"Potresti essermi piú di aiuto?" domandai a Niall, mentre continuavo ad impastare la pizza che stavo cercando di preparare
"Liv devi lasciarla lievitare, smettila di impastarla" disse Niall ridendo, ma a mio parere quella pizza doveva essere impastata ancora un po'.
"Ora vieni a metterti qui sul divano con me" mi suggerii lui
"Non posso Niall, questa pizza è un vero macello, non sono in grado di farne una" sbuffai arrabbiata con me stessa.
Continuai a toccare quell'impasto con un solo dito, ma tutto mi rimaneva appiccicato, un completo disastro, il suo aspetto era orribile e sicuramente nessuno dei due l'avrebbe mangiata.
"Forse è meglio se la compriamo, non credi?" domandai a Niall, che continuava a stare seduto sul divano, mentre cercava qualcosa di interessante da vedere alla tv.
"Perchè fa davvero cosí schifo?" mi chiese lui, cercando di trattenere una risata.
"Abbastanza" mi limitai a commentare e scoppiai a ridere.
"Va bene, va bene, esco a comprarle" disse e si alzò, aggiustandosi gli skinny neri e abbassando la maglietta bianca che aveva lasciato scoperti i suoi fianchi.
"Vuoi che ti accompagni?" domandai a lui, prima che andasse via.
"Non preoccuparti, rimani pure a casa, tra dieci minuti sarò di ritorno"
Feci di si con la testa, e lui andò fuori, chiudendo la porta alle sue spalle.
Approfittai del tempo che avevo a disposizione, e decisi di andarmi a fare una doccia, per togliermi tutta la farina che avevo addosso.
Presi il mio stereo e misi play, un cd dei 1975 faceva eco per tutta la casa, cosí decisi di abbassare leggermente il volume, altrimenti i vicini sarebbero corsi a lamentarsi.
Mi avviai nel bagno, con indosso soltanto l'intimo, che mi sfilai non appena mi trovai da sola nel bagno. Chiusi la porta a chiave e aprii l'acqua.
Entrai nella doccia, e al primo contatto con l'acqua la mia pelle rabbrividí, stranamente quella sera non faceva abbastanza freddo come le altre, quindi mi adattai subito alla temperatura della doccia.Finito di sciaquare per l'ultima volta i miei capelli, spensi l'acqua e andai fuori dalla doccia. Notai subito il vetro appannato a causa del troppo vapore che si era creato.
Avevo indosso soltanto l'asciugamano, ma optai lo stesso di aprire la finestra per fare uscire un po' il vapore. Nonostante la finestra fosse aperta il vapore non usciva dal bagno, quindi decisi di toglierlo in un altro modo.
Accesi il fono e lo puntai contro lo specchio, e man mano che ce lo passai di sopra, il vapore spariva. Finito di pulire lo specchio mi asciugai i capelli.
Sobbalzai quando qualcuno bussò alla mia porta.
Niall? Possibile fosse già tornato?"Niall, sei tu?" dissi prima di aprire la porta, ma non ebbi nessuna risposta dall'altro lato.
Continuai ad asciugarmi i capelli ignorando chiunque avesse bussato alla porta, sicuramente era stato Niall, ma avrebbe dovuto aspettare che io finissi di asciugarmi e vestirmi.
Infilo il mio maglioncino rosso, con un paio di jeans neri strappati al ginocchio, non misi nessun paio di scarpe, infondo ero a casa mia, cioè a casa di Niall, ma posso considerarla anche casa mia, quindi mi limitai ad infilare un paio di calzine.
Apro la porta del bagno e trovo le converse nere di Niall, al lato della porta, quindi deduco sia stato lui a bussare prima alla porta.
"Pensavo di dover buttare giú la porta, Olivya" disse Niall sarcasticamente piombando improvvisamente alle mie spalle.
"Dio.." imprecai io per lo spavento.
"No, sono soltanto io" esclamò lui e io gli tirai un pugno sulla spalla ridendo, e lui finse di farsi male per prendermi in giro.
"Sei uno sbruffone" mi lamentai io, andando nella cucina e l'odore di pizza mi fece venire l'acquolina in bocca.
"Questa pizza è buona quasi quanto te" afferma Niall mentre da un altro morso alla pizza.
"Ma cosa? Non sono buona io" risposi passandogli un fazzolettino, era completamente imbrattato di pomodoro, aveva un amore immenso per la pizza, grande quasi quanto il mio, perchè nessuno amerà mai la pizza quanto me.
"Si invece, ogni sera ti mordo prima di andare a dormire, ma tu non te ne accorgi"
"Ma cosa diamine dici" ridacchiai, questo ragazzo era matto. "È per caso una specie di rito satanico?"
"Circa-" dice dopo essersi ripulito il bordo delle labbra dal pomodoro "-Soltanto non satanico" mi fa l'occhiolino e io rido, perchè tra tutte le cose che piú amo di lui, l'umorismo è tra le prime.
Harry's pov
Non ho un idea precisa sul perchè questi polizziotti mi abbiano portato dal carcere, alla centrale di polizia.
Avevo passato le due ultime settimane tra la mia fredda cella, i lavori, e il lato ovest, da Beth.Probabilmente avevano beccato i nostri appuntamenti clandestini e mi avrebbero punito per questo. Al momento era l'unica cosa che mi venne il mente, l'unico motivo per il quale io possa essere stato convocato in centrale di polizia.
Beth, pensai a lei all'istante. Se ci avessero scoperti non mi avrebbero piú permesso di vederla, e stare in quel posto senza di lei, senza l'unica cosa positiva che mi era capitata, sarebbe stata una vera e propria agonia.
Il nostro rapporto era cresciuto sempre di piú, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo.
Ogni sera alla stessa ora, mi intrufolavo nel lato ovest e passavo tutta la notte con lei, per poi andare via la mattina presto, sapevo che prima o poi ci avrebbero scoperti, ma non pensavo cosí presto, avevo curato ogni minimo dettaglio per non farmi beccarmi, e proprio ora che tra me e lei c'era stato il primo bacio, non potevano scoprirci.Non potevo perderla, posso ancora sentire il suo profumo sulla mia divisa arancione, non un profumo qualunque, un profumo speciale, il suo.
"Lei è Harry Edward Styles?" mi domanda una donna dai lunghi capelli biondi, raccolti in una coda.
Io feci di si con la testa, e la donna mi invitò a seguirla in una di quelle strane stanze dove si tenevano gli interrogatori.
Mi fecero accomodare, e un agente abbastanza alto continuò a fissarmi mentre affiancava lo sceriffo di Portland, il signor Bruce.
Entrambi continuavano a guardarmi come se dovessero dirmi qualcosa, ma non sapessero precisamente da quale parte iniziare.
"Lo sa che confessare un omicidio non commesso è un reato, signor Styles?"
Il mio corpo improvvisamente si congelò.
"Non capisco cosa intende dire" dissi fingendo di non capire cosa aveva appena detto.
"Lo sa benissimo cosa intendo dire Styles, ed è stato fortunato che i miei colleghi abbiano trovato la lettera con il quale Cale Norwet vi ha minacciato" riprende a parlare, ma sta volta lo sceriffo.
Mi guardai intorno per cercare di capire se tutto questo fosse un sogno, se tutto quello che quest'uomo avesse appena detto non fosse soltanto un sogno.
"Quindi lei sa.." provai a dire, ma fui subito interrotto.
"Si-"disse alzandosi in piedi "-So che lei è innocente, e abbiamo anche un mandato di arresto per Lucinda Moore e Cale Norwet"
"Non posso crederci" dissi portandomi le mani sul volto, i miei polsi erano ancora circondati da quelle maledette manette.
"Deve crederci signor Styles, lei è libero, può ritornare dalla sua famiglia"
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Unwritten (Njh)
Fanfiction-Non vi auguro mai di perdere le persone che amate, non si è più gli stessi dopo- Iniziai a scrivere questa storia all'età di 14 anni. Adesso ne ho 19, sono cambiate molte cose, il mio modo di pensare, il mio modo di scrivere, ma sopratutto è cambia...