Alexis
Sorrido per il messaggio che mi ha mandato Emi e scuoto la testa come per riprendermi, anche se con fatica, ma è Olivier che si accomoda accanto a me con sguardo serio a riportarmi con i piedi per terra.
Poso il telefono accanto a me sulla panca e poi gli lancio un'occhiata interrogativa. "Che succede?"
Si guarda intorno come per assicurarsi di non essere osservato da nessuno, poi riposa gli occhi su di me. "Alexis, hai sulla faccia la classica espressione di chi ha fatto sesso, perciò vado al dunque. Sei stato a letto con lei?"
Sgrano gli occhi davanti alle sue parole mentre mi chiedo mentalmente come l'abbia capito. È così evidente davvero o sta solo provando a indovinare?
"Quale è il punto, Oli?" provo a capire cosa debba dirmi, senza dargli una risposta. Insomma, prima voglio capire perché me lo stia chiedendo, poi forse gliene parlerò. È stato troppo speciale finire con lei e io non posso e non voglio buttare fuori l'esperienza come se fosse solo un racconto che non mi appartiene.
"Il punto è che sei stato a letto con lei e non le hai detto la verità. Tu forse penserai che non sono affari miei, e forse hai anche ragione, ma te lo sto dicendo per il tuo bene." mi posa una mano sulla spalla come a infondermi coraggio e a farmi capire che mi è vicino "Devi parlarle prima che sia troppo tardi... anche se secondo me già adesso è tardi."
Deglutisco sentendo le sue parole e poi muovo la spalla facendo in modo che allontani la sua mano, cosa che per fortuna fa subito.
Inutile dire che ciò che mi ha detto non può lasciarmi indifferente. Adesso è già tardi? Tremo al solo pensiero che questo sia vero.
"Non è così semplice. Sì siamo stati insieme, ma sono sicuro che abbia capito che per me non è stato un gioco e non l'ho fatto per divertimento." Ribatto, giocherellando nervosamente con i lacci delle scarpe che ho infilato poco fa "Non è stupida, quando le dirò la verità, lei capirà."
"Non è questione di stupidità, ma ti stai sentendo o stai solo cercando di raccontarti favole?" mi riprende quasi come se fosse mio fratello maggiore o mio padre, facendomi accigliare "La fiducia. È questo che lei ti ha dato e che tu stai mettendo a dura prova. Quando saprà la verità, secondo te si soffermerà a pensare a quanto sia stato magico fare sesso con te oppure si sentirà presa in giro?"
Abbasso il capo davanti alle sue parole e sento un forte nervoso espandersi nel mio petto al solo pensiero che questo possa diventare realtà. "Non succederà, Oli. Ho tutto sotto controllo. Appena arriverà il momento giusto le parlerò di ogni cosa, le dirò tutto. È una ragazza speciale e non ho nessuna intenzione di ferirla, te l'ho già detto."
Lui annuisce con poca convinzione e poi mi sorride appena, quasi come per zittirmi. "Va bene, Alexis. Spero che tu sappia davvero ciò che stai facendo. Lo dico per te." mi lancia un'ultima occhiata e poi si alza, lasciandomi solo con i miei pensieri.
Sbuffo nervosamente e poi decido di finire di prepararmi, visto che ho appuntamento con lei.
Non ho nessuna intenzione di sprecare il tempo che condivido con lei. Non ho nessuna intenzione di passare il nostro tempo con la paura per qualcosa che non accadrà. Voglio vivermela fino in fondo senza brutti pensieri in mente.*****
Esmeralda passa le sue dita sul mio viso e si sofferma a giocare con la mia barba, mentre io la tengo stretta a me. La sua testa è posata sul mio petto e i nostri corpi nudi sono coperti solamente da un lenzuolo.
In questo momento mi sento così bene che penso potrei rimanere in questa posizione, con dentro questa sensazione di pace, per sempre. Abbasso appena la testa e le stampo un bacio tra i capelli, mentre il suo respiro dolce mi solletica la pelle.
"Alexis, dovremmo organizzare qualcosa... uscire un po', oppure mi stai nascondendo?" usa un tono sarcastico, alzando appena il viso per incontrare i miei occhi, e io mi obbligo a ridere per le sue parole, nonostante siano come un pugno dato nel bel mezzo dello stomaco. Non la sto nascondendo, questo no, ma sto nascondendo me stesso. Il vero me.
"Perché, non ti piace vedermi così?" indico noi due a letto, cercando di cambiare discorso, mentre lei alza gli occhi al cielo sorridendo.
La osservo mentre si mette a sedere, coprendosi il seno con il lenzuolo, poi aggancia i miei occhi. "Alexis, sai che intendo. Certo sto bene quando siamo solo noi, ma solo mi piacerebbe anche uscire con te."
Annuisco comprensivo mentre cerco una scusa veloce da usare, qualcosa che non le faccia venire sospetti e non mi faccia sembrare cretino. "Lo faremo, sono solo molto stanco in questo periodo ed è capitato che ci vedessimo sempre da soli. Ma non è stato poi così male, no?"
Anche io mi metto a sedere e poi avvicino il viso al suo, rubandole un bacio. Lei ricambia immediatamente, mentre io poso la mano sulla sua guancia e l'attiro maggiormente a me. Per qualche secondo sono sicuro che finiremo di nuovo a fare sesso, ma poi lei abbassa appena il viso, costringendomi a smettere di baciarla.
Le lancio un'occhiata interrogativa e capisco che ha qualcosa da chiedermi, così le faccio un cenno con la mano per incitarla a parlare "Domani arriva a Milano il mio migliore amico. Torna qui dopo un anno di studi in Canada, perciò organizziamo una cena con lui e le mie due migliori amiche, mi farebbe piacere se venissi anche tu!"
I suoi occhi castani si riempiono di speranza mentre un sorriso timido si increspa sulle sue labbra. È così dolce e bella che vorrei prendermi a pugni per le bugie che le sto rifilando, ma non posso fare altrimenti che inventarmi anche ora l'ennesima scusa. Non posso rischiare che qualcuno di loro mi riconosca.
"Emi, mi piacerebbe tanto... ma non posso domani." il suo sguardo perde lucentezza all'istante, ma annuisce continuando a sorridere, come se non volesse dimostrarmi quanto in realtà ci sia rimasta male.
"Non preoccuparti, sarà per una prossima volta."
Poso una mano sulla sua gamba e la accarezzo dolcemente, mentre lei continua a sostenere il mio sguardo. "Mi dispiace davvero, non voglio che pensi che non mi vada. Mi piacerebbe tanto, ma non posso. Potremo riorganizzare più in là, no?"
Lei si sporge verso di me e mi lascia un bacio a fior di labbra, annuendo in modo impercettibile "Sì, va bene. Non devi preoccuparti, se hai già un impegno va bene così."
Ora sono io quello che si costringe a sorridere in modo tale che non nascano in lei delle domande, ma sento un senso di colpa lancinante crescere dentro di me a dismisura. In che casino mi sto cacciando?
Non sapendo cosa altro aggiungere, la attiro verso di me e poi la faccio sdraiare sul letto, posizionandomi tra le sue gambe. Lei sorride capendo immediatamente le mie intenzioni e fa aderire i nostri corpi, come per farmi capire che è d'accordo con me.
Io non me lo faccio ripetere due volte ed entro subito in lei, baciando dolcemente le sue labbra. Vengo colpito all'istante da quelle emozioni che sento solo con lei e la mia mente si svuota di ogni preoccupazione o senso di colpa. Ora esiste solo lei e ciò che è in grado di regalarmi.
Forse fare sesso in questo momento non è la soluzione dei miei problemi, non è ciò che mi dirà come risolvere tutta questa situazione, ma essere una cosa sola con lei mi fa dimenticare di tutto e, per questa volta, decido di approfittare della magia che c'è tra noi e che è in grado di aiutarmi realmente.
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Semplicità||Alexis Saelemaekers
FanfictionEsmeralda è una ragazza semplice che per mantenersi fa la cameriera in un bar di Milano. Ha una vita ordinaria e pochi amici, ma si reputa felice e soddisfatta per ciò che ha. Una notte, mentre torna da lavoro, viene seguita da dei ragazzi ubriachi...