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Non c'è presa di coscienza senza dolore

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Non c'è presa di coscienza senza dolore.
Carl Gustav Jung

l confine sottile tra coscienza e incoscienza determina il grado di consapevolezza e di comprensione della realtà.
Stefano Nasetti




🦂






Pov's Zayn

L'amore, che strano tema.

A Jordan erano sempre piaciute queste cose.
A Jordan era sempre piaciuto camuffare tutto con l'apparenza, non avevo mai capito come facesse, fin quando non arrivò lei.

Quel giorno la vidi fuori dalla vetrata del ristorante di sushi, la guardai ma non mi ci soffermai troppo. "Bella" pensai, ma non era una di quelle ragazze che catturava la tua attenzione per il suo corpo.
Era alta, tanto alta ma non era poi così magra e non era assolutamente il mio tipo. Gigi Hadid, Kendall Jenner, Cara Delevigne, Jasmine Tookes. Questi sono solo un paio di nomi delle mie infatuazione, tutte momentanee.

Accomunate da una cosa: essere modelle con dei corpi spaziali.

Con questo non dico che solo un corpo "magro" può essere ritenuto bello, anzi, ma ogni uno ha i propri gusti in fatto di bellezza e quelli erano i miei.

Poi la guardai meglio la sera della festa di Miranda e tutte le mie certezze andarono perdute.

Era bella, sensuale e dannata. Una combinazione micidiale per chiunque, soprattutto per chi come me amava le cose inarrivabili.

Notai l'oscurità nei suoi occhi e "la resa dei conti" sulla terrazza me lo confermò. Era persa e io mi imposi di aiutarla come se fosse mia sorella, ma non avevano mai fatto pensieri "strani" sulle nove donne più importanti della mia vita. Su di lei era capitato e questo mi faceva penare come un ragazzino alle prime armi. Che sfigato!

La ragazza che piaceva al mio migliore amico era capitato che me la portassi a letto anche io; Harry era un tipo lascivo su queste cose e non si preoccupava tanto se ci infatuassimo della stessa ragazza. Per lui erano sempre stati solo corpi da soddisfare e da cui trarre piacere personale.

Quella sera invece, dopo averlo trascinato al party di Miranda, mi parlò chiaramente e le sue parole mi arrivarono come uno schiaffo in pieno volto.
-Lei no-. Quella fu la mia condanna.

Gli piaceva in un modo particolare che lui stesso non sapeva spiegare e Anne era convinta che si stesse innamorando, eppure io sperai che non fosse così.
Nutrivo una piccola speranza che lui si sarebbe stufato e che lei avrebbe potuto ricambiare il mio sentimento, ma quella sera al party tutto crollò.

La cercai a lungo per parlare e sapere come stesse e poi la vidi in piedi, davanti a Harry che aveva sulle gambe una spogliarellista. Si slacciò la collana che il mio amico le aveva regalato e la mise al collo della ragazza; ero troppo distante per sentire lo scambio di battute, ma bastarono le reazioni.

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