SHE IS UNTOCHABLE

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#Capitolo 44:p.s I love You

Appartenevano a Mela,a risvegliarmi dai pensieri fu Jhon che tirò i miei capelli e mi trascinò fino ad una stanza. Lì dentro trovai tutti i ragazzi, infatti i singhiozzi provenivano da quella stanza.

Appena mettemmo piede nella stanza il silenzio calò. Tutti gli occhi dei presenti erano fissati su di me. L'uomo che tanto odiavo mi gettò a terra, ai piedi di Harry. Il ragazzo riccio mi fissava con gli occhi spalancati, riusciva a parlarmi con gli occhi, conoscevo le sue intenzioni. Dir che voleva uccidere e massacrare Jhon era poco.

Mi guardò e poi scattò. Il suo corpo saltò come una molla su quello di "mio zio". Ero preoccupata, avevo paura di quello che potesse accadere. L'ultima cosa che riuscì a vedere prima di svenire fu il corpo di Harry sopra quello malridotto di Jhon.

Mi risvegliai sopra un letto bianco, non di casa mia. Mi alzai dal materasso abbastanza confusa, la testa mi martellava, e mi faceva male tutto.

-Ehi, ehi ehi no non ti alzare-

Sentì afferrarmi le spalle, mi girai e vidi che era Harry, con i ricci bagnati, il petto gocciolante,e un asciugamano avvolto al suo bacino. Scrutai ogni minimo dettaglio la scultura greca di fronte a me.

-I-io...che cosa è successo?-

-Non preoccuparti piccola continua a riposare!-

-Esci?-

-Sì, devo andare al concerto, ma puoi vedermi in tv-

Disse sorridendomi mentre ammiccava. Sorrisi e mi rimmersi nelle calde lenzuola. Dopo un po' senti il rumore di stivaletti, era Harry che uscì dal bagno, afferrò il suo giacchetto e si avvicinò a me.

-Tesoro io vado, qualunque cosa e dico qualunque chiamami!-

-Sì tranquillo!-

Mi diede un bacio in fronte e uscì dalla stanza. Abbastanza annoiata e dolorante presi il telecomando e accesi la TV. Girai i vari canali finché trovai quello in cui trasmettevano il concerto.

Mi sistemai il cuscino dietro al capo e aspettai, se devo essere sincera con un po' d'ansia, che il concerto iniziasse. Capì che lo spettacolo stava iniziando quando le fan urlarono più di prima. Sorrisi quando la telecamera inquadrò il riccio:indossava una camicia a fantasia,dei pantaloni aderenti neri e una fascia attorno ai capelli, per domare i ricci ribelli. Era bellissimo. Una vera e propria proibizione divina, faceva invidia al mondo intero. A volte penso che non merito tutto questo, tutta questa perfezione.

Mentre guardavo il concerto, le immagini di quello che era successo invasero la mia mente.

Sinceramente non so se sto bene. Non so se sto male. So solo che, nessun abbraccio, nessun bacio,nessuna carezza, nessun amplesso era capace di guarire la ferita. Cerotti, uno sopra all'altro, su un taglio che non era mai stato pulito e disinfettato. Mi sento morta, in effetti lo sono ma nessuno se ne è accorto, tutti troppi indaffarati a fare i cazzi propri per pensare ad una povera stronza come me. In questo momento sento solo un emozione: DOLORE. Ormai è diventato il mio migliore amico,non mi abbandona mai, c'è sempre come un tonfo assordante sulla mia vita. Ora sono come paralizzata, fisso il vuoto, quello più bianco e insensato.

Credo di non sentire più il cuore battere, ma tanto non importa. Sento un vuoto incolmabile,così...orribile e terribilmente schifoso. Posso lasciare il mondo e abbandonare tutto tanto già sono abbandonata.

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