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#Capitolo 42:p.s I love You

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Consiglio di non leggere questo capitolo alle persone suggestionabili.

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La figura proiettata sullo specchio mi fissava e sogghignava. Con uno scatto repentino afferrai la maniglia della porta ma qualcuno o qualcosa mi afferrò il bacino e lo strinse fino a non farmi più respirare. Sopra la mia bocca mise un fazzoletto pieno di cloroformio. Lì il mio corpo fu costretto ad abbandonarsi a quel demone. Esso mi trascinò per tutte le scale e mi portò nella sala, dove si trovava Eleanor.

Ero senza forze, credevo di star per morire ma allora non sapevo ancora ciò che mi attendeva. Lo sguardo di Eleanor si paralizzò su di me, assieme a quello dei ragazzi, trasmesso attraverso il computer.

-Ele...-

La voce della ragazza castana venne bloccata da quella disumana di quel diavolo. Con violenza, buttò il mio corpo sul tavolo, di fronte a Eleanor e al computer. Il demone si tolse il passamontagna così fornendo a tutti la visione  del suo aspetto fisico. Quell'uomo era Jhon. Jhon levon. Quel grandissimo bastardo! I suoi occhi grigi si scontrarono con i miei spaventati.

-Ti prego-

Riuscì a mormorare, ma lui scosse il capo e estrasse dalla tasca dei suoi pantalone un bisturi. Cercai di scappare ma lui con un gesto veloce legò i miei polsi attorno al tavolo. Ridendo mi spogliò,afferrò una mia caviglia e la portò a sé,singhiozzai chiedendo aiuto a Eleanor

-Eleanor ti pregoo-

La ragazza mi guardava sconvolta con gli occhi spalancati e vidi dietro di lei la faccia traumatizzata dei ragazzi progliettata sul computer. Harry mi guardava piangendo, impotente.

Jhon conficcò il bisturi dentro la mia caviglia, girò il coltellino affilato per tutto il perimetro della caviglia. Vedere il sangue sgorgare dalla mia pelle, ampliò il mio panico. Urlai per il dolore. Approfondì il taglio, immergendo sempre di più il coltello. La pelle si squarciò aprendosi in due. Segnò la mia pelle con vari tagli. Nella stanza si sentivano solo i singhiozzi dei ragazzi e il rumore del coltellino strisciare sulla mia pelle ormai pallida e sanguinante.

L'uomo afferrò un pezzo di vetro rotto dalla tasca e lo conficcò nella mia mano. A quel punto il mio corpo non reagiva più, prima di svenire sentì solo una frase che disse:

-Passerai 54 torture,54 come la mia età!-

Mentre sogghignava. Non smetterò mai di dirlo, quell'uomo è pazzo!

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