11. Idee discutibili

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"Essere vivi significa slacciarsi la cintura e andare a caccia di guai."
-Nikos Kazantzakis


Mi giro verso Doriano sentendo il suo sguardo addosso da qualche minuto e gli lancio un'occhiata interrogativa. "Non ho assolutamente idea del perché tu mi stia fissando, ma sei abbastanza inquietante. Vuoi parlare oppure no?"

Lui alza la mano in aria come a voler significare che non è niente di che, ma in realtà so bene che qualcosa gli sta frullando in testa. Lo osservo mentre si lega i capelli in un piccolo codino improvvisato, poi sospira e capisco così che si è finalmente deciso a parlare. "Non so perché, ma è da ieri che sto pensando a ciò che mi hai raccontato su Alexis, e c'è qualcosa che mi mette in allerta, qualcosa non quadra."

Sentendo le sue parole mi torna in mente quando qualche notte fa ho sentito un campanellino d'allarme, subito dopo che mi ha risposto in modo alterato, ma da quando abbiamo parlato e abbiamo risolto non ho più pensato a quella sgradevole sensazione, ma ora, sentendo Doriano, è impossibile non farlo.

"Cosa è che non va, secondo te?" glielo chiedo sperando che non abbia avuto i miei stessi pensieri. Insomma, dopo che l'altra notte abbiamo risolto sento che posso fidarmi ciecamente di Alexis, però è un po' strano che anche il mio migliore amico abbia avuto la mia stessa sensazione, addirittura solo tramite il mio racconto.

"Sei mai stata a casa sua? Ok, posso capire che sia stanco e preferisca stare a casa piuttosto che uscire, ma perché sempre a casa tua e mai nella sua?" me lo domanda come se questo gli stesse balzando in mente ininterrottamente e fosse stufo di non trovare proprio nessuna risposta "Perché non ti ha detto come mai si è trasferito in Italia? E poi è così misterioso da non essere iscritto nemmeno su Instagram? Sì, non è strano che non abbia nessun social, ma che non abbia nessun social e non parli per nessun motivo di sé, sì. Esme, lui ti nasconde qualcosa, ci scommetto tutto quello che vuoi."

Deglutisco immediatamente alle sue parole, mentre scuoto la testa in segno di negazione. No, non è possibile. Alexis non sarebbe capace di mentire, gliel'ho letto negli occhi la prima volta che ci siamo conosciuti e mi ha aiutata. Non è possibile che i suoi pozzi azzurri riescano a nascondere la verità, non è possibile che riesca a fingere tutto quel coinvolgimento durante il sesso. No, non lui, ne sono certa.

"Dori, non credo. Parli così perché non lo conosci. Se lo vedessi e gli parlassi anche solo per un minuto, capiresti che è davvero sincero e cristallino. Ed è proprio questo che mi ha colpito dal primo momento, il suo modo di fare e di riuscire a trasmettermi sicurezza."

Lui scrolla le spalle con poca convinzione, mentre una smorfia gli nasce sul viso "Beh... forse hai ragione tu. Però ho avuto questa brutta sensazione e ho deciso di parlartene. Prova a chiedergli se domani vorrebbe cenare a casa tua e vengo anche io. Voglio conoscerlo."

"Dovrei tendergli una specie di imboscata?" gli chiedo scioccata "Non mi sembra giusto. Mi ha promesso che piano piano mi farà entrare nella sua vita e so che lo rispetterà. Dori, lo so che mi vuoi proteggere e per questo ti ringrazio, ma Alexis è un bravo ragazzo e non ha nessuna intenzione di ferirmi."

Non posso dimenticare il suo tono mentre mi ha chiesto di non allontanarmi da lui. Non posso assolutamente dimenticare come mi ha stretta a sé, come se davvero non volesse lasciarmi andare. Come potrebbe essere potenzialmente pericoloso per me? Certe cose non si possono fingere, certi sentimenti non si possono recitare, e questo mi fa capire che davvero non sta giocando con me.

"Spero tu abbia ragione..." sospira il mio migliore amico, con nessuna traccia di convinzione nella voce "Spero davvero, per la prima volta, di sbagliarmi."


*****

Alexis

"Sei impazzito?" questa è la prima domanda che mi rivolge Olivier appena finisco di raccontargli ciò che ho in mente di fare "Io ti consiglio di raccontarle la verità e tu pensi a un modo per complicare ulteriormente le cose? Ma che diavolo ti prende? Fino a che punto vuoi portarla questa tua enorme bugia?"

Mi spettino i capelli nervosamente, scrollando le spalle. Non so più cosa fare, sono completamente nel panico. Qualsiasi cosa io faccia, ora, ho paura che sia un passo falso e che mi allontani da lei per sempre. Ho già rischiato di fare un casino qualche notte fa, quando le ho risposto male solo perché ho avuto paura che il suo amico scoprisse chi sono davvero. "Oli... non voglio ancora dirglielo. Sta ancora cercando di capire se può fidarsi di me o meno, se glielo dicessi ora non mi vorrebbe mai più vedere, ne sono certo."

"Quindi, fammi capire, il tuo piano è affittare un secondo appartamento e fingere che sia il tuo? Cioè, tu vuoi crearti davvero una seconda falsa vita pur di non dirle la verità?"

"Dimmi quanti benzinai conosci che hanno questo appartamento?" indico il lusso di casa mia, cercando di convincerlo che la mia idea non sia così folle "Non posso invitarla qua e fingere di non potermelo permettere. Però non posso nemmeno più inventarmi scuse su scuse per incontrarla sempre e solo a casa sua."

Olivier mi lancia un'occhiata maligna, scuotendo il capo con fare quasi arreso "Infatti dovresti smetterla con le scuse e dirle la verità. Alexis, ti pentirai amaramente delle decisioni che stai prendendo. Arriverà un momento in cui non potrai più tornare indietro e rimpiangerai di non aver cambiato le cose quando ancora potevi."

No, non posso. L'ho visto come mi guardava mentre discutevamo e mi chiedeva di farla entrare di più nella mia vita. Ho visto chiaramente, nei suoi occhi, i dubbi che si insinuavano velocemente. E non posso permettere che ci allontaniamo proprio ora, se succedesse ora sarebbe per sempre. Ok, forse sto agendo senza pensare e niente di questo è giusto, ma egoisticamente sto scegliendo ciò che non la farà uscire dalla mia vita così come ci è entrata.

"Oli, non ho bisogno di essere rimproverato o giudicato, ho bisogno che i miei amici mi sostengano. Non ricordo di essere mai stato così bene con nessun'altra donna, non ricordo di aver mai sentito questa completa felicità da quando sono a Milano, e non posso perdere tutto." gesticolo nervosamente mentre cerco di spiegargli come mi sento in questo momento "Risolverò tutto prima o poi, ma solo quando capirò che si fida di me e ha capito fino in fondo come sono fatto e che niente di ciò che faccio è per farle del male."

Giroud sospira pesantemente e si lascia scivolare nell'enorme divano, come se fosse combattuto con i suoi pensieri. So che ciò che mi dice è solo per evitare che mi metta nei guai e stia male poi, ma sa anche che se ho già deciso non potrà fare nulla per farmi cambiare idea. "Ok, Alexis, ok... io ti sto accanto, ma sappi che non sono d'accordo con la tua scelta e temo che tutto questo ti porterà solo problemi, te lo dico per esperienza personale. Dovresti essere sincero e lei, se è così speciale come dici, capirebbe il perché l'hai fatto. Però va bene, non sei un bambino e puoi prendere le tue decisioni da solo."

Annuisco davanti alle sue parole e mi siedo accanto a lui, posandogli una mano sulla spalla e ringraziandolo per il suo appoggio, è importante per me che mi stia accanto nonostante non pensi sia giusto. Apprezzo di averlo nella mia vita, da quando è arrivato al Milan abbiamo stretto una forte amicizia e, per certi versi, vedo in lui un esempio da seguire.

Il mio telefono vibra, segnando l'arrivo di un messaggio, e vedo che è da parte di Emi. Sorrido senza riuscire a trattenermi, mentre tutta l'inquietudine svanisce via. Sblocco lo schermo ed entro su Whatsapp per poter leggere il messaggio.

'Ehi, sto tornando da lavoro, ti chiamo appena arrivo a casa. Comunque volevo chiederti se domani ti andrebbe di cenare con me e Doriano. Non smette di assillarmi, vuole conoscerti a tutti i costi.' mi sbatto la mano sul viso dopo aver letto la sua richiesta, consapevole che non posso rifiutare ancora.

Stavolta devo per forza accettare e sperare che, se non ha capito dalla foto chi sono, non lo capirà nemmeno una volta che ci saremmo conosciuti. In fin dei conti lui è stato fuori dall'Italia per un anno, magari non è nemmeno patito di calcio e non si è mai interessato a me... sono tanti forse accumulati l'un l'altro che posso solo sperare che restino tali e che nessuno capisca nulla su di me.

Semplicità||Alexis SaelemaekersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora