Twenty Four. Ci vediamo presto.

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Niall's pov.

"Lo sai cosa vuole Cale" mi disse Liam e io rimasi fermo con le spalle contro il muro. Eravamo in trappola, in un vicolo cieco.

"Non so se riuscirò a farlo, la amo troppo" sussurrai riuscendo finalmente ad aprire bocca.

"Ce la potrai fare Niall, lo farai per lei, e per Harry" mi disse il ragazzo dagli occhi color nocciola dandomi una pacca sulla spalla.

"Non se la merita, soffrirà tantissimo" esclamai poi sentendo i pezzi del mio cuore che grazie a lei erano riusciti a ricomporsi, iniziare a sgretolarsi di nuovo, per l'ennesima volta.

"Lei avrà Harry al suo fianco, in qualsiasi caso soffrirà Niall, devi farlo, o lascerai un innocente in carcere per 11 anni"

"Dopo natale Liam, voglio passare il natale con lei, e dopo sparirò" dissi poi abbassando lo sguardo.

"Dopo natale Niall, non di più" disse lui e io annuii, non c'era altra scelta, dovevo farlo per lei, la amo come non ho mai amato nessuno in vita mia.

"Dopo natale-" ripetei confermando ciò che avevo detto. "-Dopo natale lascerò il paese"

"Hai fatto la scelta migliore amico, lei troverà la sua felicità, e anche tu"

"È lei la mia felicità, Liam"

Senza dire nulla, mi infilai la giacca e mi avviai alla porta.

"Niall-" mi chiamò e io mi voltai. "Mi dispiace tanto"

"Dispiace anche a me" sussurrai e poi andai via, chiudendo la porta alle mie spalle, rimanendo fermo per alcuni secondi, respirando profondamente.

Liv's pov.

Le mie mani continuavano a sbattere sopra quel maledetto cancello grigio, speravo che qualcuno mi sentisse e venisse ad aprire.

"Apritemi" urlai.

Una piccola finestrella in direzione del mio naso si aprì, mostrandomi il volto di una guardia.

"Perchè sta urlando ragazzina" mi domandò con un espressione dura.

"Vorrei consegnare una lettera" dissi sicura di me.

"A chi deve consegnarla?" Chiede lui.

"Devo andare al secondo piano, quarto corridoio est, la prego è importante" esclamai.

"Non ci sono guardie di turno, non potrei far entrare nessuno teoricamente-" dice mentre gira la chiave, e apre molti lucchetti. "-ma in pratica le do cinque minuti per andare a consegnare questa lettera"

"Grazie mille" esclamai entusiasta, le mie gambe tremavano.

"Cinque minuti, non di più, vada dritta a destinazione, non parli con nessuno-" mi sottolineo facendomi entrare, io annuii e andai velocemente verso l'entrata. "-Ah signorina" mi disse la guardia e io mi voltai nella sua direzione

"Lei non è mai stata qui"

"Io non sono mai stata qui" confermai a mia volta e poi iniziai a correre per le lunghe scale di quel grande carcere.

Brividi di panico mi attraversarono tutto il corpo guardando le migliaia di persone chiuse dietro quelle sbarre, commentini poco apprezzabili volavano fuori dalle bocche di quei carcerati, ma senza dargli peso continuiai a correre senza saper preciso da quale lato andare, mi fermai davanti una cartina, e con un dito tracciai il percorso che dovevo percorrere, tornai indietro da dove ero entrata, e presi il corridoio a sinistra con un cartello grigio che indicava il numero delle celle, controllai velocemente che ci fosse quella di Harry, e poi eccola lì, iniziai a correre più veloce di prima, le mie mani si fermarono sulle sbarre, e notai Harry sdraiato sul lettino, stava dormendo, se fosse stato un altro momento non lo avrei mai svegliato, ma in questo caso ero obbligata a farlo.

Unwritten (Njh)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora