Dopo essere entrata in macchina di Niall, ed essermi seduta nel sedile accanto a lui, con molta calma abbiamo iniziato il viaggio verso Portland, dato che saremmo arrivati per le 18 dopo aver fatto anche una piccola sosta.
Per metà tragitto si sentiva solamente la musica del cd dei The 1975 che Niall aveva portato per il viaggio, e tutto ciò era abbastanza strano dato che mi aveva svelato che non ascoltava mai musica mentre giudava perché lo rende nervoso, ma il fatto che oggi lui avesse messo il cd in macchina per il viaggio occasionalmente perché glielo avevo chiesto io, mi rese abbastanza felice, potevo dire che una misera briciola del cuore di Niall tenesse me, come io tengo, forse piú del dovuto e questo stava iniziando a preoccuparmi.
"Allora sei agitata, felice?" disse lui mentre la macchina si fermò per il semaforo rosso.
"Beh, abbastanza, sto per vedere la mia band preferita insieme a te"
"Io sono sicuro che saresti stata agitata e felice lo stesso, anche se avessi dovuto vedere questo concerto senza di me" ribatté subito lui.
"Forse, ma tu sicuramente fai la tua parte" risposi sorridendo, perché era la verità, Niall in questi pochi giorni era stato in grado di far sparire tutte le preoccupazioni dalla mente, riusciva a distrarmi dalla brutta realtà in cui ero stata catapultata.Un rumore e una frenata brusca, fece interrompere il mio tentativo di mandare quello stupido lettore cd avanti di un brano.
"Cos'é successo?" dissi guardando Niall con un leggero filo di preoccupazione in viso.
"Il motore.." disse lui slacciando velocemente la cintura per poi scendere dal veicolo per raggiungere la parte frontale dell'auto.
Scesi anch'io e lo raggiusi e lo trovai imprecare contro il motore che probabilmente aveva qualche problema.
"Niall?" lo chiamai per cercare di capire cosa stesse succedendo.
"C'é un fottuto problema al motore, avevo già portato la macchina dal meccanico per questo motivo, ma quel bastardo a quanto vedo-" indicò il motore che in quel momento sprigionava un cattivo odore di bruciato con piccole nuvole di fumo intorno. "-Non l'ha aggiustato"
"Possiamo chiamare un carro attrezzi e andare a Portland con il pullman" dissi io cercando di tranquillizzarlo.
"Ho preso una strada diversa da quella in cui passano le linee dei pullman, dovremmo farci a piedi circa 4 km per raggiungere una fermata" disse lui sbattendo le mani contro l'auto.
"Beh, questo vuol dire che prima chiamiamo il carro attrezzi, e prima ci incamminiamo verso la fermata"
Niall senza dire niente prese il cellulare e fece ciò che avevo proposto, chiamò il carro attrezzi, le spiegò la nostra posizione e poi riattaccò portando l'attenzione su di me.
"Allora andiamo, abbiamo 4 km da fare a piedi, muoio dalla voglia di camminare sotto il sole" disse lui con un tono sarcastico, e io soffocai una risata.
"Beh spero che tu sappia come arrivarci, e quale pullman prendere, perché io potrei farti finire in Cambogia"
"Cambogia?" mi ripeté lui.
"Boh si, ho sparato a caso, non so neanche dove si trova" dissi e vidi lui ridere.
"Perché ridi?" domandai io alzando un sopracciglio.
"Perché sei buffa e sopratutto adorabile" esclamò lui e io sentí le mie guance arrossire.
"Beh possiamo andare-" continuò lui prendendo leggermente la mia mano per guidarmi lungo il cammino, e non appena le mie dita si intrecciarono alle sue, il mio cuore perse mille battiti.***
"Sono sicura che fossero piú di 4km" dissi non appena davanti i miei occhi in lontananza intravidi l'insegna della fermata degli autobus.
"Probabile, forse anche cinque, abbiamo camminato per mezz'ora, e mancano tre ore al concerto, e da qui a Portland ci vogliono ancora 40 minuti, e non so neanche a che ora passino i pullman"
"Potremmo chiedere" dissi io mentre adesso ci trovavamo davanti la fermata.
"Non credo sia una buona idea, aspetteremo qui e cercherò di informarmi nel negozio qui vicino" disse lui.
Io non l'ascoltai e chiesi al signore che si trovava di fianco a noi.
"Mi scusi-" dissi andandole vicino, ma lui come risposta mi diede un' occhiataccia. "-Sa dirmi a che ora passa il pullman per Portland?"
"Cosa vuoi che me ne importi dei pullman di Portland stupida cagna" ringhiò lui tra i denti, e subito sentí il braccio di Niall avvolgermi la vita e mi spostò da lí.
"Avevo solamente chiesto un informazione" dissi a Niall cercando di giustificarmi.
"Beh, non é stata una buona idea, tu resta qui-" indicò la panchina poco lontana da noi "-Io andrò a chiedere nel negozio qui di fronte, loro sapranno sicuro gli orari" disse e rivolgendomi un sorriso e poi attraversò con attenzione la strada.
Io mi avvicinai alla panchina e senza badare alle persone che mi circondavano presi un piccolo posto su quella panchina, ma subitò qualcuno iniziò a ridere, e la risata proveniva proprio dalla ragazza a fianco a me, ma non una ragazza qualsiasi.
"Olivya" disse e sentendo quella voce mi girai di scatto verso di lei.
"Lucinda" risposi disgustata dalla sua presenza, non volevo sicuramente farmi rovinare la giornata da lei.
"Come stai? Non ho piú avuto tue notizie, il tuo migliore amico come sta?"
"Non sono affari che ti riguardano Lucy" dissi con tono freddo cercando di prestargli meno attenzione possibile.
"Siamo di cattivo umore, Kylei?" domandò lei facendo la sua solita risatina che mi metteva voglia di strozzarla lí davanti a tutti.
"Lasciami in pace" esclamai in modo secco sperando che prese in considerazione la mia richiesta.
"Tu sai quello che devi fare, portami quelle foto e nessuno si farà male"
"Io non ti porterò un bel niente, va al diavolo Lucinda Moore" dissi e mi alzai per allontanarmi da lei, ma mi bloccò da un braccio.
"O lo farai con le buone, o lo farai con le cattive" disse lei guardandomi dritto negli occhi, cercando di spaventarmi.
"Le tue minacce non mi fanno paura" ringhiai.
"Oh mia cara Liv, io non ti sto minacciando, e tu non vuoi che lo faccia, non é vero?"
Trattenni il fiato per tutto il tempo e lei mollò leggermente la presa, e io cercai di ingoiare quel groppo che mi sentivo in gola, che stava per soffocarmi.
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Unwritten (Njh)
Fanfiction-Non vi auguro mai di perdere le persone che amate, non si è più gli stessi dopo- Iniziai a scrivere questa storia all'età di 14 anni. Adesso ne ho 19, sono cambiate molte cose, il mio modo di pensare, il mio modo di scrivere, ma sopratutto è cambia...