di più noi stessi per aver permesso che ciò accadesse."
-Fonte: Tumblr

Esmeralda

Sorrido in direzione di Milan sentendolo raccontarmi di come ha conosciuto questa pasticceria, ma la mia attenzione viene presto attirata dalla proprietaria che pronuncia un nome che mi fa gelare il sangue. Per qualche secondo penso che sia solo una coincidenza, ma girando appena il volto, mi rendo conto che non è un Alexis qualunque quello che è stato appena nominato, ma è proprio Saelemaekers.

I miei occhi si posano sulla sua figura, e lui, come se si fosse sentito il mio sguardo addosso, si gira verso di me. I suoi occhi azzurri si impigliano nei miei e mi rendo immediatamente conto che ha l'aria infastidita e nervosa. Senza nemmeno rendermi conto, mi ritrovo a sbuffare. Non è possibile che, con tutti i posti che esistono a Milano, Milan abbia deciso di portarmi proprio qua.

Ho deciso di scrivergli perché ho ritenuto fosse giusto andare avanti, o almeno provarci. Mi sono ripetuta che non posso smettere di vivere per colpa di quello che mi ha fatto Alexis, e mi sono chiesta perché non provare a rimettermi in gioco con qualcuno che sembra meritare un'opportunità come Milan. Le poche volte che ci siamo incontrati, è stato molto dolce e gentile, come quando ha cercato di calmarmi fuori dal bar, per questo gli ho scritto. Ho dovuto fare appello a tutto il mio coraggio, ma alla fine ci sono riuscita.
Mi ha subito chiesto se mi avrebbe fatto piacere uscire per conoscerci meglio, e ho accettato. Avevo molta ansia, ero impaurita alla sola idea di uscire con qualcun altro dopo il belga, ma Milan è stato capace di mettermi a mio agio fin dal primo secondo che ci siamo visti. Abbiamo passeggiato un po' per le vie della città e poi abbiamo deciso di venire qua. Mi sembrava una buona idea, un posto tranquillo in cui parlare, fino a questo momento...

"Non ci posso credere..." le parole mi escono da sole dalla bocca, mentre io e Alexis continuiamo a guardarci per qualche secondo.

"Che succede?" Milan mi riporta con i piedi per terra, perciò distolgo lo sguardo da Saelemaekers e mi giro verso il difensore dell'Inter. Non avrei voluto parlare dell'argomento già alla prima uscita... "Esmeralda, sei pallida, stai bene?"

Muovo leggermente la testa in segno di negazione e respiro profondamente come per riprendermi. "Sto bene... è solo che c'è qualcuno che non avrei voluto vedere."

Milan si acciglia per qualche istante e sposta lo sguardo alla mia destra, sussultando quando i suoi occhi si posano sul tavolino a cui sono seduti Saelemaekers e Giroud. La sua fronte aggrottata mi fa capire che non ha la minima idea di cosa stia succedendo e quando i suoi occhi si riposano su di me, ne ho la conferma. "Li conosci?" Sposta nuovamente lo sguardo su di loro e li saluta con un cenno della mano, per poi riguardare me.

"Diciamo di sì... ho avuto una storia con Alexis." lo confesso immaginando già Milan che si alza e va via perché non vuole entrare in questo casino "Siamo stati insieme poche settimane, poi ho scoperto che mi diceva un sacco di cazzate e ci siamo lasciati."

"Mi dispiace... se vuoi parlarmene meglio, ti ascolto." Si sistema meglio nella sedia, facendomi capire che ha tutta l'intenzione di ascoltarmi, lasciandomi sorpresa... ero davvero convinta che si alzasse e andasse via fregandosene.

"Ci siamo conosciuti per caso, lui è stato così gentile da offrirmi il suo aiuto in una situazione spiacevole. Abbiamo deciso di rivederci, lui sembrava dolce e sincero, sembrava tutto così naturale con lui... il problema è che mi ha nascosto chi è davvero. Pensavo facesse il benzinaio e mi aveva detto di non aver nessun profilo social, così io e lui ci stavamo frequentando, ma non avevo idea che fosse un calciatore. Quando l'ho scoperto, mi ha rifilato un mucchio di stronzate. Io mi sono sentita presa in giro e ho chiuso là ogni contatto con lui."

Milan tamburella le dita sul legno del tavolo, con fare pensieroso, spostando lo sguardo prima su Alexis e poi nuovamente su di me, come se stesse studiando e analizzando la situazione. "Era per lui che piangevi la sera che ci siamo incontrati? Perché ricordo di averlo incrociato all'entrata del locale."

Annuisco leggermente "Sì... era venuto a dirmi di essere dispiaciuto e che non l'ha fatto per ferirmi. Voleva riprovarci, voleva che gli dessi un'altra possibilità, ma non ho voluto."

Milan sorride debolmente, quasi come se avesse appena trovato una soluzione a qualcosa di importantissimo e mai risolto. "Però tu sei innamorata di Alexis." Lo dice con naturalezza, come se mi conoscesse da sempre e questo gli fosse chiarissimo "Ora capisco perché eri così disperata mentre piangevi. E poi basta vedere come sei agitata ora che è nel tuo stesso posto."

"Ma che dici? Sono agitata perché avrei voluto passare una bella giornata con te e invece mi ritrovo sempre lui in mezzo."

"Ma se non ti interessasse, lasceresti correre, invece sei impallidita e i tuoi occhi lo cercano senza nemmeno che tu ti accorga." fa spallucce, come a minimizzare il tutto "Dimmi, perché siamo usciti insieme oggi?"

"Perché volevo conoscerti..." sussurro, sentendomi una vera cretina. Milan continua a sorridere in quel modo, come se fossi una bambina a cui deve far confessare una marachella.

"Volevi provare ad andare avanti perché Saelemaekers continua a tormentare i tuoi pensieri. Penso sia questa la risposta giusta, Esmeralda. E non c'è niente di male in questo, bisogna andare avanti se si vuole dimenticare e non si prova più nulla, ma tu devi ammettere a te stessa che non è vero che vuoi dimenticare."

Mi sento quasi psicanalizzata da lui e mi chiedo come sia possibile che un'uscita per conoscersi si sia trasformata in questo, qualunque cosa sia. "Non voglio tornare con lui... mi sono fidata ciecamente, poi ho scoperto la marea di bugie che mi ha raccontato. Non posso perdonarlo, ho già avuto indigestione di bugiardi e manipolatori nella mia vita." confesso, dando inconsciamente ragione a Doriano. Mi ripete da subito che secondo lui io ho paura di dare un'altra possibilità ad Alexis per colpa del mio passato, ho sempre negato questa cosa, ma forse non aveva tutti i torti.

"Allora, forse, dovresti parlarne con Saelemaekers. Dirgli come ti sei sentita e fargli capire che il suo comportamento ha fatto tornare alla tua mente i demoni del tuo passato."

Parlare con Alexis della mia vita a Monza... aprirmi con lui dopo che ha tradito la mia fiducia? È fuori discussione.

"Non se ne parla." rido nervosamente, giocherellando con una bustina di zucchero "Lui mi ha ferita e io non voglio più avere a che fare con lui."

"E avere il rimpianto e il pensiero di lui per tutta la vita? Si vede da come lo guardi che ci tieni, non sprecare tutto per paura. So che ha sbagliato, ma anche lui prova qualcosa per te... altrimenti non continuerebbe a scusarsi." Allunga una mano e la posa sulla mia, stringendola appena "Hai scelto un componente della squadra perdente di Milano, però va bene, i gusti non si discutono." ironizza con l'ultima frase, come per alleggerire la tensione, e io ridacchio divertita dalle sue parole.

"Sei un buon amico, Milan. Mi dispiace averti fatto perdere tempo con questa uscita." mi sento quasi come se l'avessi usato...

"Non ho perso tempo, possiamo frequentarci anche come amici, non per forza doveva nascere qualcosa di diverso." allontana la sua mano dalla mia e mi lancia un'occhiata furba "Meglio che tengo le mani a posto, perché Alexis mi sta fulminando."

Arrossisco per le sue parole, muovendo appena il capo come per allontanare l'imbarazzo, poi gli sorrido in modo dolce, come per ringraziarlo del suo discorso. "È complicato per me fare ciò che hai detto, ma è anche ciò che mi ha detto il mio migliore amico, quindi probabilmente è la cosa giusta."

"Lo è, Esmeralda. Certi amori non puoi farteli scappare, sarebbe il peccato più grande di sempre." mi ripeto questa sua frase nella mente, mentre mi giro verso Alexis. Lo osservo mentre parla fittamente con Giroud, ha l'aria nervosa e sembra davvero provato. Lo osservo finché alza la testa e i suoi occhi si posano su di me. Riesco a scorgere rabbia e tormento nel suo sguardo, cosa che mi fa provare disagio e una fitta al petto, ma nonostante questo non riesco a smettere di osservarlo... e una parte di me nemmeno vuole smettere di osservarlo, mentre mi chiedo cosa io debba fare per smettere di sentire questo vuoto nel petto e questo smarrimento.

Semplicità||Alexis SaelemaekersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora