31. La panchina

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"Tutto ciò che ci appartiene sul serio è naturale ed eterno e non è mai possibile perderlo. Anche le persone che amiamo ci appartengono per sempre, perché ci portiamo addosso il sapore delle loro anime. Per sempre, anche quando non le possiamo più vedere. Un giorno, poi, le incontreremo di nuovo."
-La ragazza con la rotella in più

Alexis mi prende per mano, facendo intrecciare le nostre dita, poi mi attira a sé e mi stampa un dolce bacio sulle labbra. Non riesco a trattenere un sorriso mentre i battiti del mio cuore accelerano notevolmente, cosa che non migliora quando i suoi occhi azzurri mi fissano intensamente.

Sono passati pochi giorni da quando siamo tornati insieme, e nonostante un po' di paura e ansia, le cose vanno piuttosto bene. Alexis è premuroso e dolce come i primi giorni che ci frequentavamo, e io sto provando ad abbassare un po' di più la guardia con lui.

"Mi piacerebbe se stasera mangiassimo la pizza che abbiamo preso la prima sera che ci siamo conosciuti." lo sussurra appena al mio orecchio, sorridendomi poi subito dopo con aria tranquilla. Mi era mancato così tanto il suo modo di fare semplice e cristallino... "E poi ti porto in un bel locale, così per farti capire che non devo più nascondere nulla. Voglio portarti con me sempre. Voglio vederti allo stadio alla prossima partita e voglio dedicarti un goal caso mai segnerò." i suoi occhi brillano sognanti e io mi lascio coinvolgere dal suo buonumore.

"Alexis... è bello quello che mi hai appena detto, ma vedremo per lo stadio." lo prendo leggermente in giro, osservando il suo viso imbronciarsi e diventare serio.

"Perché?"

"Perché grazie a Skriniar ho capito che è l'Inter la squadra più forte di Milano, quindi ho iniziato ad appassionarmi ai nerazzurri." Mi prendo gioco di lui, visto che non è vero che mi sono, neanche minimamente, interessata al calcio.
Alexis, sentendo le mie parole, assottiglia lo sguardo e molla la mia mano, scuotendo la testa con finta delusione.

"Io posso perdonarti tutto, ma certamente non questo. Lo scudetto lo vinceremo noi quest'anno, perciò ti conviene salire sul carro dei vincitori ora che sei ancora in tempo." mette le mani sui fianchi e mi osserva come se dovessi davvero prendere una decisione di massima urgenza e importanza. "Dai, cosa scegli?"

Scoppio a ridere e mi avvicino nuovamente a lui, posando le mani sul suo petto e accarezzandolo in modo dolce, agganciando nuovamente i suoi occhi con i miei. Mi perdo ogni volta dentro le sue iridi azzurre, mi dà così tanta pace e non so spiegarmi come sia possibile. Ho combattuto contro questo sentimento, contro questo magnete che mi attira a lui, ma non sono riuscita a vincere, e ancora ora lui rappresenta per me un porto sicuro. Quanto è strano l'amore.

"Scelgo te, Saelemaekers. Scelgo te, non mi importa di altro. Io voglio stare con te e provare a costruire tutto da dove ci siamo interrotti." accarezzo le sue labbra con le mie, in modo delicato, sfiorandole appena. "Non so come sia possibile, ma da quando ti ho visto fuori dalla pizzeria, da quando mi hai guardato e sorriso, aiutandomi, mi sei entrato dentro. Mi hai fatto male, mi sono sentita stupida e sbagliata per essermi fidata, ma la verità è che lo rifarei ancora. Mi viene così naturale fidarmi di te ed essere così legata a te."

Una piccola lacrima mi bagna il viso mentre gli parlo con il cuore in mano. Sono davvero sincera, come poche volte nella vita sto cercando di aprirmi e fargli capire ciò che sento dentro.

"Non ti farò mai più del male. Io sono pronto a essere il più serio possibile con te. Stavo così bene quando sapevo di averti nella mia vita, figurati se adesso spreco questa occasione." Mi bacia a fior di labbra, mentre con la mano destra accarezza le punte dei miei capelli "Puoi fidarti, ho intenzione di dimostrarti quanto sei importante per me e quanto vali."

Sorrido sinceramente ascoltando le sue parole e sento la pelle rabbrividire. Mi provoca sensazioni così forti e particolari, sensazioni così intense che non penso di aver mai provate con nessuno. È da quando ci frequentiamo che sono rinata. Sono tornata a essere davvero felice, ho sentito sciogliersi il peso nel mio petto, come se non ci fosse mai stato. Stavo così male perché ero consapevole che il ragazzo che mi ha fatto male era lo stesso che avrebbe potuto guarirmi, ed ero terrorizzata dall'intensità di tutto ciò.

"Ti amo, Alexis." le parole quasi mi scappano, non riesco più a tenerle dentro me. È così bello amare qualcuno, provare questo sentimento esplosivo nel petto, perché nasconderlo? Sono passati giorni da quando lui l'ha confessato a me, e non mi ha fatto pressioni di nessun genere per sentirselo dire di rimando, ma ora non voglio più tacere. "Mi sono innamorata del tuo altruismo, del tuo tendermi la mano quando nemmeno sapevi chi fossi. Mi sono innamorata del tuo modo di scherzare quando eravamo in auto a condividere del cibo come se ci conoscessimo da una vita. Mi sono innamorata dei tuoi occhi così limpidi. Mi sono innamorata quando abbiamo fatto sesso e ho sentito quasi le nostre anime sfiorarsi. Mi sono innamorata di te, di ogni cosa di te. E in questo periodo di lontananza le cose non sono diminuite, anzi. È tutto cresciuto a dismisura. Voglio davvero stare con te, e sono felice di aver avuto il coraggio di riprovarci."

Lo vedo spalancare appena la bocca, non aspettandosi evidentemente questo mio discorso. Tendo davvero sempre a tenermi tutto dentro, ma non voglio farlo con lui. Non voglio che tra noi ci siano dei segreti o delle parole non dette, non deve succedere mai più. Lui dev'essere la persona con cui più mi sento me stessa, con cui non temo nulla, perciò eccomi qua, diretta come non mai.

Sposta le mani sul mio viso, mettendole ai lati, tenendomi così ferma, obbligandomi ad avere un contatto visivo. Non c'è bisogno che mi tenga così ferma, non smetterei di guardarlo comunque. "Penso di star per morire." Scherza ridendo e questo fa scaldare il mio cuore. In questo momento mi sento come una bambina spensierata e senza problemi. "Ho sognato davvero di risolvere con te, e non per dire. Una notte ho sognato che venivi a casa mia e mi dicevi che mi perdonavi anche se ero un coglione."

"Ti perdono anche se sei un po' coglione, Saelemaekers." Ironizzo, ripetendo le sue parole, baciandolo sulla bocca e spezzando un po' la serietà del momento. "Sono felice adesso." lui mi sorride ancora, facendo nuovamente intrecciare le nostre dita e continuando a camminare, mentre inizia a raccontare i suoi progetti con me allo stadio come protagonista, ma appena arriviamo poco lontano dal mio palazzo, mi blocco.

Quasi mi gelo, mentre osservo la figura che è seduta nella panchina accanto al portone di casa mia. La osservo mentre batte nervosamente il piede a terra, come se fosse in preda all'ansia, e si guarda intorno agitata.

Stringo più forte la mano di Alexis, tanto che preoccupato mi chiede cosa stia succedendo, avvisandomi del fatto che sono sbiancata. Io deglutisco, mentre le immagini di me a casa mia qualche anno fa, tornano prepotenti nella mia mente. Mi tornano in mente le liti, le urla, gli schiaffi, mi torna in mente il non sentirmi abbastanza, il non valere nulla. Mi sento nuovamente addosso quella sensazione di essere in più e fuori posto, tanto che gli occhi mi iniziano a bruciare, mentre cerco di trattenere le lacrime.

"Piccola... ehi, Emi, parlami." aggancio lo sguardo di Alexis, smettendo di fissare davanti a me, e il mio respiro si calma leggermente vedendo lui. Mi accarezza dolcemente una guancia, con il dorso della mano, e questo mi aiuta a fare ordine nella mia mente.

"La vedi quella seduta sulla panchina? È mia madre." lui annuisce comprensivo, ma vedo nei suoi occhi che non sta capendo il motivo della mia reazione, ma ora non c'è tempo per spiegargli tutto, lo farò una volta che saremo da soli nel mio appartamento.

Faccio nuovamente unire le nostre mani e, sospirando profondamente, lo conduco verso il mio palazzo, cercando di restare calma e non cadere a terra a causa delle gambe che tremano.

So che se ho Alexis accanto, posso riuscire ad affrontare anche questo... forse è stupido, ma mi dà la forza che mi manca. Forse Alexis è quello che mancava nella mia vita, per sorridere davvero nonostante tutto.

Semplicità||Alexis SaelemaekersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora