Six. Quattro settimane.

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Il mio corpo rimase fermo contro il muro, avevo paura di essere vista, così cercai lentamente di allontanarmi per uscire dalla camera, ma quella persona fu più veloce di me ed uscì dal bagno, istintivamente mi nascosi dietro l'armadio sperando che non mi avesse vista, era un ragazzo abbastanza robusto e parlava al cellulare.
"Qui non c'è niente" disse il ragazzo con un tono di voce freddo che mi fece spaventare "Non c'è traccia di nulla"
"Nono, la ragazza non é in casa" continuó lui "Va bene, arrivo, cercate il ragazzo, Cale non potrà permettere che parli" buttó fuori altre parole che non feci in tempo a capire, parlava troppo veloce.
"Vi ho detto di trovare quelle foto, e se non le trovate, cercate il ragazzo e se fa storie non esistate a fargli saltare la testa, io sto arrivando" disse e poi riattaccó saltando giù dalla finestra dalla quale probabilmente era anche entrato e andó via lasciandomi con un terrore negli occhi.

"Ti hanno vista?" chiese Harry mentre continuava a fare avanti e indietro davanti a me.
"No Har, stanno cercando te come ti ho già spiegato" dissi cercando di trovare un attimo di calma, appena Harry era arrivato, capì che qualcuno aveva mandato quel ragazzo a cercare quelle maledette foto in camera mia, e quel qualcuno poteva essere soltato Cale Norwet.

"Non posso consegnare loro quelle foto Liv, é l'unica prova che ho contro Lucy" disse Harry, aveva la faccia impallidita, probabilmente aveva paura anche lui.
"Dalle alla polizia, chiama tuo padre lui é molto potente potrebbe aiutarci, fai qualsiasi cosa per salvarti il culo diamine!" risposi con il cuore che mi martellava forte nel petto, forse avrei avuto un attacco di panico da un momento all'altro.
"Hai ragione" disse Harry prendendo le chiavi della sua macchina dalla mia scrivania "Faró qualcosa, proprio adesso" e nello stesso momento aveva già aperto la porta per scendere al piano di sotto, io gli andai dietro ma lui si trovava già fuori casa.
"Harry" dissi correndo sperando che mia madre non sentisse nulla, altrimenti avrei dovuto darle delle spiegazioni. "Harry dove diavolo credi di andare?"
"Stanne fuori Liv" disse lui serrando la mascella.
"Non posso starne fuori, Cale é il mio ragazzo, non il tuo" appena quelle parole volarono via dalla mia bocca, Harry si fermó e si giró a guardarmi.
"Come scusa? Cosa hai detto? L'hai chiamato "il tuo ragazzo" Ho sentito bene?" mi domandó lui forse un po' meravigliato per l'affermazione che avevo appena fatto.
"Ex" mi corressi alzando un dito "Ma non é questo il punto, sono già dentro questa storia, se dovremmo affondare, affonderemo insieme" dichiarai avvicinandomi a lui.
"Non posso, se ti accadesse qualcosa non potrei mai perdonarmelo, non permetteró che ti facciano del male, quindi ti prego rimani in casa e chiudi tutte le finestre prima di andare a dormire"
"Tu dove stai andando?" Domandai.
Harry si era già allontanato da me, ma prima di salire in macchina mi osservó.
"Harry dove diavolo stai andando?" Chiesi di nuovo alzando leggermente la voce.
"Da chi vuole uccidermi" rispose secco ed entró in macchina partendo subito senza neanche darmi il tempo di replicare.

La mia camera é di nuovo in ordine, dopo aver visto Harry andare via, dopo aver provato a chiamarlo per un centinaio di volte, avevo deciso di riordinare la mia camera prima che mia madre potesse trovarla in quello stato.
Presi il mio telefono per inviare un messaggio prima di andare sotto per aiutare mia madre con la tavola.

*Ehi Niall, sono Liv* 18.55 PM
*Ehi Liv scusa se non ho risposto prima, ero in doccia* 19.14 PM
*Tranquillo, come stai?* 19.15 PM
*Sono abbastanza stanco, oggi ho fatto una corsetta, tu?* 19.16 PM
*Mh, credo di stare bene, non lo so* 19.17 PM
*Ancora per la storia finita con il tuo ragazzo, di cui mi hai raccontato stamattina?* 19.19 PM
*Non solo per quello, altre cose, comunque ti ho scritto per dirti che stasera chiederó ai miei per il concerto, spero per un si* 19.21 PM
*lo spero anche io, ora vado ci sentiamo più tardi Liv xx* 19.31 PM
*Vado anch'io, a più tardi* 19.33 PM

"Liv, gli ospiti sono arrivati, ti aspettiamo sotto, preparati e scendi" disse mia mamma entrando in camera per avvertirmi io annuii mi diedi un'occhiata allo specchio, mi misi una ciocca ribelle dietro l'orecchio e scesi sotto impaziente di scoprire quali ospiti avremmo avuto.

Unwritten (Njh)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora