Thirty five. Non esiste.

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Non so bene dopo quanto tempo ho riaperto gli occhi, ricordo solo il colore bianco delle pareti.
Sentivo il mio corpo completamente rotto, immobile.

I dottori continuavano ad entrare ed uscire da quella stanza e discutevano su qualcosa che non ero stata in grado di comprendere.
Appena sbattei le palpebre e mi voltai, trovai al mio fianco mia madre che mi stringeva la mano piangendo.

"Mamma" sussurrai con appena un filo di voce, per un secondo dubitai anche se mi avesse sentito o no.

"Tesoro" disse lei, scoppiando a piangere abbassando la testa per poggiarla sulla mia mano.

"Cos'è sucesso?" domandai confusa, ma ero troppo debole, i miei occhi facevano fatica a restare aperti.

"Non ti ricordi nulla?-" mi chiese lei, e io annuii
"-Beh, i dottori hanno detto che non ti devi sforzare, ne riparleremo piú tardi tesoro, devi continuare a riposare"

Con un piccolo sorriso, mia madre si alzò per lasciarmi un bacio sulla fronte, e poi andò via, lasciandomi sola.

Era tutto cosí confuso, l'ultimo mio ricordo era insieme a Niall nella sua auto, dopo il buio piú totale.
Ma lui? Ma Niall? Dov'era?

Mi alzai staccando quei fili collegati al petto, e mi precipitai fuori, e ringraziai il cielo che mia madre non fosse lí.
Iniziai a correre per il corridoio sperando di trovare un dottore a cui potessi chiedere informazioni su di lui.

"Mi scusi dottoressa-" la fermai mettendomi davanti a lei "-Niall, Niall Horan, sa dirmi dove l'hanno portato?"

"Mi dispiace signorina, non so di cosa stai parlando" disse lei e poi mi voltò le spalle proseguendo per la sua strada.

Doveva pur esserci qualcuno che sapeva dirmi qualcosa su di lui, guardai la mappa dell'ospedale attaccata al muro e cercai di capire dove mi trovavo, di solito sono all'ingresso le infermiere che sanno in quale posto portano i pazienti.

Tracciai con il dito il percorso che dovevo fare per arrivare all'ingresso dell'ospedale e poi andai verso l'ascensore, entrai dentro e schiacciai il tasto "piano terra"
Notai a primo impatto la grandezza di quell'ascensore, ma poi la mia attenzione si distolse non appena si aprirono le porte che si affacciavano all'ingresso.

Tutti continuavano a fissarmi, e capii dopo il perchè, avevo indosso una di quelle solite camice da notte che danno ai pazienti, ed ero completamente scalza, ma non m'importava, ora dovevo trovare Niall.

"Mi scusi-" dissi poggiando entrambe le mani sul balcone "-Sto cercando Niall, Niall Horan, sa dirmi dove l'hanno portato?"

"Un secondo-" mi rispose e iniziò a cercare su quell'enorme computer, digitò un serie di numeri e poi il suo nome per ben tre volte. "-Mi dispiace signorina ma non c'è nessun Niall Horan ricoverato nel nostro ospedale"

"Cosa? È impossibile, quasi sicuramente è stato portato qui in ospedale insieme a me" dissi affrettando le parole, probabilmente avevo parlato troppo velocemente, ma ero senza fiato.

"Mi dispiace signorina, le conviene rientrare in stanza"

Senza risponderle mi allontai da lei, quando vidi mia madre rientrare dalla porta principale.

"Liv ma cosa ci fai qui?" esclamò mentre teneva in mano delle buste e un cappuccino.

"Sto cercando Niall, dove lo hanno portato?" le spiegai ma lei sembrò non capire.

"Chi?"

"Niall, Niall Horan mamma, il mio ragazzo, dov'è?"

"Liv stai delirando, probabilmente il colpo in testa era piú forte di quanto immagginassi"

"Mamma cosa stai dicendo? Dov'è Niall? è stato con noi a natale, hai anche fatto un regalo per lui"

"Liv non esiste nessun Niall che è stato con noi a natale, non sei fidanzata con nessuno"

La testa sembrò scoppiarmi, non poteva essere reale tutto ciò, doveva esserci una spiegazione.

"È stato Cale vero? È stato lui ad obbligarti di non dirmi dove si trova" farfugliai ma mia madre mi prese per un braccio e mi spostò dall'entrata.

"Mi stai preoccupando Liv, stai dicendo cose senza senso" ma proprio mentre cercava di allontanarmi vidi qualcuno che non mi aspettavo di vedere.
Harry.

Iniziai a correre verso di lui e lo abbracciai.

"Harry!-" gridai mentre lui mi stringeva nelle sue braccia. "-Come fai ad essere qui? Ti hanno fatto uscire?"

"Da dove Liv? Era ovvio che mia madre mi dasse il permesso per venire qui" disse sarcasticamente

"Non tua madre, come fai ad essere qui, ti hanno dato un permesso speciale?"

"Beh so che sono il tuo migliore amico e sono incredibilmente sexy, ma non mi hanno dato nessun permesso speciale per vederti" fece un sorriso sghembo.

"Ma Harry, tu eri in carcere fino a ieri"

Harry alzò un sopracciglio

"Bella questa battuta, essere un carcerato mi mancava nella lunga lista di cose da fare prima di morire"

"Non sto scherzando Harry, perchè qui nessuno si ricorda di niente, almeno tu dimmi che sai dov'è Niall"

"Naiai cosa?"

Era impossibile, mi poggiai con la schiena contro il muro e mi feci scivolare fino a sedermi.

"Liv cosa stai dicendo?"

"Niall, Niall Horan, tu stavi con sua sorella tempo fa, Victoria"

"Liv, non esiste nessun Niall e nessuna Victoria, ora torniamo in camera, hai bisogno di cure"

Ma io non lo ascoltai, portai le mie gambe al petto, e iniziai a piangere.

Niall era sparito dalla mia vita, e nessuno sembra ricordarselo.

Okay.
Non odiatemi, tutto ha un senso.
Il capitolo è corto proprio perchè la storia è quasi finita, questione di due-tre capitoli.

Non odiatemi per come si è svolto questo capitolo, e per il ritardo con cui l'ho postato.
Ma siamo davvero arrivati alla fine, e quasi mi sembra vero.

Lasciate un commento per favore, anche voi lettori fantasma che non avete mai commentato, ho bisogno di sapere cosa ve ne pare di questo capitolo, è fondamentale per la piega che dovrà prendere la fine della storia, quindi vi prego, commentate, non vi costa nulla.

Grazie per le quasi 3000 letture, infinite volte grazie.
A presto con gli ultimi aggiornamenti.

Un bacio.
-Niaas


Unwritten (Njh)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora