Si può fare tutto, ma
la famiglia non si può lasciare.
Gianni Agnelli🦂
L'Amore.
-Che tema del cazzo- aveva borbottato Alessandra per le scale, fatte a due a due per arrivare prima in camera.
Avevano rivoltato armadi e valige per trovare qualcosa, qualsiasi cosa, a patto che fosse decente.
Alessandra aveva scelto un semplice vestito rosso ed era ancora arrabbiata. Aveva sbraitato in italiano qualsiasi cosa, ma a Kim era sembrato aramaico.-Gli spacco la testa- continuò a ripetere, mentre si truccava, -coglione lui e pure l'email del cazzo-. Sfumò un po' di ombretto sulle palpebre e iniziò a cospargersi di brillantini.
Un brillantino per ogni insulto a Zayn.Kim invece aveva rovistato ovunque, senza trovare nulla. Si era truccata e poi si era rimessa a cercare finché non aveva trovato un pantalone a palazzo nero e un top dello stesso colore.
Corsero di sotto, ormai in ritardo e trovarono tutti ad aspettarle. -Per te è questo l'amore?-, si palesò Olivia tra tutti i volti, -per me l'amore di certo non è un vestito rosso-, Kim nemmeno la guardò, troppo concentrata a mettersi l'ultimo orecchino. -Brava, l'ho detto anche io- esclamò Zayn vestito di nero, -l'amore ce l'abbiamo nel cuore- continuò, avvicinandosi a Kim, che era davanti allo specchio, tra le scale e la porta della palestra.
-Ti aiuto?- le chiese, poggiando le mani sulle spalle scoperte, -non ti preoccupare, ci penso io- intervenne Hantony, allontanandolo. -Ma dai!- gli sussurrò Kim infastidita da quel comportamento. Non era nessuno per allontanare qualcuno da lei. Le sembrava che in quella casa tutti corressero troppo. -Voglio solo aiutare io la mia accompagnatrice- si giustificò, avvitandole l'orecchino. "Chi aveva detto che sarò la sua accompagnatrice? Perché non quella di suo fratello?" si chiese e, suo malgrado, la risposta l'aveva davanti agli occhi: Olivia. "Perché poi dovrei credere che lui mi voglia come accompagnatrice?", sospirò.
Con la coda dell'occhio osservò Harry varcare la soglia del "corridoio d'entrata" di casa, mentre dialogava con Anne, che non faceva altro che sistemargli la giacca a fiori. Il suo cuore iniziò a correre una maratona e la collana che indossava le bruciò la pelle olivastra. L'aveva messa subito dopo essere tornata in camera e aveva sorriso ogni volta che si era specchiata, felice di vederla lì, al suo collo.
Cercò di razionalizzare ciò che le stava accadendo. "È semplicemente ammirazione per la sua musica" si ripetè, "non ti piace in realtà".
Quegli occhi le si posarono ovunque, fino ad incontrare i suoi nel riflesso dello specchio, già intenti ad ammirarlo. Non lasciò che i pensieri fossero leggibili sul suo volto, ma in ogni caso gli smeraldi indugiarono sul lato basso della sua figura e poi sulle spalle scoperte.
Le sembrò che non avesse notato la collana e pensò che fosse meglio così, perché indossarla era significato esporsi e non voleva che le conseguenze fossero burrascose.
STAI LEGGENDO
Farmakon (Φάρμακον)
RomanceOdi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior. Abbandona la ragione e tutto ciò che comporta. Non è semplice trasformare la mente in cuore, forse è impossibile. Chi lo sa? Non Kim, che ce...