Desperately Departing || My Hero Academia

37. You Your Daddy's Son~

Il viaggio in treno per tornare a Hosu non fu male. Solo lungo, e un po' imbarazzante con tutto il sangue e gli strappi sui suoi vestiti.

Izuku aveva deciso che sarebbe stato meglio tenere su la mascherina da vigilante e tutto il resto, in modo da ricevere meno domande sul perché sembrava essere stato appena investito da un autobus. Tuttavia, questo non servì a fermare le occhiate.

Si mise a giocherellare con il telefono, cercando di non grattarsi la pelle ancora sensibile sul collo mentre viaggiava. Le notizie di quello che era successo quella notte erano ovunque. Storie sugli attacchi dei nomu, Stain, il suo rapimento... era tutto un casino. Ovviamente nessuno sapeva cosa fosse effettivamente successo. Erano solo speculazioni e alcuni resoconti di testimoni e di quello che avevano visto. Si chiese cosa avrebbero raccontato alla gente, esattamente.

Avrebbero detto che dietro a tutto c'era la Lega dei Villain? Avrebbero detto a tutti del coinvolgimento di Shoto e Iida con lo stermina eroi? Se lo avessero fatto, i due ragazzi sarebbero stati accusati di vigilantismo e le loro carriere da eroi sarebbero probabilmente state rovinate.

Izuku si prese a schiaffi mentalmente. Era stata colpa sua se Shoto si era presentato in quel vicolo e aveva combattuto contro Stain. Se avesse perso la possibilità di diventare un eroe perché Izuku era troppo debole... non se lo sarebbe mai perdonato.

L'altro ragazzo, Iida, era ancora un mistero per lui. Izuku ci aveva impiegato un momento per riconoscerlo, ma una volta vista la sua faccia, aveva capito immediatamente che doveva essere imparentato con l'eroe Ingenium. Combaciava anche con la loro conversazione sul motivo per cui aveva inseguito Stain in primo luogo.

Izuku aveva sentito di come Ingenium se la fosse cavata con solo poche ferite e lo aveva anche chiesto a Stain stesso. Lui aveva detto che in realtà non aveva nulla contro l'eroe, ma che si sentiva frustrato dal fatto che la Lega gli stava col fiato sul collo e aveva bisogno di sfogarsi. Izuku lo aveva rimproverato per questo, ma era grato che Ingenium fosse ancora vivo e vegeto. Dopotutto era uno degli eroi preferiti di Izuku.

Alla fine arrivò a Hosu e si diresse verso l'ospedale di cui aveva parlato Eraser. Izuku fu accolto da qualche parte fuori dall'ospedale da un dottore e fu scortato all'interno dopo aver controllato che nessuno lo avesse seguito.

Fu condotto immediatamente in una stanza per fare un controllo generale e quando la porta si aprì, incontrò due facce purtroppo familiari.

Shoto lo guardò con solidarietà e gli fece un cenno nervoso, mentre l'altro ragazzo Iida si rifiutò di incrociare il suo sguardo mentre lo salutava molto rigidamente.

Il dottore fece sedere Izuku sul letto accanto a Shoto e lo incoraggiò a togliersi la sua attrezzatura da vigilante e ad indossare un camice da ospedale, dopo averlo rassicurato sul fatto che il minor numero di persone possibile avrebbe saputo che era qui e della sua presunta identità.

Era una buona cosa che questo posto non facesse troppe domande, perché se avessero provato a cercare una qualsiasi cosa su Izuku Minori, se ne sarebbero usciti con un bel niente.

Izuku obbedì alla richiesta del dottore e andò in bagno a cambiarsi. Non era molto a suo agio nel mostrare il proprio corpo alle altre persone. C'erano un sacco di cicatrici e non era mai stato particolarmente sicuro del suo fisico, con le continue prese in giro di Katsuki per ogni aspetto di sé.

Mentre si cambiava, sbirciò nello specchio. C'erano tutte le solite cicatrici, inclusa quella sulla spalla che doveva provenire da quando Stain lo aveva infilzato e le tre piccole sulla spalla opposta degli artigli del nomu. Usò la salvietta che il dottore gli aveva dato e strofinò via tutto lo sporco e il sangue che gli ricoprivano la pelle. Ci volle un momento, ma alla fine si sentì abbastanza pulito da poter affrontare tutto il resto e indossò il camice dell'ospedale che gli era stato dato.