38. Calm Down Jamal-

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Le notti si stavano facendo nuovamente più calde mentre le vacanze estive stavano cominciando ad avvicinarsi. Eraser aveva accennato qualcosa su un campo estivo a cui avrebbe partecipato con la sua classe, ma non lo aveva ascoltato più di tanto.

La parte che aveva capito era che per il momento per Hitoshi doveva rimanere un segreto, quindi ad Izuku non importava un granché di non sapere cosa diavolo non avrebbe dovuto dirgli, così non avrebbe potuto spifferare niente.

Era un piano infallibile.

Stava pattugliando come al solito. Era una notte tranquilla in termini di criminalità e Izuku decise di scendere a terra piuttosto che stare sui tetti, visto che c'era così poco movimento. Naturalmente, non appena iniziò a pattugliare per strada, finì in un vicolo già occupato in cui due persone sembravano star conversando.

Una era una ragazza bassina con i codini e l'altro era un ragazzo più alto con i capelli sparati in aria. Non riusciva a vederli chiaramente da così lontano, ma aveva la sensazione che dare un'occhiata più da vicino non sarebbe stata una bella idea, quindi si voltò per andarsene il più silenziosamente possibile, ma mentre lo stava facendo, sentì le due voci chiamarlo dal vicolo.

"Ehi tu, lì! Sei Serpentine vero?" Chiese la voce della ragazza. Sembrava giovane, probabilmente non molto più grande di Izuku, ma sembrava troppo entusiasta per i suoi gusti.

Izuku sbuffò frustrato che i due lo avessero riconosciuto. Si stava davvero stancando del fatto che le persone sapessero chi era. "Purtroppo."

La ragazza iniziò a saltellare per il vicolo buio verso di lui, con il ragazzo alto che la seguiva lentamente. Sembrava che stesse fumando e aveva un atteggiamento di finta noncuranza fin troppo palese. Izuku dovette astenersi dall'alzare gli occhi al cielo, perché sapeva che così facendo molto probabilmente avrebbe scatenato una sorta di lotta e al momento non era dell'umore giusto. "Ehi guarda Dabi! È molto più carino da vicino," La ragazza, che ora poteva vedere molto meglio grazie alla poca distanza rimasta, si avvicinò a lui mentre gli girava intorno.

Era vestita con una specie di uniforme scolastica, ma aveva vari coltelli legati addosso che le toglievano l'aria innocente da scolaretta. Anche i suoi occhi gialli socchiusi e i denti appuntiti mandavano in fumo tutto il lavoro.

"Gli si vede solo metà faccia."

"Oh zitto!" La ragazza ridacchiò quando il ragazzo alzò gli occhi al cielo e si portò di nuovo la sigaretta alle labbra.

Ora che Izuku poteva osservarlo per bene, sembrava molto più intimidatorio da vicino. Era ricoperto di ustioni, attaccate alla pelle intatta grazie a delle graffette che la rendevano irritata. I suoi capelli scuri ricadevano sui suoi sorprendenti occhi azzurri e sul sorriso sinistro che reggeva ancora la sigaretta. "Che coincidenza averti incontrato, Serpentine."

Qualcosa in lui gli era incredibilmente familiare, ma Izuku faceva fatica a capire cosa. Lo fissò sperando che se si fosse concentrato abbastanza sarebbe riuscito a scoprirlo, ma a quanto pareva al ragazzo, Dabi, questo non piacque e gli lanciò un'occhiata gelida. Una che sapeva di aver già visto da qualche parte.

"Todoroki..."

Non era stata sua intenzione far uscire la parola dalla bocca, ma a volte faceva ancora fatica a non borbottare quello che gli passava per la testa.

Ma certo, si rimproverò da solo quando lui lo afferrò per il colletto e lo sbattè contro il muro del vicolo. Si maledisse mentalmente per aver smesso con i suoi esercizi per mantenere la bocca chiusa. "Come mi hai appena chiamato?!"

"Non ti ho chiamato-"

"Pensi di essere divertente eh? Come l'hai scoperto? C'è dietro mio padre?" Dabi continuò a urlare in faccia a Izuku mentre la felpa che teneva tra le mani iniziò a bruciacchiarsi a causa del suo quirk che si era accidentalmente attivato.

Desperately Departing || My Hero AcademiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora