Twenty seven. Non sono mie.

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Le mani tremanti impugnarono saldamente un coltello che avevo sfilato dal cassetto della cucina.

Qualcuno continuava a bussare insistentemente alla mia porta in modo brusco. Il telefono continuò a vibrare, messaggi continui, troppi messaggi, non avevo neanche il coraggio di leggerli.

Niall. Pregai e sperai con tutte le forze che tornasse a casa.

Sconosciuto: Perchè non esci?
Sconosciuto: Rimetti a posto quel coltello bambolina, potresti farti molto male.

Chiusi i messaggi, e ricomposi il numero di Niall, ma ancora una volta squillava senza nessuna risposta.
Qualcuno inserì la chiave nella serratura, leggermente mi avvicinai puntando il coltello in avanti, le mani tremavano completamente che per un secondo pensai di aver perso il controllo di esse.

La porta si aprì leggermente, e io continuavo ad impugnare il coltello rivolto verso la porta.

"Liv, cosa diamine stai facendo?" Disse Niall entrando guardandomi scioccato.
Il coltello scivolò dalle mie dita tagliandomi leggermente e cadde a terra provocando un tonfo.
Mi buttai completamente su di lui, appena avvolse le sue braccia attorno a me, mi sollevò da terra con una stretta forte.

Con voce tremante e lacrime agli occhi, riuscì a sussurrargli qualcosa all'orecchio.

"C'è qualcuno, qualcuno era qui"

"Che stai dicendo? l'hai visto?" mi domandò lui, aiutandomi a sedere sul divano, allontanandosi poi per prendermi un bicchiere d'acqua e un cerotto da mettere sul piccolo taglio del palmo sinistro

Quando lui ritornò da me, gli passai il mio telefono dopo averlo lasciato disinfettarmi la ferita.

"Guarda i messaggi" dissi sorseggiando l'acqua fresca che mi aiutò a calmarmi.

"Non c'è nessun messaggio Liv" esclamò il ragazzo biondo.

"Cosa? Non è possibile" mi alzai per riprendere il cellulare, ed effettivamente era vero, i messaggi erano spariti.

"No Niall, giuro mi sono arrivati dei messaggi qualcuno mi stava osservando, e qualcuno bussava alla porta poco prima che tu arrivassi"

"Calmati Liv, prova a spiegarti meglio" mi suggerì lui.

"Ti ho chiamato, ti ho chiamato milioni di volte e non mi hai mai risposto, ero spaventata"

"Ho lasciato il telefono nella tua borsa Liv" si giustificò alzandosi per prendere la mia borsa, me la passò e io afferrai il suo telefono.

"Nessuna chiamata-" dissi perplessa. "-Non è possibile io gi ho chiamato" iniziai a gridare contro di lui.

"Io l'ho chiamato" ripetei a me stessa. "-Io ti ho chiamato"

"Liv adesso calmati" mi disse lui, cercando di fermarmi.
Portai entrambe le mani ai lati della mia testa, non era possibile, i messaggi erano scomparsi, anche le chiamate. Tutto era davvero strano.

"Non posso calmarmi" dissi correndo verso la porta, andai fuori e Niall mi stava sicuramente seguendo.

Mi avvicinai ad un ragazzo seduto ad una panchina poco lontano.

"Da quanto tempo sei qui?" gli chiesi.

"Mezz'ora" rispose lui.

"Hai visto, tu hai visto qualcuno bussare alla mia porta in modo violento dieci minuti fa, diglielo" gridai.

"Liv, torniamo dentro" disse Niall.

"Diglielo" continuai.

"Io non so di cosa stai parlando, non c'era nessuno" il ragazzo seduto sulla panchina, mi rispose guardadomi male.

Unwritten (Njh)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora