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Puoi spegnere una candela, ma non puoi spegnere un fuoco, quando la fiamma inizia ad attecchire, il vento la farà aumentare

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Puoi spegnere una candela,
ma non puoi spegnere un fuoco,
quando la fiamma inizia ad attecchire,
il vento la farà aumentare.
Peter Gabriel


Il fuoco non ha più fumo quando è diventato fiamma.
Rumi




🦂







Kim.

Questo nome gli frullava in testa da tre giorni, accompagnato da un immagine vivida che aveva iniziato a tormentare i suoi sogni.

Le labbra carnose, gli occhi a mandorla, le mani affusolate, il naso all'egiziana che non gli era mai piaciuto ma che a lei stava bene, dannatamente bene.

Stava veramente impazzendo.

Era sul balcone della suite dell'albergo dove avrebbe alloggiato ancora per poco prima di tornare a Los Angeles e osservava il mare così calmo da contrapporsi alla confusione dei suoi pensieri.

Zayn fece la sua comparsa nella stanza e lo raggiunse, con una sigaretta già pronta fra le labbra e il passo felpato. -Ho accompagnato Niall all'aeroporto, è già partito, deve registrare un pezzo nuovo- spiegò, la sua mano scivolò nella tasca della giacca di Harry e ne sfilò dall'interno l'accendino.

-Hai scritto qualcosa di nuovo?- chiese poi guardando l'amico, che gli indicò dei fogli sparsi sul tavolino di cristallo poco distante. Zayn li raggiunse e li guardò attentamente: sul primo c'era scritto Kim, sul secondo anche, sul terzo in bella vista spiccava un "dannata Kim" e sull'ultimo una frase scritta forse con una penna che non funzionava poi così bene, perché verso la fine era più sbiadita, ma si poteva ancora decifrare.

-Perché dimenticarla se puoi viverla?!- lesse Zayn alzando gli occhi sull'amico, -amico, ma dico, sei impazzito?-. Harry si voltò, poggiandosi con la fine della schiena alla ringhiera e gli rivolse un'occhiataccia. -È la frase che mi ha detto Alessandra- spiegò giocherellando con gli anelli, -solo questo?- continuò il moro tatuato. -No, era rientrata e l'ho seguita e mi ha detto che la moretta con il basco bianco si chiama Kim, ha diciassette anni e altre informazioni-. Zayn lo guardò senza capire, -si, buon per lei, era bella, veramente bella, ma ormai sono passati tre giorni- constatò esausto.

-Tu non capisci- tuonò Harry, -non è solo bella, ha la luce-.

L'amico sbuffò frustrato e si massaggiò le tempie, era la quarta volta in tre giorni che affrontavano quel discorso ed Harry sembrava sempre più convinto.

-Se hai bisogno di scopare, fallo, ma non focalizzarti troppo- lo rimproverò stravaccandosi sulla poltrona di fronte a lui, -non ti assicuro che vedrai la luce, ma puoi accontentarti sempre delle stelle-, rise beffardo.

Harry prese una sigaretta e l'accese in silenzio, ignorandolo completamente. Non aveva voglia di litigare, non in quel momento.

-Hai visto la receptionist come ti guarda? O la cameriera con il seno grosso che ti sbava dietro? Basta un cenno Styles e potresti avere chi vuoi- continuò Zayn cercando di persuaderlo.

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