"Esagero sempre: con il sale, con il vino, con il cuore. Ma sono fatto così, o ha sapore o non ne voglio affatto."
-Vincenzo CannovaEsmeralda
Giocherello con il braccialetto che ho al polso mentre mi avvicino al tavolino dove sono seduti Alexis e Olivier. Quest'ultimo si gira verso di me solo nel momento in cui sono accanto a loro, mentre Saelemaekers tiene lo sguardo fisso su di me tutto il tempo, facendomi persino dimenticare il modo giusto di camminare.
"Ciao ragazzi..." saluto impacciata, non sapendo nemmeno se quello che sto facendo sia la cosa giusta. Loro rispondono in modo cordiale e poi io poso la mia completa attenzione su Alexis. "Possiamo parlare?"
Lui fa un gesto di consenso con il capo, ma senza particolare entusiasmo, mentre si alza e mi fa segno di iniziare a camminare. Mi dirigo fuori con passo veloce, con la speranza che all'aria aperta io possa respirare più correttamente, e solo una volta che sento la porta chiudersi dietro di me allora mi permetto di girarmi. I miei occhi si posano su quelli chiari di Alexis e il mio cuore sussulta stupidamente, mentre lui mi scruta con serietà.
"Che devi dirmi?" me lo chiede freddamente, quasi come se mi stesse parlando per forza e non perché vuole davvero "Ti ascolto."
"Perché mi stai trattando così, scusa?" davvero non capisco, non c'è una sola ragione perché lui possa permettersi di riservarmi questo trattamento dopo tutto quello che mi ha fatto. "Voglio parlarti, e pensavo lo volessi anche tu visto che sei venuto al locale anche qualche giorno fa."
Alexis ride nervosamente, scuotendo la testa come se fosse assurda tutta questa situazione. Davvero io non capisco. "Esci con Skriniar e poi mi vieni a dire che vuoi parlarmi. Ti sto venendo dietro da tempo e tu non mi stai mai nemmeno ad ascoltare, e ora che per caso ci incontriamo in un locale, e tu sei con un altro, mi viene a parlare?"
Trasalisco per le sue parole, mentre la mia bocca si spalanca per lo stupore. Non riesco a credere che davvero mi stia facendo una sorta di scenata di gelosia solo perché mi ha visto con un altro.
"Spero che tu stia scherzando, Saelemaekers. Volevi parlare e ora che sono pronta sono qua. Non capisco questa tua aggressività, sinceramente." già per me è difficile fare questo passo, ma lui sta rendendo tutto peggiore con questo modo di fare. "Che intenzioni hai?"
"Sei una bambina." me lo sputa contro come se non potesse più tenersi dentro questo pensiero "Sei una bambina che non vuole affrontare i problemi e quindi scappa. Sei scappata per settimane da me. Sono stato di merda, mi sono sentito in colpa e ho provato in tutti i modi a farti capire che avevo bisogno di un'altra possibilità per riniziare daccapo. Ho assillato tutti i miei amici parlando di te. Ho cercato soluzioni su soluzioni, senza dormire, smettendo di essere quello che ero. E tutto questo, oltre che per i miei errori, perché tu non hai mai avuto il coraggio di affrontare la cazzata che ho fatto."
Alza la voce con rabbia, tanto che il suo viso si colora di rosso. Lo osservo attentamente mentre stringe i pugni lungo i fianchi, carico di nervoso come non mai. Io, d'altro canto, non sono da meno. A sentirmi trattare così, sento una sensazione di disagio espandersi in me, disagio che ben presto diventa frustrazione. Se avessi saputo che mi avrebbe riservato questo, sarei volentieri rimasta seduta dove ero.
"Non hai nessun diritto di arrabbiarti. Mi hai mentito e mi serviva tempo per metabolizzare. Smettila di fare lo stronzo, ora." Mi sento combattuta tra la voglia di stampargli le mie cinque dita sul volto e quella di baciarlo. Nonostante tutto, la mia stupida mente continua a essere attratta da lui, non capisco come sia possibile.
Inutile negarlo, rivorrei indietro i primi giorni con lui, dove tutto sembrava magico e lui sembrava il ragazzo perfetto per me. Ma era troppo bello per essere vero, ed ecco come è finita.
"Dimmi la verità, hai colto la palla al balzo per mollarmi quando hai scoperto la verità solo perché non sapevi come lasciarmela? E ora vuoi parlarmi per ripulirti la coscienza dopo che ti ho visto con Skriniar? Hai deciso di fare la collezione di calciatori per caso?" parla a raffica, senza nemmeno azionare il cervello mentre lo fa, tanto che poi strabuzza gli occhi da solo appena si rende conto di ciò che ha detto.
Io, d'istinto, indietreggio di qualche passo, osservandolo come se quello davanti a me fosse uno sconosciuto, un completo sconosciuto. L'Alexis che usciva con me non mi avrebbe mai parlato in questo modo, o forse sono stata talmente cieca da farmi illusioni anche su questo?
"Come diavolo ti permetti?" stringo i denti cercando di scaricare un po' di rabbia ma mi rendo presto conto che non sta funzionando, assolutamente. "Proprio questo non me lo puoi dire, visto che ho iniziato a frequentarti sicura che tu fossi un benzinaio. Lo sai bene che non sono quel tipo di persona che esce con qualcuno solo per i soldi o queste cazzate. Io ci tenevo a te, e ora volevo parlare per provare a capire come darci una seconda possibilità, ma tu non la meriti."
Gli occhi di Alexis si velano sempre di più di un forte senso di colpa mentre parlo, facendomi capire che le mie parole l'hanno fatto sentire ancora più in colpa per quello che ha detto. "Emi... scusami. Non è una giustificazione, ma vederti con lui mi ha fatto uscire fuori di me. Il solo pensiero che potesse farti sentire come io non ho potuto, mi ha fatto innervosire. Scusami... ho fatto lo stronzo, ancora una volta."
"Tu non fai altro che ferirmi e poi scusarti." mi maledico quando sento la mia voce spezzarsi, come sempre non sono in grado di mostrarmi forte. "È così da quando ti conosco. Prima perché sei nervoso per il segreto che hai con me, poi perché scopro tutte le tue menzogne e ora perché sei geloso! Ora che ero pronta a parlarti. Hai rovinato tutto, ancora una volta."
Lo guardo con delusione, scuotendo la testa, ma prima che possa tornare dentro alla pasticceria, la sua mano afferra il mio braccio, impedendomi di camminare.
"Emi... aspetta. Basta, basta farci del male. Io non posso continuare così." mi giro verso di lui, mentre mi tiene ancora stretta "Non è più possibile andare avanti così per me. Non mi riconosco, Esmeralda. Quando ho perso te, ho perso una parte di me. Ti prego, davvero con il cuore in mano, riniziamo tutto daccapo." la sua mano si sposta sul mio viso, avvicinandosi più a me, e io lo lascio fare.
Lo so, probabilmente dovrei allontanarlo, perché tutto ciò è incoerente e sbagliato, ma non riesco. Non sono mai riuscita a smettere di pensare a lui, non sono mai riuscita a dimenticare i giorni che abbiamo trascorso insieme e quello che abbiamo condiviso. Poteva essere una cazzata quella che mi ha rifilato sul suo mestiere, ma sui sentimenti non si può mentire così bene. Io sentivo che lui era sincero nei nostri momenti di intimità, non puoi fingere quella complicità.
"Alexis..." Il suo nome risuona dolce tra le mie labbra, come non lo era da tempo, mentre mi perdo nelle sue iridi azzurre. "Ho paura..." lo confesso con un fil di voce "di stare ancora male. Non dovrei dirtelo, ma hai un potere fin troppo forte su di me."
Lui sorride e avvicina ancora di più il viso al mio, tanto che il suo naso sfiora il mio e il suo respiro mi solletica la pelle. "Mi sembra il momento giusto per confessarti che sono innamorato di te. Ti amo, Esmeralda. Mi sei entrata dentro dalla prima sera fuori la pizzeria, e ti giuro che su questo non potrei mai mentire." sgrano gli occhi sentendo le sue parole, non aspettandomi per nulla che mi dicesse una cosa del genere, ma prima che abbia la prontezza di rispondere, posa le sue labbra sulle mie.
Per qualche secondo resto come paralizzata, ma poi rispondo con urgenza, riconoscendo il sapore delle sue labbra e la familiare sensazione di pace dei suoi baci. Metto le braccia intorno al suo collo, facendolo abbassare più verso di me, mentre le nostre lingue si scontrano e accarezzano in modo dolce e malinconico. Riesco a percepire le nostre emozioni mescolarsi, rendendomi conto che la mancanza che sentiva di me, era reale.
Le sue mani stringono forte i miei fianchi, mentre le nostre bocche si accarezzano in modo delicato ma deciso allo stesso tempo, facendo aumentare i battiti del mio cuore e facendo risvegliare le farfalle all'interno del mio stomaco.
La mia mente si spegne e svuota da ogni brutto pensiero, mentre mi concentro solamente sul ragazzo che mi sta facendo sentire viva dopo tempo. Lo so, è lo stesso che mi ha fatto del male, che mi ha pugnalata e fatta piangere, ma ora è come se questo non contasse più. La verità è che la mia testa è stanca di respingerlo, ho bisogno di provare a darci un'altra possibilità e di tornare a sorridere più spensierata, senza questo peso sul cuore che mi ha fatto spegnere.
Ho bisogno solamente di lui... lui che è entrato nella mia vita in modo inaspettato, stravolgendo ogni cosa con semplicità.
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Semplicità||Alexis Saelemaekers
Hayran KurguEsmeralda è una ragazza semplice che per mantenersi fa la cameriera in un bar di Milano. Ha una vita ordinaria e pochi amici, ma si reputa felice e soddisfatta per ciò che ha. Una notte, mentre torna da lavoro, viene seguita da dei ragazzi ubriachi...