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Ed il tuo cuore che arde,niente più -Federico García Lorca

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Ed il tuo cuore che arde,
niente più
-Federico García Lorca

La vita è così amara,
il vino è così dolce;
perché dunque non bere?
-Umberto Saba

🦂



Pov's Jordan

Hantony svoltò a sinistra e dovetti tenermi al sedile della sua Ferrari per non essere portato via dal vento che, inoltre, sembrava giocasse a tagliarmi il viso.
Mi concentrai su qualcosa che non fosse la paura di morire schiantati contro un camion e intravidi delle persone indicare l'auto freneticamente. Non potei fare a meno di chiedermi se fosse perché vedessero un lampo viola schizzare per le strade di L.A. o perché avessero riconosciuto il proprietario di quel "gioiellino", come l'avrebbe chiamato lui pavoneggiandosi.

Mi voltai a guardarlo.

Bello e statuario, non sembrava che avesse diciotto anni e questo mi fece sentire meno in colpa per la nostra differenza di età. La verità è che molte volte tra i due quello a sembrare più maturo era lui. Io gli facevo scherzi e dispetti, lui rispondeva con un sorriso pigro e una carezza che avrebbe fatto ad un bambino per complimentarsi del lavoro ben svolto. Io facevo i capricci e lui, nonostante si lamentasse ogni volta, cercava sempre di accontentarmi e di darmi molto più di quanto avessi preteso. Io...

Mi sorprese a guardarlo e sorrise. Merda.

-Non hai freddo senza la giacca?- gli chiesi per dissimulare tutta la mia ammirazione verso quell'adone e beandomi della vista dei suoi muscoli stretti nella camicia bianca. Scosse la testa, -più che altro sto pensando a chi ha la mia giacca-.

Già.

Mi aveva raccontato tutto quello che era successo, dopo che avevo visto Kim scappare come se avesse appena visto un fantasma.

Tornai a concentrarmi su di lui e notai subito tutta la sua frustrazione.

-Non puoi immischiarti troppo- lo ammonì, -finirai per schierarti da un lato e perdere l'altra persona-.
-Io già sono schierato dalla parte di Kim- mi spiegò e con un movimento agile cambiò marcia, -mio fratello è solo uno stupido che non riesce a prendersi quello che vuole per colpa di nostro padre-.
Un moto d'orgoglio mi investì, lui invece stava lottando per me.

-Forse ha timore?- tentai ma Hantony scoppiò in una grassa risata, -Harry che ha paura di nostro padre?- ripetè sarcastico e continuò a ridere. -Più che altro ha paura di quello che papà potrebbe fare a Kim-. Le sue mani strinsero il volante a tal punto che le nocche sbiancarono, andando a cozzare con il resto della carnagione olivastra.
Cosa avrebbe potuto farle? Me lo chiedi e richiesi, ma non gli posi la domanda perché più volte avevo capito che non era ancora pronto a parlare delle azioni ignobili di Des. Forse non lo sarebbe stato mai e come biasimarlo?!

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