Appena arrivai a casa, andai dritta in camera cercando di non incrociare mia madre, non ero pronta a darle spiegazioni sul mio ritardo non potevo dirle che il professore a fine lezione mi aveva chiesto di parlare, non potevo dirle che uscita da scuola Lucy dopo mesi che non si vedeva in giro, mi portava notizie di Cale, mi avrebbe inondato di domande che avrebbero confuso la mia mente ancora di più.
Mi sdraiai sul letto fissando il soffitto, forse dovevo chiamare Harry chiedergli scusa per come gli avevo risposto male la mattina, e magari raccontargli ciò che mi aveva detto il professore o dell'incontro con Lucy, però non potevo, lei voleva qualcosa da lui, e io non potevo tradire il mio migliore amico per delle lettere che il mio "ragazzo" ha scritto per la sua ex, e non per me.
Era stato lui a lasciarmi senza darmi spiegazioni e non vedo perché devo essere io a cercarle."Pronto?" disse Harry dall'altra parte del telefono non appena rispose alla mia chiamata.
"Harry" gli risposi con un tono spento, e lui era chiaramente turbato dal mio comportamento.
"Dimmi" si affrettò a rispondere.
"Mi dispiace per stamattina non volevo risponderti male scusa"
"Oh Liv" esclamò lui per poi rimanere in silenzio per alcuni secondi "Sono abituato a questa nuova te a questo tuo modo freddo di rispondere alle persone, non sei più la stessa, ma non è colpa tua lo so e sai anche tu che se avessi Cale davanti gli spacc.."
"Harry" dissi interrompendo lo subito "Non c'è bisogno ci ha perso lui no?"
"No Liv questa storia ti sta distruggendo lo so"
"Passerà" accennai un piccolo sospiro "Però tu perdonami lo stesso per oggi"
"Non c'è il nulla da perdonare, se c'è qualcosa che io possa fare per farti stare meglio, lo sai che lo farò" disse Harry
"Sì lo so" esclamai "In realtà qualcosa potresti fare"
"Di cosa si tratta?" rispose in modo divertito "I compiti di letteratura non te li faccio a copiare"
"No" mi misi ridere e potrei giurare che lo stava facendo anche lui "Potresti venire qui da me, tipo adesso?"
"Tipo velocemente?" ribatté subito lui "Perché metti la parola tipo in ogni tipo di frase?"
"Perché mi piace ma non importa adesso quindi puoi venire o no?" "Arrivo capitano" disse mentre si sentiva chiaramente la sua risata.Appena attaccai il telefono con Harry accesi il mio computer per finire il mio compito delle di letteratura che Harry non aveva intenzione di farmi copiare. Dopo aver scritto alcune righe, vidi arrivare una notifica nelle mail da un indirizzo che non avevo mai visto prima.
< Olivya non chiedermi come faccio ad avere la tua e-mail e non chiedermi il perché io ti stia scrivendo.
Credo di essere stata abbastanza chiara oggi, però il tuo aiuto sarebbe fondamentale per rendermi più facili le cose, se deciderai di aiutarmi ti darò, oltre alle lettere che ti ho mostrato oggi, anche l'indirizzo dove potresti raggiungere Cale e fargli tu stessa tutte le domande che vuoi, però dovrai aiutarmi, rispondimi a questa e-mail con le tue intenzioni entro le 8 di questa sera o raggiungimi alle cinque di questo pomeriggio al vecchio Molo, Lucy>I miei occhi rimasero attaccati allo schermo del pc, rilessi quella e-mail per altre tre volte, non capivo perché Harry avrebbe avuto qualcosa di fondamentale importanza per Lucy, talmente tanto da farmi rivelare tutte quelle informazioni su Cale, ma i miei pensieri furono interrotti non appena vidi Harry entrare in camera mia, guardandomi strana mentre conservavo velocemente il computer
"Cosa succede?" mi chiese aggrottando la fronte
"Nulla" iniziai a gesticolare in modo nervoso "mia madre ti ha fatto entrare?
"Si, era di sotto e mi ha fatto salire in camera, ma. ."
"Ma cosa?" gli chiesi
"Perché lo hai spento?" disse lui indicando il computer
"Umh" dissi fermandomi "Stavo finendo il compito di letteratura, dato che tu non me lo farai copiare"
Harry non disse nulla, rimase a fissare fuori dalla finestra dandomi le spalle mentre io mi infilavo le scarpe e mi legavo i capelli in una treccia."Olivya" disse Harry interrompendo il silenzio
"Cosa? Perché mi chiami Olivya?"
"Hai ragione" disse mettendosi le mani in tasca "Ti dispiace se do un occhiata al tuo pc?"
"Per fare cosa?"
"Vorrei leggere il tuo compito di letteratura"
"Non l'ho finito" dissi con un tono abbastanza innervosito, non capivo il perché di tutte queste domande
"Quando sono arrivato mi hai detto che lo stavi finendo, quindi non ti dispiace se leggo quello che hai scritto"
"Non c'è bisogno, lo finisco da sola"Vidi Harry andare dritto verso il mio pc ma lo bloccai mettendo una mano sopra lo schermo tenendolo chiuso.
"Ho detto no" dissi di nuovo
"Lo sapevo" Harry alzò gli occhi al cielo "Mi stai nascondendo qualcosa, l'ho capito dalla tua faccia quando sono entrato e da come ti sei data da fare per spegnerlo in fretta, e da come parlavi, la prossima volta cerca una scusa migliore del compito di letteratura"
"Non è una scusa, non ti sto nascondendo niente"
"Se fosse davvero così, perché non mi fai vedere il tuo computer?" mi chiese alzando un sopracciglio.
"Perché non ho fatto nessun compito" dissi alzandomi "Stavo solo guardando delle foto mie e di Cale""Altra cazzata" Harry adesso aveva un tono di voce abbastanza chiaro da farmi capire che fosse nervoso. "Abbiamo cancellato tutte le vostre foto dal tuo computer insieme, Olivya"
"Smettila Harry!" dissi alzando la voce "Sei il mio migliore amico, non mio padre"
"E tu mi stai mentendo" rispose alzando la voce anche lui "Pensi che io sia stupido Olivya?"
"No non lo sei, e smettila di chiamarmi Olivya"
"Fino a prova contraria è il tuo nome" disse Harry
"Sei antipatico quando fai così, se sei venuto qui per investigare sulla mia vita privata perché qualche agente segreto ti ha contattato per allenarti a scrutare ogni singolo movimento di un individuo? beh se è così puoi anche togliere il disturbo" dissi tutto ad un fiato
"Perfetto" disse Harry andando verso la porta "Ti conosco da anni e so quando menti, e tu lo stai facendo, proprio in questo momento"
"Allora non mi conosci, perché non ti sto mentendo" dissi mordendomi il labbro
"Sì certo" rispose lui andando e fuori "Ci vediamo in giro... Olivya"Harry uscì dalla mia camera sbattendo la porta, ero davvero infastidita dal suo comportamento, aveva ragione gli avevo mentito e lui non essendo stupido lo aveva capito, e probabilmente non mi avrebbe rivolto la parola per altri 2 giorni, così scesi velocemente le scale, salutai mia madre che stava finendo di stirare, presi la giacca e prima di uscire mi spacchiai un ultima volta, non sapevo ancora bene dove andare, ma le mie gambe sembravano camminare da sole, non so se mi avrebbero portato da Harry per raccontarmi tutta la verità, o dritte da Lucy per le risposte che cerco e che merito, ma camminavo, camminavo abbastanza veloce.
Ben presto capì che la direzione che stavo prendendo non era quella che mi portava Harry, perché le mie gambe si fecero strada da sole verso il vecchio Molo forse sarebbe stato uno sbaglio, ma non ebbi nemmeno il tempo di ripensarci che Lucy
era già di fronte a me mostrando uno dei suoi soliti sorrisi, ma a differenza che questa volta fu un sorriso che mi fece venire un brivido lungo la schiena.Spazio autrice;
Ciao a tutti ragazzi, scusate se non ho potuto fare lo spazio autrice nel capitolo precedente, ma sto avendo molti problemi con Wattpad perché non mi fa pubblicare o mette le parti a metà, quindi vi chiedo scusa per eventuali errori, ma non è colpa mia, spero si risolvi presto.Vi volevo ringraziare per le 132 letture, e spero solamente che cresceranno sempre di più, sarebbe davvero un sogno.
Questa è la prima storia che pubblico, quindi vi chiedo scusa per eventuali errori grammaticali o di battitura, ma sto facendo del mio meglio, e vi posso giurare che i prossimi capitoli saranno più lunghi e più interessanti (almeno spero hahaha) quindi continuate a seguire la storia e se vi va lasciate qualche commento, a me farebbe davvero molto piacere
Un bacio a tutti e scusate ancora per eventuali errori!
-Nias
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Unwritten (Njh)
Fanfiction-Non vi auguro mai di perdere le persone che amate, non si è più gli stessi dopo- Iniziai a scrivere questa storia all'età di 14 anni. Adesso ne ho 19, sono cambiate molte cose, il mio modo di pensare, il mio modo di scrivere, ma sopratutto è cambia...